Corriere della Sera, 15 ottobre 2024
Biografia di Francesco Spano
Naturalmente Francesco Spano, avvocato, nato a Pisa nel 1977, da ieri nuovo capo di Gabinetto del ministero della Cultura non ha nel suo curriculum solo l’accidentata direzione generale a Palazzo Chigi dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali, cominciata nel dicembre 2015 e che dovette abbandonare nel febbraio 2017 (governo Gentiloni) dimettendosi dopo un servizio delle Iene: venne accusato di aver concesso un finanziamento di 55.000 euro a un’associazione Lgbtq descritta, nel servizio, come lo snodo di una rete di prostituzione maschile. Si dimise e andò a denunciare alla polizia di aver saputo delle attività illecite. Le accuse caddero, Spano uscì dalla vicenda senza alcuna contestazione. Ma i gruppi Pro vita hanno comunque raccolto 10.000 firme per chiedere al ministro Alessandro Giuli il suo allontanamento già durante la sua prima nomina a vice capo di Gabinetto. Senza alcun successo, come dimostra la definitiva nomina di ieri.
La storia professionale di Spano, lontana dalla destra e anzi di schietta radice progressista, è piena di incarichi di responsabilità. Dopo la disavventura a Palazzo Chigi, Spano diventa (2017-2022) segretario generale della Human foundation, l’ente privato di ricerca presieduto da Giovanna Melandri. E poi, nell’agosto 2022, arriva alla segreteria generale del Maxxi (ancora sotto la presidenza di Melandri) dove incontra il nuovo presidente Alessandro Giuli nominato dall’allora ministro Gennaro Sangiuliano. I due, nonostante la radicale distanza tra le rispettive identità politiche, trovano una immediata e forse impensata intesa e cominciano a lavorare in ottima sintonia. Al punto che Giuli ora ha voluto Spano al ministero.
Spano era già stato segretario generale del Maxxi tra il gennaio 2015 e il dicembre 2017, per poi approdare a Palazzo Chigi. E prima ancora la sua storia professionale aveva incrociato quella di Giuliano Amato: tra il giugno 2006 e il maggio 2008 era stato suo capo della segreteria al ministero dell’Interno, nel governo di Romano Prodi. Una consulenza legislativa per il gruppo Pd alla Camera tra il maggio 2008 e il dicembre 2012 completa un quadro politicamente molto chiaro. Ma c’è anche la consulenza all’ufficio di Presidenza di Federculture, l’associazione delle imprese culturali, tra il febbraio 2020 e il settembre 2021, che lo avvicina al ministero della Cultura così come le docenze sia a Roma Tor Vergata che allo Iulm in Management delle imprese culturali. Chi conosce Spano assicura che, per temperamento, evita scontri diretti e le tipiche liti che caratterizzano i luoghi di potere. Forse dipenderà dalla licenza in teoria e solfeggio presa da ragazzo al Conservatorio di La Spezia: difficilmente i musicisti classici sono rissosi.
Nelle sue diverse docenze e attività di ricerca ricorre l’interesse per i diritti personali: «Pari dignità e pieno sviluppo della persona» (alla Normale di Pisa, 2017), «Principio di non discriminazione e diritto della famiglia» (Ordine avvocati di Roma, 2016), «La violenza nelle relazioni di genere» (Normale di Pisa, 2016). Cattolico impegnato, è stato membro della Commissione per la cultura della diocesi Pitigliano Sovana Orbetello. Si è a lungo occupato, a suo tempo, delle Primavere arabe. Ora la nuova pagina professionale con Giuli: ideologicamente ben diversi tra loro, ma misteriosamente affini.