Corriere della Sera, 15 ottobre 2024
Il centravanti del Padova Michael Liguori, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi per stupro, lo scorso week-end era regolarmente in campo
Il centravanti del Padova Michael Liguori, condannato in primo grado a 3 anni e 4 mesi per stupro, lo scorso week-end era regolarmente in campo. Il suo club ha deciso di aspettare la sentenza definitiva, contando sul pieno appoggio del tifo organizzato maschile e sulla neutralità di quello femminile, una cui rappresentante ha dichiarato: «Non lo sosteniamo né lo demonizziamo». Inevitabile chiedersi: ma questi ammirevoli scrupoli costituzionali sarebbero stati espressi anche se Liguori fosse stato il centravanti di una squadra avversaria? Perché l’impressione è che non vada proprio così. E mica solo nel calcio.
Di qualunque argomento si parli, dai presunti abusi sui bimbi di Bibbiano ai morti purtroppo non presunti in Palestina e Ucraina, i giudizi variano a seconda dei pregiudizi di chi li esprime, per cui il politico o il commentatore vicino al Pd valuterà l’assoluzione del sindaco di Bibbiano in modo diametralmente opposto al politico o al commentatore vicino al centrodestra o ai cinquestelle. Un altro sindaco, quello di Livorno, ha chiamato questo fenomeno «tornacontismo». Come se i fatti esistessero solo per portare legna al fuoco dei nostri interessi o per confermare una nostra immutabile visione del mondo. La stessa scena cambia in base alla curva da cui la si osserva. Forse spostandosi al centro si vedrebbe tutti un po’ meglio, ma nei periodi di crisi le uniche a riempirsi sono le curve. E mica solo nel calcio.