Corriere della Sera, 14 ottobre 2024
Il ministero della Cultura è un nido di serpi
Voci interne che difendono l’ex capo della segreteria Francesco Gilioli, altre che ipotizzano una possibile rinuncia da parte di Alessandro Giuli alla nomina di Francesco Spano, ex dirigente del Maxxi, come suo successore. Veleni al ministero della Cultura nel delicato momento in cui Alessandro Giuli dovrà esordire alla Buchmesse, la Fiera del Libro di Francoforte, dove l’Italia è ospite d’onore: domani terrà due discorsi di apertura, alla Fiera generale e al Padiglione Italia diretto da Mauro Mazza. Un appuntamento di enorme peso per l’immagine internazionale dell’Italia.
Il brusco allontanamento da parte di Giuli del capo della segreteria Francesco Gilioli ha trasformato gli uffici del Collegio Romano in un teatro di scontri. La puntata di Report, annunciata per domenica 27 ottobre su Rai3 alle 20.30 e dedicata a Giuli, ha messo in agitazione gli uffici e ha innervosito il ministro. Gilioli non parla, sa che la sua condizione di consigliere parlamentare in organico al Senato gli impedisce esternazioni: unica eccezione, il dovere di rispondere a qualsiasi domanda della magistratura.
L’accusa non esplicita di Giuli a Gilioli è di aver parlato con i giornali e magari con Report, per difendere la propria posizione nella vicenda Boccia-Sangiuliano. Chi è vicino a Gilioli smentisce l’esistenza di qualsiasi documento che possa dimostrare il passaggio di materiali all’esterno. Report ha escluso ogni contatto con l’ex capo della segreteria. Altro elemento. Gilioli non avrebbe avuto alcun bisogno di dimostrare all’esterno di essersi opposto alla nomina di Maria Rosaria Boccia perché lo fece l’ex ministro Gennaro Sangiuliano nell’intervista del 4 settembre al direttore del Tg1, Gian Marco Chiocci. Terzo tassello: Gilioli, e può dimostrarlo, non ha mai materialmente firmato un contratto per Boccia.
C’è un nuovo fronte. Ieri il quotidiano La Verità ha attaccato il neoministro della Cultura con una durissima pagina intitolata «Le nomine di Giuli sono un caos senza fine». Forse il sintomo dell’irritazione di una parte della maggioranza, per esempio del presidente del Senato Ignazio La Russa, per l’allontanamento di Gilioli. Giuli, così si legge, potrebbe rinunciare alla nomina di Francesco Spano a nuovo capo della segreteria dopo la petizione del gruppo Pro Vita che ha raccolto 10.000 firme contro l’ex dirigente Maxxi per una vicenda del 2017: un finanziamento di 55.000 euro a un’associazione Lgbtq, accusata di organizzare prostituzione, che Spano sottoscrisse come presidente dell’Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali. Oggi si capirà se Giuli manterrà il punto o rinuncerà a Spano.