la Repubblica, 13 ottobre 2024
Il bancario ha spiato anche i conti di 7 premier
I nomi sul tavolo dei pm della procura di Bari sono più di 200. Una cinquantina quelli dei politici (ieri Intesa ha parlato di 34 ma ce n’è qualcuno in più): sette presidenti del Consiglio (Meloni, Draghi, Letta, Renzi, Berlusconi, D’Alema, Amato) e poi presidenti delle Camere (La Russa, Fini), ministri, europarlamentari, presidenti di Regione e sindaci. E ancora l’ex governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, i vertici delle forze di polizia e della Corte costituzionale. Eppure gli accessi abusivi del bancario guardone di Bitonto, Vincenzo Coviello, non sono tutti uguali. Non per lo meno sugli investigatori. Su alcuni famosi si è soffermato più tempo. Ha consultato le banche dati delle carte di credito, come Repubblica ha spiegato. Ha ripetuto gli accessi in più occasioni. Ed è su questo che i carabinieri si stanno concentrando da quando, dopo la fuga di notizie, hanno perquisito Coviello. Anche perché, come hanno scritto il procuratore Roberto Rossi e l’aggiunto Giuseppe Maralfa nel capo d’imputazione, tra i dati procurati da Coviello ci sono «notizie nell’interesse della sicurezza dello Stato».Coviello non si muoveva da sprovveduto: per dire, gli accessi su Giorgia Meloni sono stati tutti effettuati prima della sua nomina a presidente del Consiglio. E quelli sui big (dal procuratore antimafia Melillo al comandante generale della Finanza De Gennaro al presidente del Senato La Russa) fatti un secondo prima della nomina. Forse perché pensava di non dare nell’occhio, e ci è riuscito. Particolare attenzione – si evince dall’audit interno alla stessa banca, che ieri hanominato il generale dei carabinieri in pensione Antonio De Vita come chief security officer di gruppo – l’ha dedicata all’ex compagno della premier, Andrea Giambruno, schedato in due occasioni per quasi mezz’ora. E lo stesso può dirsi della deputata Marta Fascina, la più cercata da Coviello insieme ai Berlusconi: le interrogazioni sul suo conto sono state 16, sono durate sempre a lungo e hanno riguardato i movimenti del conto e la carta di credito. Oggetto delle attenzioni di Coviello anche il padre dell’onorevole Fascina, Orazio, negli stessi giorni in cui Repubblica pubblicava un’inchiesta su di lui. E Silvio Berlusconi, al cui conto corrente il bancario accede a più riprese tra giugno e settembre 2023. Anche il 12 giugno, quando l’ex premier muore. Ma ogni ricerca ha una motivazione temporale: Vannacci è in prima pagina per il licenziamento? Vediamo che conto corrente ha. Sui giornali c’è un articolo su Patrizia Scurti, “la segretaria più potente d’Italia”? (16 giugno 2023). Subito un’occhiata. Proprio queste coincidenze fanno pensare che dietro alle azioni di Coviello non ci sia altro, se non l’ossessione di un bancario che ha scambiato banche dati iper riservate per un motore di ricerca. Ma proprio per poter svolgere al meglio le indagini la procura gli ha contestato un reato così grave, parlando di una possibile rete di complici. Giorgia Meloni però è tornata sul punto: «Penso ci siano dipendenti pubblici e privati che prendono illegalmente informazioni e le vendono». E ancora: «Sono la più dossierata d’Italia, ma sul mio conto non hanno mai trovato nulla».