Corriere della Sera, 11 ottobre 2024
Sala evoca Calabresi per Milano. Lui frena
Mancano ancora due anni e mezzo se non tre alle elezioni, ma ieri in città si aggirava già lo spettro della campagna elettorale che dovrà individuare il successore di Beppe Sala che non potrà ricandidarsi visto che è al secondo mandato. A premere sull’acceleratore è stato lo stesso sindaco che si è ritagliato il ruolo di kingmaker. A chi gli chiedeva se Mario Calabresi fosse il candidato giusto per la successione, ha risposto senza esitazioni: «Non so se ci stia pensando o lo stia immaginando ma penso che Calabresi sia una delle persone di livello che possono iniziare a riscuotere interesse». Una frase tra l’endorsement e la risposta garbata, ma che ha messo in moto le preoccupazioni della politica, anche perché Sala in un primo momento aveva fatto intendere che avrebbe preferito una persona della società civile a un politico. Salvo poi precisare la sua posizione. «Nessuna preferenza. Faccio solo scouting». Tocca a Calabresi, scrittore, giornalista, già direttore di Stampa e Repubblica, mettere un freno al proliferare di mal di pancia e di fraintendimenti. «Sono molto onorato della stima che ha per me il sindaco Sala, che ringrazio – dice Calabresi —. Ma sono anche molto felice del lavoro che faccio, che mi sono costruito e che mi entusiasma. Non voglio entrare in questo dibattito e sono convinto che a tempo debito verrà trovata la soluzione migliore per garantire a Milano un sindaco all’altezza». Sullo sfondo due temi caldi. Quello delle primarie. «Non sono un dogma. Anche se io le ho fatte» dice Sala. E l’alternativa secca tra un politico o una persona della società civile. «Eviterei l’oramai superata contrapposizione tra nomi della società civile e politici – replica Pierfrancesco Majorino, Pd – parliamone più avanti e scegliamo attraverso le primarie che sono un’occasione molto bella».