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 2024  ottobre 11 Venerdì calendario

Chi è Vincenzo Coviello

BITONTO – Nel processo disciplinare si è difeso dicendo di essere «un maniaco del controllo» ma, a chi lo ha interrogato, ha dichiarato di avere agito di sua iniziativa e di «non aver divulgato a terzi le informazioni». Qualche collega, che lo ha conosciuto molti anni fa, lo ha definito «stacanovista». Vincenzo Coviello, 52enne di Bitonto che in una giornata è diventato famoso come lo spione di Banca Intesa, è quello che solitamente si definisce un impiegato modello. Sposato, con due figli, «impeccabile sul lavoro», è stato riferito da chi gli è stato professionalmente vicino.
«Molto curioso» secondo chi lo frequenta. «Introverso ma anche egocentrico» ha detto un politico bitontino. Qualcun altro, invece, lo ha indicato come «pettegolo», per usare una semplificazione di paese, che però da sola non basta a spiegare il mistero di un anonimo impiegato di banca che è riuscito a violare i conti correnti di ministri e deputati, magistrati e forze dell’ordine, cittadini comuni e sportivi. Iniziando, a quanto sembra, da un’insana curiosità nei confronti della situazione patrimoniale di alcuni parenti e finendo a politici, magistrati e chi più ne ha più ne metta. Del suo caso, nell’istituto di credito per cui lavorava fino alla scorsa estate, si vociferava da tempo. Nel procedimento disciplinare di cui è stato protagonista – e che ad agosto si è concluso con il licenziamento – sarebbe stato Coviello stesso a cercare di discolparsi dicendo di essere un maniaco del controllo. Il cinquantaduenne ha ammesso ciò che ha fatto, provando a limitare i danni: «Non ho più fatto interrogazioni da ottobre 2023, dopo essere stato richiamato dal direttore, in seguito ai primi controlli». Ma questa sarebbe una menzogna, perché è stato rilevato che ha continuato fino all’aprile scorso. Ha inoltre chiarito di «non avere mai scaricato documenti» e di non essere stato il terminale di nessuna richiesta dall’esterno.
Ma questo non è bastato ad evitargli i guai professionali, che si sommano a quelli penali collegati all’inchiesta che la procura di Bari sta conducendo per accesso abusivo a sistema informatico e ai dati finanziari delle istituzioni poste a fondamento della Repubblica.
Del suo licenziamento, però, in pochi erano a conoscenza. Due anziani vicini di casa hanno confermato che ogni giorno lo vedono uscire al mattino e rientrare verso le 18: «Va a lavorare in banca» hanno detto. Un’altra vicina ha spiegato invece che lo vede tornare più tardi: «Lavora nel suo studio di commercialista qua vicino». Idem la parrucchiera con negozio sotto l’abitazione: «Lo vedo entrare e uscire, a volte solo, altre con la moglie ma non avrei mai immaginato che fosse lui la persona di cui abbiamo letto stamattina sui siti».
Coviello è molto conosciuto a Bitonto e anche a Bisceglie, dove ha lavorato di recente nel distaccamento Agribusiness che fa capo alla filiale di Barletta. Si occupava di credito alle aziende del comparto alimentare, ufficialmente aveva accesso a conti milionari. Un facoltoso imprenditore barese, che qualche settimana fa è venuto a conoscenza degli accessi abusivi al suo profilo, si è affrettato a chiedere consiglio a un avvocato, temendo operazioni sul suo conto. «Mi piacerebbe pensare che gli hanno hackerato il profilo – ha commentato un collega di Coviello – L’ho conosciuto come un gran lavoratore, uno stacanovista vero, posso solo pensare che abbia avuto un momento di sbandamento».
A Bitonto, intanto, la notizia è rimbalzata di bocca in bocca e da una chat all’altra. Coviello già da qualche tempo pare avesse cancellato i profili social. Per tutto il pomeriggio di ieri è stato lontano da casa e anche nello studio di commercialista c’era qualcun altro che ai visitatori rispondeva: «Il dottore è fuori». Spento anche il cellulare, al quale tanti hanno provato a contattarlo.
Mentre ogni correntista di Banca Intesa cercava di capire se il suo profilo personale fosse stato violato. Così come diverse persone che hanno conti in altri istituti bancari, come il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il cui nome è nell’elenco di coloro sui quali sarebbero state cercate notizie e che ha detto: «Mi rivolgerò a un avvocato per tutelarmi». Il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci si è detto sorpreso: «Lo conosco di vista ma non so nulla di lui».