Anteprima, 9 settembre 2024
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Biografia di Rebecca Horn
Rebecca Horn (1944 - 2024), artista tedesca «del surrealismo, delle performance a tutto tondo e della body art. Aveva 80 anni. Una lunga carriera, fatta di sperimentazioni artistiche che hanno coinvolto anche altri linguaggi delle arti visive, ovvero quello cinematografico e plastico» [Mess]. «Gli inizi non furono per lei facili, si iscrisse adolescente all’Accademia di Belle Arti di Amburgo, disobbedendo ai genitori che volevano farle studiare Economia, ma ben presto dovette abbandonare l’Accademia per una malattia polmonare che la tenne a lungo in ospedale. Da questa esperienza nacquero le prime opere di Body art, le celebri Body extensions, ovvero delle riflessioni sulla debolezza del corpo umano che lei rivestiva di appendici o di cinghie (il riferimento a Frida Kahlo è d’obbligo). Famose opere come un cappello a corno che traeva ispirazione dalla leggenda dell’Unicorno, una Pencil mask, con cinghie e matite, e anche i Finger gloves, con le dita che si allungano grazie a protesi realizzate in balsa e tessuto. Nel 1971 soggiornò a Londra e lo stesso anno, a soli 28 anni fu tra i protagonisti di Documenta, la più prestigiosa rassegna mondiale d’arte contemporanea che si tiene ogni 5 anni a Kassel. Da allora Horn, con la sua inconfondibile capigliatura rossa, il suo impegno femminista, le sue installazioni e le sue perfomance (su cui realizzava film e video) è diventata una presenza costante nei maggiori musei del mondo. «Le mie opere sono concepite per il pubblico, ed è il pubblico che deve decidere se siano emozionanti o meno. Non posso "imporre" agli altri le mie sensazioni: i lavori che realizzo suscitano in ciascuno sentimenti diversi, indifferenza, partecipazione, addirittura repulsione. Non cerco di convincere lo spettatore ad aderire alla mia visione delle cose, gli lascio piena libertà interpretativa»» [Sta].