Anteprima, 11 settembre 2024
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Biografia di Clio Maria Bittoni
Clio Maria Bittoni (1934 - 2024), avvocato, moglie dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (a sua volta mancato lo scorso settembre), marchigiana di Chiaravalle. A novembre avrebbe compiuto 90 anni. Era malata da tempo, l’anno scorso alla cerimonia di commemorazione della morte del marito si era presentata in carrozzina. I coniugi Napolitano sono stati sposati per 64 anni e hanno avuto due figli, Giovanni e Giulio. «Era figlia di dissidenti del regime fascista mandati al confino, ed è cresciuta in una famiglia impegnata in ambienti socialisti. Studiò giurisprudenza all’università Federico II di Napoli, dove conobbe Napolitano, e diventò poi avvocata specializzata in diritto del lavoro: nel corso della sua carriera si era occupata soprattutto dei lavoratori del settore agricolo» [Post]. First lady defilata, disse: «Il ruolo di consorte del presidente della Repubblica in Italia non è delineato dall’ordinamento in una maniera compiuta. Non è come negli Stati Uniti quello della first lady, definito. Meglio evitarla, l’intervista. Grazie. Se occorre un’esposizione, tengo presente occasioni utili a dare aiuti al volontariato o che riguardino la condizione della donna». «Spiritosa. Rigorosa. Energica. Sobria nell’abbigliamento senza rinunciare alla femminilità di un gusto molto suo per dettagli vezzosi, un cappello o una spilla, di valore per originalità e non per costo. Tenace, troppo, nel fumare. Clio Napolitano riusciva a sopportare decine di sigarette al giorno. In età avanzata, ne accendeva perfino vicino alla sua bombola d’ossigeno entrata a far parte dell’arredamento di casa» [Caprara, Cds]. «Appena poteva, usciva dal Colle a piedi, da sola, per raggiungere la casa dietro via dei Serpenti, a trecento metri. In una di queste sue fughe fu investita sulle strisce pedonali proprio davanti al Quirinale. Un brutto incidente, che le provocò diverse fratture e la tenne a letto parecchio tempo. Paradossalmente, a metterla sotto fu un’auto condotta da una vecchia coppia di amici del Pci. Da allora il limite di velocità è di 30» [Scafi, Giornale].