Anteprima, 16 settembre 2024
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Biografia di Michaela Mabinty DePrince
Michaela Mabinty DePrince (1995-2024). Étoile del Boston Ballet. Sierraleonese naturalizzata statunitense. Morta venerdì per cause sconosciute. Aveva 29 anni. «Solista del Boston Ballet, una delle poche ballerina nere diventate star, applaudita in tutto il mondo, ma soprattutto una donna incredibile, esempio di forza e di ostinazione, una che ha attraversato una vita rischiosa, di dolori, ma ha sempre vinto. Sì, perché quella di Michaela Mabinty De-Prince è una vera storia di resistenza. Fin da bambina. Nata nella Sierra Leone devastata dai conflitti, resta orfana a soli tre anni: il padre ucciso dai ribelli del Fronte Unito Rivoluzionario, la madre per malattia. Passata sotto la tutela di uno zio violento viene «venduta» a un orfanotrofio dove subisce marginalizzazione e sevizie per via della vitiligine, la malattia della pelle che macchia di bianco braccia e gambe e secondo la superstizione locale è un segno del diavolo […]. È lì in orfanotrofio, dove con la sorellina, per far passare il tempo, organizza balletti e musical, che la piccola Michaela vede in una rivista la foto di una ballerina, “la strappai, la infilai nelle mutande perché non avevo un posto dove conservarla”. In quella ballerina aveva visto il sogno di un futuro. Che si avvera quando una coppia di anziani signori americani con cinque figli a casa decide di adottarla […]. In Usa Michaela può finalmente studiare danza e ancora una volta tira fuori la propria forza, perché da nera non è facile emergere nel mondo del balletto classico, delle Gisèle e dei «cigni bianchi», dove le danzatrici di colore si contano sulle dita di una mano. Lei studia con tenacia, nella scuola Jacqueline Kennedy Onassis dell’American Ballet Theatre, partecipa giovanissima in tv a “Ballando con le stelle” americano, e inizia la carriera professionista al Dance Theatre of Harlem. Nel 2013 è per otto anni ad Amsterdam alla Junior Company del Dutch National Ballet e infine approda da solista al Boston Ballet. Diventata celebre, non disdegna collaborazioni più pop, come quando Beyoncè la sceglie per il suo video Lemonade. A un giornale americano aveva dichiarato che “nessuno nel mondo del balletto mi ha mai chiesto di nascondere con il trucco la vitiligine. Quando ero ragazzina, mia madre Elaine mi disse che le macchie in scena sembrano polvere di stelle. Mi ha fatto sentire bene con me stessa”» [Bandettini, Rep]