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 2024  settembre 21 Sabato calendario

Biografia di Marinella Colombo

Marinella Colombo (1963-2024). È la mamma milanese diventata punto di riferimento per tutti i genitori che lottano per riavere i figli ingiustamente sottratti dalla burocrazia giudiziaria. La donna è morta nel pomeriggio di ieri in un ospedale milanese. Aveva trascorso anni di battaglie giudiziarie nel tentativo di recuperare i figli Leonardo e Nicolò, prelevati a scuola dai carabinieri e portati di forza in Germania. Era il 2009. Lo Stato italiano si era arreso allo Jugendamt tedesco – di quella nazionalità era infatti l’ex marito della donna – il sistema di tutela per i minori secondo cui la provenienza dalla Germania, la presenza di un genitore tedesco o anche un breve periodo trascorso sul suolo tedesco devono sempre avere la prevalenza. Sistema assurdo, più volte condannato in sede europea – ci sono centinaia di ricorsi aperti – ma tuttora vigente e a causa del quale Marinella Colombo ha perso i suoi figli, nonostante una sentenza favorevole della Cassazione. La donna nel 2010 andò a riprendersi i suoi ragazzi con un colpo di mano e li riportò in Italia dove visse per otto mesi. Alla fine, inseguita da un mandato d’arresto europeo, si arrese e venne condannata a diciotto mesi di arresti domiciliari e a una serie di sanzioni pesantissime che le costarono anche il pignoramento della casa. I figli vennero di nuovo portati in Germania e a lei fu fatto divieto di vederli. Otto anni di lontananza. Un dolore insopportabile. Ma lei non si è arresa. È tornata a studiare. Ha preso un master in diritto, tutela e protezione dei minori, ha aperto uno sportello per aiutare i genitori che, come lei, si sono visti allontanare i figli dal sistema familiare tedesco ma anche per altre situazioni di conflitto. Qualche anno fa, Marinella ha avuto la grande soddisfazione di vedere tornare i suoi figli. Diventati maggiorenni, Leonardo e Nicolò hanno potuto finalmente scegliere di vivere con quella mamma che aveva sfidato il sistema giudiziario più duro d’Europa ed era finita in carcere pur di poter riabbracciare i suoi ragazzi.