Anteprima, 24 settembre 2024
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Biografia di Fredric Jameson
Fredric Jameson (1934-2024), critico letterario statunitense. Disse: «è più difficile immaginare la fine del capitalismo che la fine del mondo». È morto a 90 anni a Durham (North Carolina). «Noto per le sue teorie di stampo marxista sul postmodernismo. Nato a Cleveland nel 1934, Jameson studiò a Yale e fu allievo del filologo Auerbach. Il suo saggio più importante è Postmoderno ovvero, la logica culturale del tardo capitalismo» [Giornale]; «Questo libro è ancora la bibbia per chi vuole occuparsi del concetto di postmoderno, parola spesso scivolosa, molto spesso fumosa, fraintesa, finita per essere usata per definire tutto e il contrario di tutto. Per Jameson il postmoderno è un periodo storico e tutto ciò che accade quando la modernità ha esaurito la sua energia. Prodotti culturali compresi, ovviamente, che risponderebbero a logiche economiche, quelle del luna park chiamato tardo capitalismo. Tra le pagine indimenticabili di quel saggio, il confronto tra le scarpe rappresentate da Van Gogh e quelle di Andy Warhol, la lettura dell’hotel Bonaventura rivestito di specchi progettato da John Portman a Los Angeles, i romanzi di E. L. Doctorow, il cinema di David Lynch. Jameson è soprattutto un osservatore di forme, e in tutto ciò che vede coglie tratti comuni: la crisi della Storia, la lenta scomparsa del passato, la debolezza della realtà, il predominio su tutto della nostalgia, la sofferenza di stili ridotti a semplici giochi d’intrattenimento, inseriti nel frullatore di artisti incapaci di inventare qualcosa di veramente nuovo. Secondo Jameson il mondo ha perso profondità, tende a diventare una sterminata Disneyland dove tutto le caratteristiche delle epoche precedenti collassano tra loro» [Studio].