3 settembre 2024
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Biografia di Amadeus (Amedeo Umberto Sebastiani)
Amadeus (Amedeo Umberto Sebastiani), nato a Ravenna il 4 settembre 1962 (62 anni). Conduttore televisivo. Conduttore radiofonico. Disk-jockey. È stato il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo per cinque edizioni consecutive, dal 2020 al 2024. È stato il volto di punta della Rai fino al 2024, quando è passato al gruppo Discovery (canale Nove): «Il 22 settembre inizia la mia nuova avventura» • «Sono uno del pubblico che sta dall’altra parte. Mai stato il primo della classe, ma neanche l’ultimo. Però non ho mai mollato».
Vita Figlio di Corrado e Antonella Sebastiani. Il padre era istruttore di equitazione specializzato nel salto ad ostacoli («Ha voluto continuare l’attività di nonno Umberto, ma da ragazzo ha accettato volentieri di fare la comparsa nel Gattopardo di Luchino Visconti che giravano in Sicilia dove è nato»). Mamma Antonella è casalinga. L’unico fratello Gilberto, più giovane di quattro anni, ha seguito le orme paterne e addestra cavalli («È un omone robusto e sicuramente molto più estroverso di me») • «Che insegnamento le hanno dato i suoi genitori? “Non mi hanno mai ostacolato, sembra una banalità ma non sono tanti i genitori che lo fanno. Mio papà mi ha sempre detto: la vita è la tua, scegli la tua strada» [a Fulvia Degl’Innocenti, Famiglia Cristiana] • È un bambino buono, indipendente o meglio la classica acqua cheta che ti buggera con il sorriso. Il piccolo Amedeo è comunque bravissimo nelle fughe dalla scuola elementare. Fa finta di entrare in classe e poco dopo la mamma se lo ritrova a casa. «Il fatto è che con i miei genitori stavo benissimo. Non sono riusciti neppure a mandarmi alla colonia estiva. Scappavo pure da lì». Gioca volentieri con i soldatini. Negato invece per il pallone. «Mi mettevano solo in porta per togliermi di mezzo e ne ho un po’ sofferto» • «Aveva solo 7 anni quando si è ammalato di nefrite, lottando tra la vita e la morte. Passò due mesi nell’ospedale di Bussolengo, e i genitori gli furono accanto in ogni momento, rivolgendosi a Santa Rita da Cascia. Non a caso, infatti, il suo nome è Amedeo Umberto Rita, a prova della devozione sua e della sua famiglia» [Sara Ucci, gossipetv.com] • «Il giovane Amadeus non era tipo da sorvolare sui torti subìti. Se, ad esempio, qualche vicino si lamentava quando lui e i suoi amichetti facevano rumore in cortile, non si perdeva d’animo. La vendetta arrivava con i petardi lanciati sulle porte di casa dei contestatori. “All’epoca ero cicciottello e le ragazze non mi vedevano. Per farmi notare ho cominciato a organizzare festicciole”» [Anna Maria Salviati, Teresa] • «“Ho visto La febbre del sabato sera dieci volte nello stesso cinema di Verona, una volta alla settimana. E mi ha cambiato la vita”. Che cosa intende? “È stato ammirando John Travolta su quella pista da ballo che mi sono detto: “Anche io voglio fare spettacolo”. Ero un ragazzino impacciato, dovevo combattere con la timidezza. Ma mi accorgevo che quando organizzavo una festa tra amici e mettevo i dischi o parlavo al microfono quella timidezza spariva. Appena accendevo il microfono mi sentivo un supereroe, quando lo spegnevo, l’insicurezza ritornava. Guardando le immagini di John Travolta al centro della pista in discoteca mi dicevo: anche io vorrei fare qualcosa che mi porti al centro della pista”» [a Stefania Bizzarri, Tv Sorrisi e Canzoni] • «“Ho guardato tanta televisione, Corrado, Baudo. In gita a Roma con la scuola scattai la foto ricordo al cavallo della Rai di viale Mazzini. Le ho detto tutto”» • «Già a 14 anni sapevo che avrei fatto il presentatore, sono cresciuto con Canzonissima di Corrado e Raffaella Carrà, vedevo Rischiatutto di Mike Bongiorno, Portobello di Tortora, seguivo Pippo Baudo» [Degl’Innocenti, cit.] • «Pensi che per vedere Baudo che conduceva Un milione al secondo venivo a Roma e tornavo a Verona. Mi mettevo seduto tra il pubblico» • Si iscrive all’istituto per geometri. «Come studente non ero granché, o meglio ero uno da estremi: prendevo 8 e 9 in italiano e inglese e 3 in matematica. Se la materia mi piaceva la studiavo con passione, se no lasciavo perdere. Anche nel lavoro sono così: riesco a fare solo quello che mi piace e di cui sono convinto» • Lavora già durante la scuola. Accompagnato da zia Enza, sorella della madre e sua prima fan, il diciassettenne Amedeo futuro Amadeus si presenta a Blu radio star, una microemittente di Verona «Per mettere su i dischi prendevo 15 mila lire al mese. I programmi si sentivano solamente nel quartiere, ma le mie quotazioni con le ragazze salivano vertiginosamente. Anche perché non perdevo occasione per salutarle via etere». Ormai ha deciso. «All’esame di maturità mi sono seduto davanti alla commissione e ho detto: vi prometto che non farò mai il geometra in vita mia, io voglio fare il presentatore. Mi serve il diploma perché l’ho promesso ai miei genitori» • Fa il militare a Napoli in fanteria, si iscrive a lingue ma dà solo un esame • «Non avevo amicizie che mi potessero aiutare, raccomandazioni, parenti introdotti nel mondo dello spettacolo, politici che mi appoggiassero. Ho iniziato dalle piccole radio, poi le tv locali. Intanto portavo i miei provini in Rai e a Canale 5, mi spacciavo per giornalista e dicevo che dovevo fare un’intervista al tal dirigente tv e poi gli davo i miei provini. Mi ero messo in testa di fare il conduttore, era l’unico mestiere che volevo fare, non ce ne erano altri. Fosse andata male, non avevo un piano B» • «Il salto l’ho fatto nel 1986: capivo che dovevo andare via da Verona, ma non sapevo come. Così cominciai a guardare i titoli di coda dei programmi, mi appuntavo i nomi dei produttori e degli autori. Dovevo entrare in contatto con loro. Ma come? Mi spacciai per discografico: prendevo appuntamenti a Roma e a Milano. Mi presentai da Baudo, da Costanzo. Mi stavano a sentire, ma non succedeva niente. Fino al giorno in cui non mi piazzai, per sei ore, davanti all’albergo di Vittorio Salvetti, il patron del Festivalbar. Per scaricarmi mi affidò a Claudio Cecchetto. E fu la mia fortuna. Gli dissi un paio di bugie, che ero un doppiatore, e abitavo a Milano, e riuscii a convincerlo a farmi un provino. Andò bene: mi prese a Radio Deejay, e mi ribattezzò Amadeus. Mi alzavo alle quattro di mattina, prendevo un diretto da Verona, cambiavo a Brescia e arrivavo a Milano. Alle 8 ero in studio. Dopo tre mesi ho avuto un crollo fisico e gli ho dovuto dire la verità» • «Rimase così colpito che mi diede a due soldi il minuscolo monolocale che stava per lasciare Tracy Spencer, la cantante» • «Milano, fine anni 80: che ricordi ha? “Anni formidabili. Vivevo in un monolocale, facevo tanti sacrifici. Lavoravo con Fiorello, Jovanotti, Gerry Scotti, Sandy Marton. Nell’88 mi proposero di fare 1 2 3 Jovanotti: vestito color fucsia, dicevo: “Amici di Italia 1, ecco a voi Jovanotti”» • È il suo debutto in televisione. «A chi era legato? “Fiorello occupa un posto speciale, è la persona che mi fa più ridere, lo conosco da trent’anni. Quando è arrivato a Milano era un selvaggio, avevamo tutti e due il sogno della televisione. Facevamo DeeJay Television. Non ci aveva invitato nessuno ai Telegatti. Affittiamo gli smoking, compro i biglietti per il Teatro Nazionale, i primi posti più vicini ai vip. Due bambini a Disneyland. La gente urlava, De Niro sorrideva a tutti e salutava. I nostri attori non salutavano nessuno”» • Dopo diciotto anni di radio, nel 1993 il produttore Vittorio Salvati gli fa condurre Festivalbar. Nel 1995, è al fianco di Lorella Cuccarini a Buona domenica. La sua carriera decolla. È di nuovo con la bionda più amata dagli italiani nel ruolo di un deejay sul palcoscenico dell’applauditissimo musical Grease. Con Natalia Estrada a Campioni di ballo su Retequattro nel 1997. Con la rossa Simona Ventura a La notte delle matricole su Italia 1. Poi, per Amadeus, il Quizzone con Laura Freddi, la maratona di Trenta ore per la vita, Meteore con Gene Gnocchi e Alessia Merz, giurato al Festival di Sanremo 1999. All’improvviso, decide di cambiare scuderia. Appena il tempo di comunicare il passaggio in Rai e da domenica 21 marzo ecco Amadeus su Raidue alle 20,50 con le 12 puntate di Festa di classe • «All’epoca il direttore era Fabrizio Del Noce, avevamo un bel rapporto, avevo fatto Quiz show, Domenica in. Mi chiamò: “Devi trovare il nuovo preserale di Rai1 per contrastare Passaparola. Vai in tutte le società e individualo”. Come si sceglie un format? “Io sto sempre dalla parte del pubblico, sono prima di tutto spettatore. Ogni volta mi chiedevo: questo lo guarderei? Non trovavo niente. A Milano incontro Giorgio Gori che era stato mio direttore a Italia 1 e aveva fondato la società Magnolia. Mi fa: c’è un quiz argentino, con un conduttore e dieci concorrenti intorno, è uno show strano. Era L’Eredità”» • Il programma lo rende celebre. Rimane negli annali una puntata in cui caccia a malo modo un concorrente strafottente, tale Pedro, che a qualsiasi domanda del quiz continuava a rispondere “per me è la cipolla” (a oggi il video Amadeus contro Pedro su YouTube ha più di 267mila visualizzazioni, ed è solo uno dei tanti estratti da quella trasmissione) • «Sono buonissimo, ma se mi incazzo divento una iena» (ad Andrea Scarpa) • Diventa famosa in quegli anni anche la sua storia d’amore con Giovanna Civitillo, una delle vallette del programma, che faceva uno stacchetto sexy di quindici secondi prima del gioco La Scossa • «Diciamo che non sono capace di nascondere qualcosa. La scossa è nata in sala prove. Io entro, vedo questa ragazza che fa la mossa e dico all’allora direttore artistico, Marco Garofalo, che ci voleva uno stacchetto di 15” un po’ sexy e lui mi risponde “ahò, tranquillo, ci penso io”. E da lì è partito tutto» [Giada Oricchio] • All’epoca, Amadeus è già separato da due anni dalla prima moglie, Marisa Di Martino, da cui aveva avuto una figlia, Alice Vittoria. Con Giovanna Civitillo si è sposato nel 2009. Hanno un figlio, nato nello stesso anno e chiamato José in onore di José Mourinho • Memorabile l’imitazione che in quegli anni ne fa il comico Max Tortora: Amadeus si rivolge a un povero “signor Giovanni”, eterno concorrente dell’Eredità che non vince mai: «È arrivato il momento della scossa!»; e quello, con accento romanesco, risponde “Mo’ arriva la ballerina mezza ’gnuda e lei me s’engrifa…” • Sembra tutto vada per il meglio, ma nel 2006 gli arriva una proposta da Mediaset. «Fui lusingato: andavo a guadagnare di più, mi offrivano tre anni di contratto, potevo tornare a Milano dove stava mia figlia. Tutto perfetto» [Degl’Innocenti, cit.]. Gli offrono di fare 1 contro 100, poi Canta e vinci • «Amadeus […] con la puntata di domenica scorsa, […] è entrato nella storia della televisione italiana per aver raggiunto lo share più basso mai ottenuto da una televisione generalista, in fascia prime time. Per la precisione, la media di Canta e vinci è stata del 5.98%. Tradotta in teste: 1.52milioni di spettatori. […] Giusto Fabio Canino, con i suoi aspiranti politici in Votantonio, aveva raggiunto nel 2007, all’esordio, 4.96% di share e 1.174milioni. Ed è stato chiuso il mattino seguente» [Francesca D’Angelo, Libero, 4/2008] • «“I tre anni di preserale si fermarono a pochi mesi. Sono rimasto fermo per due anni e ho rischiato che la mia carriera fosse al capolinea. Nessuno mi dava da lavorare, nessuno mi chiamava, non avevo più offerte, ero passato dall’essere uno che faceva picchi di ascolto a uno a cui non squillava il telefono. Sbagliai io ad accettare quella proposta, ma a quel punto avevo due strade: o mi disperavo o ripartivo da zero”.» (Degl’Innocenti) • «Lei dal settembre 2006 al settembre 2009 non ha mai lavorato. Perché? “Perché ho fatto la scelta sbagliata: lasciare L’eredità e la Rai per andare a Mediaset, a Milano, con un contratto lungo e tanti soldi. Le cose però non funzionarono e così per tre anni non ho praticamente mai lavorato. Non mi chiamavano nemmeno per la sagra del carciofo. Zero. Nessuno mi voleva”. Si è ritrovato da solo o c’è stato il fuggi fuggi? “Da solo. Solo con mia moglie Giovanna, che non mi ha mai fatto pesare la situazione, e due-tre amici veri. Ricordo bene tutto, però. Quando il telefono non squilla più e un dirigente ti riceve lo stesso, quella è una boccata d’ossigeno. Ti fa sentire ancora in pista. Qualcuno con me l’ha fatto”. Mai sfiorato dalla depressione? “Mai. Non sono il tipo”. […]. Quando guardava i colleghi in tv? “Tutto bene. Mai stato invidioso. E poi le cose non succedono a caso. Avevo sbagliato e stavo pagando”. La cazzata della vita è stata questa? “Sì, certo. Un segnale lo avevo avuto, però”. Che intende dire? “Durante il servizio fotografico con cui avrei annunciato alla stampa il passaggio a Mediaset io e il cavallo cademmo insieme e per poco non mi sfracellai una gamba. Io sono figlio di un istruttore di equitazione. Non mi era mai successo”» (Scarpa) • «“La gente mi ripeteva: perché non sei più in tv? Un grande affetto che mi faceva male. Mi dicevo: ho fatto una cavolata enorme. Mi ero dato quattro anni: se non fosse successo niente magari avrei aperto una pizzeria in Spagna, o sarei tornato a condurre feste di piazza, ma all’estero”. Prima, il conduttore si era imposto di riprovarci: “Dovevo provare a scalare di nuovo quella montagna, ripartendo dalle cose che prima avrei rifiutato”» [Chiara Maffioletti, Cds] • La fortuna gira. «Riprese a fare radio, poi Guardì lo chiamò a Mezzogiorno in famiglia: “Accettai in 10 secondi”. Ci è rimasto per sette anni, una seconda gavetta. “La seconda è stata più affascinante della prima che era capitata in età logica: a 45 anni hai una consapevolezza diversa, non sei neanche sicuro che le cose vadano bene, ma sono sempre stato tranquillo e fiducioso”» [Degl’Innocenti, cit.]. Partecipa come concorrente al Tale e quale show, piazzandosi ottavo. Conduce Telethon con Fabrizio Frizzi. Nel 2015 gli danno da condurre Reazione a Catena, poi il grande successo dei Soliti Ignoti Affari Tuoi, L’anno che verrà, ecc. • «L’amicizia con Fiorello è una sicurezza, fratelloni, complici. Fatica e risate. “Quando Fiorello è arrivato a Milano era un selvaggio, avevamo tutti e due il sogno della televisione. Facevamo Deejay Television. Non ci aveva invitato nessuno ai Telegatti. Affittiamo gli smoking, compro i biglietti per il Teatro Nazionale, i primi posti più vicini ai vip. Due bambini a Disneyland”» [Silvia Fumarola, Rep] • «“Cosa resterà di questi Festival di Sanremo” canterebbe Raf. Sì perché Amadeus, confermato per 5 volte conduttore e direttore artistico del Festival, piano piano, ha raggiunto il primato di cinque edizioni consecutive a Sanremo, detenuto da Pippo Baudo (dal 1992 al 1996) e da Mike Bongiorno (dal 1963 al 1967). Chi l’avrebbe detto cinque anni fa che avrebbe lasciato un segno indelebile... Tutto è cominciato nel 2020, edizione che ha celebrato i 70 anni della kermesse canora. Cinque serate affiancato sempre da Fiorello, senza il quale sarebbe stato tutto molto più complicato (come lo stesso conduttore ha sempre ammesso). L’edizione è stata vinta da Diodato con il brano Fai rumore e i giovani che hanno attratto telespettatori loro coetanei: Pinguini Tattici Nucleari, Elodie, Achille Lauro. Ma Amadeus ha voluto strizzare l’occhio anche al pubblico agé grazie alla concorrente Rita Pavone e ospitando il grande rientro di Al Bano e Romina sul palco di nuovo insieme. Ricorderemo anche la non voluta la “gag” tra Morgan e Bugo ancora viva nella memoria di quel Festival. Allora c’era grande stima e collaborazione tra lui e il suo ex agente Lucio Presta che gli ha portato ospite Roberto Benigni. L’anno dopo, Amadeus bissa il successo. Al suo fianco ancora Fiorello che è stato fondamentale per quella conduzione senza pubblico a causa della pandemia. L’Ariston vuoto, le mascherine, e lo spettacolo che regala musica e allegria. Un Sanremo che resterà nella storia. Nonostante il virus, la vittoria forse musicalmente più importante degli ultimi tempi, è proprio quella del 2021: i Måneskin, la band che calca i palchi di tutto il mondo, diventando il gruppo rock più nuovo e famoso degli ultimi anni. Secondi classificati Michielin e Fedez, un’altra era geologica. Amadeus conduce il suo terzo Festival consecutivo – sempre con Fiorello –: del resto gli ascolti continuano a premiarlo. Il ritorno del pubblico nel 2022 è un altro piccolo momento storico: la rinascita del Paese dopo il Covid. A vincere una coppia di giovanissimi che “spaccano” come dicono oggi i ragazzi: Mahmood e Blanco con il brano Brividi. Ma ancora una volta Amadeus mixa sapientemente le generazioni. E così in gara tornano grandissimi artisti: Gianni Morandi (terzo classificato), Massimo Ranieri (ottavo), Iva Zanicchi capaci di mettersi in gioco alla pari di giovani sconosciuti. Del resto la sintesi di questo mix è ben rappresentata dalla coppia Orietta Berti-Fabio Rovazzi, presente tutte le serate del Festival. I vertici Rai strappano ancora un altro Sanremo. Il quarto. Amadeus conduce e il suo amico di una vita Fiorello è sempre presente, questa volta collegato da Roma. Grande vittoria di Marco Mengoni che mette d’accordo tutti. Un Festival dove l’aspetto televisivo è stato particolarmente importante. Alla co-conduzione c’è fisso Gianni Morandi (memorabile la sua scenetta mentre con la scopa pulisce il paco dell’Ariston); Chiara Ferragni la prima e l’ultima serata, nel suo massimo splendore prima che lo tsunami si abbattesse su di lei. Musicalmente c’è il fenomeno Rosa Chemical (anche per il bacio dato a Fedez che tanto ha fatto arrabbiare la moglie Chiara), poi Lazza, Mr Rain, ma anche Giorgia che torna in gara. Eccoci all’ultimo Festival: il quinto, targato 2024. Ascolti sempre in crescita. Amadeus giura che è l’ultimo, poi sembra lasciare spazio a ripensamenti. Ma sappiamo come è finita. Un’edizione che ricorderemo per i fischi dell’Ariston al rapper Geolier (che ha vinto la serata delle cover e che Amadeus ha voluto fortemente in gara cambiando anche il regolamento a causa del testo integralmente napoletano), per la vittoria di Angelina Mango, per la vitalità di Big Mama e la classe di Fiorella Mannoia, per l’allegria dei Ricchi e Poveri e il talento di Ghali. E ancora per le violente polemiche sul caso Travolta e il ritorno in pubblico dei Jalisse. Ora l’addio. Chissà forse Amadeus ha tenuto conto della vecchia lezione dei grandi artisti: uscire di scena quando si è all’apice del successo: 65 per cento di media, nell’ultimo Festival» [Maria Volpe, Cds] • Il 15 aprile 2024 la Rai e Amadeus ufficializzano la separazione, al termine della scadenza del contratto Tre giorni dopo è annunciato il suo approdo a Warner Bros. Discovery, con cui firma un contratto di quattro anni e che prevede la conduzione di programmi sul Nove e «la collaborazione per lo sviluppo di nuovi format d’intrattenimento per le tutte le piattaforme del gruppo» • «Si era definito anche lui “solito ignoto”, quando conduceva il gioco su Rai1, ma Amedeo Umberto Rita Sebastiani, 62 anni a settembre, per gli italiani Amadeus, o meglio Ama, oltre 40 anni di carriera, da anni ignoto non lo è più. E ora, con il passaggio a Discovery, nuovo protagonista sul Nove, conduttore e direttore artistico dell’intrattenimento, fa un ulteriore salto. La Rai si lecca le ferite, dopo Fabio Fazio perde un altro provinciale di successo, uno che il pubblico lo conosce e che sapeva bene come conquistarlo: dal preserale ai trionfi sanremesi. […] “Il festival è una cosa fantastica ma non lo puoi sbagliare”, spiegava in un’intervista a Repubblica nel 2019 come se parlasse di un altro “nel momento in cui dovesse capitare, la Rai deve fidarsi di me”. Si è fidata e lui ha portato i risultati, poi i malumori, la sensazione di non essere gradito, i vertici divisi (con l’ad Roberto Sergio che punta a trattenerlo e il direttore generale Giampaolo Rossi che non dimostra grande passione per il conduttore)» [Silvia Fumarola, cit.].
Polemiche Prima del Festival di Sanremo 2024 ha lasciato l’agente Lucio Presta. Nell’aprile 2024, Presta ha concesso un’intervista al Giornale in cui ha accusato il conduttore e annunciato una battaglia legale contro di lui. «Amadeus non si è mai pronunciato: nessuno gli ha mai fatto una domanda in merito alla fine del rapporto con Presta né lui ha mai sollevato l’argomento. Almeno fino ad ora, quando Hoara Borselli ha deciso di intervistare il manager che non le ha mandate certo a dire, spiegando senza neanche troppi giri di parole che molte delle trovate fortunate che abbiamo visto a Sanremo sono state opera sua. Presta, infatti, ammette di aver fatto di tutto per esaudire i desideri del suo assistito, soprattutto quando all’inizio non sapeva che pesci pigliare come direttore artistico del Festival. “Il primo Festival di Sanremo fatto insieme è risultato un capolavoro di complicità. Amadeus non sapeva neanche da dove si potesse iniziare a formulare un regolamento e ciò che ne consegue, quali fossero i diritti e i doveri del Direttore Artistico del Festival. Potrei chiamare a testimoniare Claudio Fasulo (allora Capostruttura Rai) che ha vissuto con me quei giorni. Con Amadeus e la sua famiglia ho trascorso alcuni giorni a La Coruna, in Spagna, per scrivere interamente il regolamento che poi lui ha portato in Rai come opera sua”, dice Presta aggiungendo che “molte delle donne che avete visto sul palco dell’Ariston Amadeus neanche le conosceva”. Presta dice che a un certo punto era lui a rispondere alle interviste scritte per conto di Amadeus - “Rispondevo io personalmente alle domande e dopo averle fatte vedere ad Ama le inviavamo ai giornali come se le avesse scritte lui. Stesso discorso valeva per i promo, gli annunci che giravamo con il mio telefono e portavamo al Tg1” - e che se nel 2023 il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è entrato all’Ariston il merito è stato suo - “Ama desiderava tanto che ci provassi e accettò di venire con me a proporre al consigliere Grasso la mia idea. Volevamo dare un forte segnale all’industria discografica che aveva un ruolo importante nel nostro Paese. Quella fu l’unica volta che Amadeus venne al Quirinale” -. Nel corso dell’intervista, però, il manager parla anche del “tradimento” di due suoi stretti collaboratori che “hanno iniziato un rapporto diretto e segreto con Amadeus parlando male del sottoscritto e indicandogli delle strade professionali che avrebbe potuto sfruttare”, e dei 90mila euro che il conduttore avrebbe chiesto ad Arcobaleno Tre, la società di Presta, per il programma Arena Suzuki in qualità di direttore artistico: un compenso che sarebbe stato contrario alla policy Rai sul conflitto di interesse: “Io ricordo ad Amadeus che non solo non può vantare quei titoli, ma che la Commissione di Vigilanza Rai ha vietato la possibilità che gli artisti possano prendere del denaro dai produttori di programmi che loro conducono. In qualità di manager abbandonai la riunione, Amadeus rimase con mio figlio che cedette alle sue insistenze fino a riconoscergli una quota in qualità di Direttore artistico del programma e per aver collaborato all’ideazione del programma. Ribadisco: cosa non vera perché se così fosse stato sarebbe stato obbligato a dare il format alla Rai come da suo contratto con l’azienda”. La rottura definitiva tra i due, come riportato da Presta, è nel dicembre del 2023: “Incontrai Amadeus durante la presentazione del calendario dei Carabinieri, ci sentimmo per gestire le varie richieste degli artisti che volevano essere ospiti al Festival e a quel punto mi accorsi che qualcosa non andava: Ama diceva sempre no e declinava ogni proposta. Chiesi di avere un incontro con lui e la risposta fu che aveva molto da fare e che a dicembre sicuramente ci saremmo visti per chiarire alcune cose. Dopo aver incassato la fattura (per Arena Suzuki, ndr), Amadeus chiese un appuntamento, fissato per il 14 dicembre 2023, dove mi annunciò la sua intenzione di interrompere il rapporto dopo la fine del Festival”. Poi il dietrofront: “Mi scrisse un messaggio dicendo che preferiva interrompere subito il nostro rapporto perché la mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival”. Da qui nasce la disputa legale: “In quella circostanza mi ha confermato che avrebbe onorato il pagamento delle mie spettanze fino a fine contratto (agosto 2024) salvo che a gennaio mi ha comunicato, attraverso il cognato (suo commercialista), che intendeva pagare solo fino a dicembre. Per questo è stata data disposizione all’ufficio legale di tutelare i miei interessi”» [Mario Manca, Vty].
Critica «Se non fosse nella scuderia di Lucio Presta difficilmente condurrebbe un programma di prima serata» (Aldo Grasso) • «Un provinciale di successo» (Renato Franco) • «Scegliendo il nome d’arte di Amadeus, Amedeo Sebastiani fece un’offesa, più che un omaggio, alla memoria di Mozart [...] La sua figura artistica non acquisirebbe rilievo nemmeno se girasse un film in 3D. [...] Amadeus è come quei compagni di classe di cui ci si accorge solo a metà anno scolastico. E solo perché hanno indossato un maglione con ricamata una renna». (Tommaso Labranca, citato da Wikiquote) • «In questi anni Amadeus è stato per la Rai la gallina dalle uova d’oro (si parla di una media di 100 milioni di introiti pubblicitari all’anno per le casse del Servizio Pubblico). Nello stesso tempo Amadeus non era esente da critiche perché le sue specificità collidevano con la linea editoriale ufficiale. Ricordiamo che con Sanremo Amadeus ha inanellato una serie di record di ascolto mai visti prima. Nello stesso tempo è stato multato su denuncia del Codacons per pubblicità occulta a Instagram. Questa presunta colpa va a colpire quella che secondo me è la migliore dote di Amadeus: la visione multimediale che implica il passaggio della tv generalista tradizionale alla Total Tv, una televisione in cui l’audience è integrata e trainata dall’interazione con gli altri media» (Carlo Freccero).