Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  settembre 04 Mercoledì calendario

Biografia di Gregorio Paltrinieri

Gregorio Paltrinieri, nato a Carpi il 5 settembre 1994 (30 anni). Nuotatore. Specializzato nello stile libero. Campione del mondo in carica dei 1500 metri e degli 800 metri in vasca corta e campione europeo in carica nella 10 km in acque libere. Medaglia d’oro nei 1.500 alle Olimpiadi di Rio 2016. Argento negli 800 metri in vasca e bronzo nella 10 km in acque libere alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Bronzo negli 800 metri e argento nei 1500 metri stile libero alle Olimpiadi di Parigi 2024. Primo nuotatore italiano per numero di medaglie olimpiche vinte, l’unico capace di andare a medaglia per tre Olimpiadi consecutive. «Sono sempre stato forte, sai? La verità è che il talento ce l’hai o non ce l’hai, non è che puoi allenarlo».
Vita Entrato in acqua a tre mesi per un corso di acquaticità con il padre Luca, che gestiva una piscina a Novellara. La mamma Lorena «è terrorizzata dall’acqua e quando siamo al mare, al massimo, si bagna le gambe. Più in là non va, se non tocca. Le stava pervenire un colpo, una volta, durante una vacanza in barca alle Eolie. Avrò avuto 12 anni e, prima di colazione, tutte le mattine mi tuffavo e raggiungevo l’isola. Poi tornavo indietro. Ma facevo già le gare da un pezzo» [a Ilaria Bellantoni] • «Ho sperimentato tutti i corsi di nuoto possibili, a 6 anni ero in agonistica, a 7 gareggiavo. Da piccolo, però, scegli la specialità che ti viene meglio, quindi io sono diventato ranista. Solo che a 12 anni mi sono venute delle gambe lunghissime e ho cominciato ad avere qualche difficoltà perché la rana è una specialità molto tecnica e funziona se hai leve corte. Così mi è toccato virare sullo stile libero e le distanze lunghe. Sono sempre stato un fondista e più mi allenavo più andavo meglio. Ho iniziato coi 400 e sono arrivato ai 1.500. Naturalmente».
• «Avevo 16 anni ai Mondiali di Shanghai 2011 e ricordo che feci schifo: peggiorai il mio tempo di 15 secondi. Però mi servirono quei primi Mondiali, da quel momento mi sono sempre allenato nello stesso modo, senza periodi in cui andassi benissimo ma nemmeno malissimo. Sono rimasto costante. Pian piano ogni anno ho migliorato qualcosa. Adesso diventerà sempre più difficile. Non so dove potrò fermarmi» [a Stefano Arcobelli, Gazzetta] • Maturità scientifica (voto: 80 su 100), si è poi iscritto a Scienze Politiche. Arruolato nelle Fiamme Oro della Polizia: «Ho uno stipendio di 1.500 euro. Che si somma alle medaglie che riesco a vincere» • «Paltrinieri è il più grande nuotatore italiano di tutti i tempi. Eccezionale ai Mondiali, avrebbe vinto anche i Giochi di Tokyo l’anno scorso, se non vi fosse giunto debilitato da una malattia. Eppure ha un decimo della fama di Federica Pellegrini. Va detto che pure la Pellegrini è stata grandissima, oltre ad aver avuto una carriera molto lunga. Inoltre è donna di carisma e di fascino, sa usare i social, e ha sempre fatto notizia anche lontano dalla piscina (da ultimo con l’addio al nubilato). Anche Paltrinieri però ha una storia interessante. E non mi riferisco tanto al fidanzamento con Rossella Fiamingo, la campionessa di scherma, quanto alla sua formazione. Lo intervistai a bordo vasca a Rio 2016, dopo l’oro sui 1500, e ricordo aneddoti strepitosi: tipo quando a dieci anni, in vacanza con i genitori alle Eolie, si svegliava prima dell’alba, si tuffava nelle acque scure dal catamarano in rada davanti a Lipari, nuotava fino a Vulcano, e tornava quando i genitori avevano appena fatto colazione. “Mia mamma, che non ha mai fatto un bagno in vita sua, era terrorizzata. Per fortuna papà la metteva tranquilla: ‘Greg sa nuotare’, le diceva, ‘cosa vuoi che gli succeda…’”. Il rapporto tra Gregorio e Luca Paltrinieri è stato accostato a quello tra Valentino e Graziano Rossi: non si sa chi sia il più matto, il figlio o il padre, ex nuotatore, direttore della piscina di Novellara (Reggio Emilia; ma la famiglia è di Carpi, Modena). “Con papà facevamo le gare – ha raccontato Gregorio –. Lui non mi lasciava mai vincere. Allora mi arrabbiavo. Poi ho capito che è stato meglio così. Non dimenticherò mai l’emozione, la prima volta che me lo sono lasciato dietro”» [Aldo Cazzullo, Cds] • «Le virate non saranno mai il mio punto di forza, è certo. Molti mi criticano per questo e sono ormai un po’ stufo. Ok, non saranno belle, ma sono efficienti» • «Mi alleno tutti i giorni tranne Natale, Capodanno e due settimane d’estate. Per me non esistono domeniche. Mi alzo alle 7 e dalle 9 alle 11 nuoto. Poi ricomincio alle 17 e vado avanti per altre due ore. Un giorno sì e l’altro no faccio palestra: esercizi a corpo libero, niente macchine» • «C’è chi mi chiama il Ciclone di Carpi, ma l’altro giorno è arrivato un signore a Ostia che mi ha chiamato il Tornado, per la furia che scateno in acqua e perché non riesco a fermarmi. Se devo scegliere, mi piace più questo soprannome» • «Il nuoto è monotono. Dopo l’oro ai Giochi ne ha raccontato gli incubi. Ha fatto pace con l’acqua? “No. Ma ora so che cosa mi aspetto da me e da lei: è una sfida quotidiana. Da quando alterno piscina e acque libere è più semplice evitare le ossessioni”. C’è una lezione di vita che le ha dato il mare? “Una? Infinite. Mi ha insegnato a cambiare tattica, ad avere piani di riserva, a tentare. In vasca, a un certo punto, a metà gara sapevo se avrei vinto o no. O tiravo o la buttavo via, il mare ti allena all’imprevisto e ti abitua a essere più temerario. Ora non mi baso sull’opzione unica parto e arrivo a cannone. Studio alternative”» [Giulia Zonca, Sta] • «“La mia evoluzione non si ferma e anzi è ripartita dalle Olimpiadi di Tokyo”. Come? “Scoprendo risorse e forze interiori che non sapevo di avere. Ai Giochi ci arrivai dopo la mononucleosi, impreparato e terrorizzato. Non ero abituato a non essere perfetto. Per la matematica e la scienza, ero spacciato. Ho dovuto attingere altrove. Argento negli 800 e bronzo nella 10 km. Rimane un po’ di rimorso per aver perso un’occasione incredibile, mi sono odiato e sentito in colpa per essermi ammalato. Ma sono state le gare più belle della mia vita, un punto di svolta, atterrando a Tokyo una decina di giorni fa ci ho ripensato e mi sono emozionato. È cambiata la mia concezione dell’angoscia, da allora non ho più paura di niente”. Il fondo allena all’imprevisto. “Il mare ti forma, ne esci diverso, a me ha aperto la mente, mi ha reso più flessibile nella tecnica, nella gestione della fatica e delle emozioni. Non andrebbe detto ai ragazzi che ho fatto dei buoni Giochi senza allenarmi, perché bisogna prepararsi tanto, ripetere il gesto come Agassi con la pallina”. Fino a odiarla? “A me piace gareggiare per vincere, ma non è tutto bello, ci sono momenti tosti, tostissimi” […] Lei come rimane a galla? “Nella mia testa, in teoria, la regola sarebbe prendere tutto come un gioco: il nuoto non come vita vera, ma divertimento. Siamo dei privilegiati, nessuno ci costringe. Ma alla fine le attenzioni attorno sono tante e noi stessi, abituati a percepirci e sentirci molto bene al livello fisico, trasformiamo le prestazioni in altro e tutto si ripercuote su quello che fai e sei anche fuori dall’acqua. È sempre molto di più che una semplice gara” […] Basta al Greg onnivoro? “Quando nuoto 16 km al giorno per svariate settimane arrivo a livelli di stress da cui iniziano i guai fisici. Anche se la mia indole mi porta sempre a fare di più, non reggo i regimi di un tempo. Il mio corpo si è stancato e usurato tanto. Devo contenermi, fare delle scelte» [ad Alessandra Retico, Rep] • Allenato da Fabrizio Antonelli. «Gregorio ha compiuto un capolavoro ai Giochi di Parigi. In questi quattro anni si è rimesso in discussione, cercando di cambiare, riadattarsi al cambiamento del suo fisico e agli avversari. Adesso è più freddo, accetta tutte le situazioni di gara: da questo punto di vista è maturato tantissimo» • «Quando, nel 2020, Greg ha lasciato Stefano Morini e gli allenamenti (durissimi) al centro federale di Ostia, con un oro olimpico nella borsa, la maggior parte degli osservatori si chiedeva cosa rischiava di perdere, in pochi si sforzavano di capire cosa avrebbe guadagnato. Nuovi stimoli intanto, senza che ci fosse un giusto o uno sbagliato: “Semplicemente non sarei riuscito a continuare come prima – si guarda indietro Greg –. Se ci penso sono due periodi incredibili, quello di prima e questo. Ma ogni tanto cambiare fa bene, a me ha fatto bene”» [Arianna Ravelli, Cds].
Passioni Grande appassionato del basket Nba, tifoso dei New York Knicks. «Da piccolo mi sarebbe piaciuto giocare a basket, sono sempre stato abbastanza alto. E ci sono anche dei playmaker forti della mia statura, 1.91, ci avrei potuto provare. Ma ho iniziato a nuotare e allora...» • Ama fotografare: «Ho conosciuto dei fotografi a cui rubare dei segreti e di conseguenza ho anche potuto tentare degli scatti più elaborati con la mia macchinetta. Le foto sono una vera passione» (a Giulia Zonca) • Juventino.
Amori Fidanzato con la schermitrice Rossella Fiamingo (1991). I due si sono messi insieme durante le Olimpiadi di Tokyo 2020. Vivono insieme a Roma: «Stiamo all’Eur, una zona che mi piace». Paltrinieri e Fiamingo sono stati i portabandiera nella cerimonia conclusiva dei Giochi di Parigi 2024 • «Siamo molto diversi io e Ros, ed è un bene. Lei metodica e schematica, io vorrei ma mi faccio prendere dalla creatività del momento. Impariamo l’uno dall’altra» [Retico, cit.] • In precedenza è stato fidanzato con Letizia, ex compagna di scuola del liceo: «Un medico un po’ geloso. Ma ci sta. Io però sono fedele».