Libero, 6 ottobre 2024
Stellantis vuole denunciare per danni i sindacati Usa
Come se non bastassero le grane italiane – ricordiamo infatti che venerdì 18 ottobre gli operai di Stellantis incroceranno le braccia per 8 ore – ora una nuova rogna, stavolta Oltreoceano, sta creando nuovi problemi agli Elkann e ai vertici del colosso mondiale dell’automotive: lo sciopero dell’United Auto Workers (Uaw) che il sindacato sta organizzando di scendere in piazza per capire quali investimenti verranno realizzati negli States e se verranno rispettate tutte le promesse fatte nell’ultima contrattazione della fine del 2023.
In risposta all’eventuale sciopero Stellantis s’è già detta pronta ad avviare un’azione legale contro il sindacato inasprendo ancor di più un braccio di ferro che prosegue da mesi. Un scontro che vede contrapposti la casa automobilistica e il maggiore sindacato americano dell’auto.
La notizia è stata riportata da Cnbc e poi è rimbalzata su tutti i media americani. Per l’emittente televisiva, in un documento interno inviato ai dipendenti, l’azienda ha fatto sapere di voler procedere per vie legali contro lo Uaw e contro una sezione locale in California che ha partecipato alla votazione per la richiesta di autorizzazione allo sciopero nel centro di distribuzione ricambi di Stellantis a Los Angeles. «L’azione legale considera il sindacato nazionale e locale responsabili della potenziale perdita di ricavi e di altri danni derivanti dalla perdita di produzione dovuta a uno sciopero illegale» ha spiegato Tobin Williams, vicepresidente delle risorse umane di Stellantis per il Nord America nel documento ottenuto dall’emittente Cnbc. Stando alla documentazione depositata in tribunale, «l’azione ha l’intento di prevenire e/o porre rimedio a una violazione del contratto» da parte dell’Uaw, motivo per cui, se il sindacato scioperasse, il tribunale «dovrebbe riconoscere a Stellantis danni monetari».
Secca la replica del numero uno dell’Uaw, Shawn Fain, che in una lettera ai dirigenti sindacali di Stellantis, ha definito questa «un azione disperata da parte di un dirigente disperato che ha perso il controllo. Il nostro team legale» ha aggiunto, «ha piena fiducia nel nostro diritto di sciopero. Le minacce dell’azienda sono solo questo, minacce volte a intimidirci, quindi non reagiremo. Da parte nostra» ha aggiunto il sindacalista, «faremo il possibile per far rispettare i nostri contratti e proteggere i posti di lavoro americani». Per l’Uaw l’ad Tavares vorrebbe fare tagli drastici alle attività statunitensi che non funzionano a dovere. «Non resteremo a guardare la società che vìola il nostro accordo».