Libero, 3 ottobre 2024
Il coccodrillo più vecchio del mondo
È la domanda (ancora aperta) che ci portiamo avanti da quando eravamo bambini: ma il coccodrillo come fa? Forse si potrebbe chiedere a Sir Henry, lui (con la sua secolare esperienza) qualcosa in proposito dovrà pur saperla. Cinque metri di lunghezza, 750 chilogrammi di peso e una carta d’identità rilasciata esattamente nel 1900: non un anno in più, non uno in meno. Sir Henry, un sorriso a settanta denti e di protesi o dentiere manco a parlarne, è su questa Terra, quindi, da 124 primavere, che scatteranno con precisione il prossimo 16 dicembre ma oramai son dettagli (si trova nel Crocworld conservation center di Scottburgh, in Sudafrica, che lo ospita e lo coccola, da 39).
Eppure non è il solo record che questo bestione squamoso, guardalo “accoccolato” placido sul greto di un fiume, accanto ai volontari che lo accudiscono e che, in confronto a lui, sembrano dei lillipuziani, è riuscito a incamerare (piccolo inciso: Sir Henry è sì, al momento, il coccodrillo più anziano del pianeta, almeno tra quelli tenuti in cattività perché per quelli liberi fare un censimento preciso è un attimino più complesso, ma fino al 2010 il primato ce l’aveva il “collega” Mr. Freshie, australiano, d’acqua dolce, che se ne è andato alla tenera età di 140 anni tondi tondi). Sir Henry, Henry e basta per le signore coccodrille, ha avuto almeno sei “moglie” e più di 10mila figli (solo negli ultimi quarant’anni). Sì, è corretto: 10mila, 10.000, d-i-e-c-i-m-i-l-a.
Meglio non indagare le riunioni di famiglia a casa Henry, il caos che ci può essere stato al cenone di Natale e gli eventuali bisticci per chi doveva lavare i piatti la sera (tocca-a-te, io-ho-fatto-la-settimana-scosa, non-azzardarti-a-scappare-nella-foresta-come-l’altra-volta-guarda-che-lo-dico-a-papà): anche perché, di ritirarsi calmo calmo in pensione e di non pensare più al gentil sesso animale, il Sir 124enne, non ne vuole sapere. Grande e grosso com’è, «forse gli manca qualche dito», i segni dell’età iniziano a farsi vedere, ma è ancora alla ricerca della giusta compagnia femminile. Il coccodrillo col cuore di un mandrillo.
Stupendo (e mastodontico) esemplare della specie crocodylus niloticus (che sta per coccodrillo del Nilo: specie diffusa, non a caso, per la stragrande maggioranza in Africa), nato nelle paludi del delta dell’Okavango, in Botswana, dove ha pure terrorizzato parecchie tribù locali (ha ucciso diverse persone) ed è stato catturato a soli tre anni da un cacciatore di elefanti che si chiamava, appunto Sir Henry, e che gli ha trasmesso, prima di qualsiasi altra cosa, il suo nome. Quando si è traferito al Crocword, tuttavia, oltre che a perdere la testa per le gonnelle delle coccodrille del centro, Sir Henry (coccodrillo) ha intrapreso un’amicizia di ferro con un altro esemplare della sua specie, Colgate, più giovane di lui (“solo” novant’anni suonati) e secondo coccodrillo più grande della struttura.
Non sappiamo (ancora) come fanno ‘sti benedetti coccodrilli, però (grazie alla scienza) ora sappiamo che sono tra gli animali più longevi della natura: possono raggiungere anche i cento anni di vita quando sono in cattività e invecchiano, d’accordo, ma non come tutti gli altri, perché al massimo presentano «un certo grado trascurabile di senescenza» (dicono gli studi) che proprio “vecchiaia” non è il caso di definire, è più un passare del tempo che alla fine tocca a chiunque. I coccodrilli, invece, hanno la scorza dura: circolano sulla Terra da almeno 85 milioni di anni, non tutti possono vantare un’età di specie del genere, si barcamenano in condizioni molto dure (ambienti particolari, spesso difficili; alimentazione basata sulle carogne) per cui serve uno spirito di adattamento non da scherzo. E il risultato eccolo lì. Citofonare Sir Henry.