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 2024  ottobre 07 Lunedì calendario

Intervista a Francesca Pascale

Ieri, sul suo profilo Instagram, Francesca Pascale ha postato una storia in difesa di Antonio Tajani: «Vergogna! Rappresentate tutto ciò che questo Paese non merita», sotto l’immagine dei giovani leghisti a Pontida con lo striscione «Cittadinanza in vista, Tajani scafista». A lungo compagna di Silvio Berlusconi, oggi impegnata in una battaglia per sensibilizzare la destra al tema dei diritti, per Matteo Salvini non ha mai avuto simpatia: «È sempre e solo alleato di sé stesso e della sua convenienza. E questi giovani sono stati strumentalizzati, perché gli adulti non hanno il coraggio di dire quello che loro hanno detto».
Vuol dire che Salvini pensa la stessa cosa, nonostante le scuse a Tajani?
«I giovani fanno comunque capo al partito, e le scuse di Salvini mi sembrano un’ipocrisia. È stato un attacco all’unico alleato di centrodestra liberale».
Sabato Forza Italia ha presentato la sua proposta sulla cittadinanza, battezzata Ius Italiae. Passaporto italiano a 16 anni dopo dieci di studi. Per la Lega è già troppo, in realtà non è il minimo sindacale?
«Per me, chi nasce in Italia ha il diritto di essere italiano. Ma mi rendo conto che Tajani sta facendo il massimo per andare d’accordo con gli alleati… Il fatto è che nonostante tutto fa fatica a riuscirci, perché il problema è alla base».
Cioè?
«Forza Italia non è fascista né sovranista. Sa cosa mi ha spaventato di più del raduno di Pontida?».
Cosa?
«Orban che dice “dobbiamo occupare Bruxelles": Forza Italia è d’accordo? Orban dice “noi siamo un esempio, da noi non ci sono migranti”, dobbiamo alzare tutti un muro? Non capiscono che ci sarà sempre un sovranista più sovranista di te».
Però questi sovranisti sono gli amici della Lega, che è alleata di Forza Italia. Questa è la destra oggi.
«E infatti io ho cominciato a sentirmi a disagio in Forza Italia, che è il mio partito di riferimento, quando ha cominciato a farsi condizionare da alleati che sono opposti al suo spirito liberale. Con Lega e FdI non siamo anime affini».
Eh, ma se la mette così smonta il centrodestra che costruì Berlusconi.
«Fu un’intuizione di Berlusconi quando lui guidava il partito maggiore e teneva a bada gli alleati. Con il presidente, il caso Open Arms non si sarebbe aperto. Oggi Forza Italia dovrebbe considerare la propria carta dei valori più forte di qualunque alleato».
Cosa intende dicendo che il caso Open Arms non si sarebbe aperto?
«Berlusconi al governo non avrebbe mai permesso una simile, inutile brutalità. Questa vicenda spiega la persona che è Salvini, che pretende anche di fare la vittima».
Ieri Orban ha anche detto che il matrimonio è tra uomo e donna, quella è la famiglia.
«Quello è un modello di famiglia, che va tutelato e rispettato. Poi ce ne sono altri, da chi decide di rimanere solo alle coppie dello stesso sesso, che aumenteranno perché finalmente le persone non hanno più paura. E il governo deve tutelare anche questi modelli».
Veramente, per esempio, il Bonus Natale da 100 euro non andrà ai genitori non sposati o separati…
«È ridicolo pensare di aiutare le persone facendo propaganda in modo da sottolineare l’ostilità per altri tipi di famiglie. Peraltro, stiamo parlando di una mancia di Stato. Criticavano gli 80 euro di Renzi e poi fanno peggio: questa è pure una misura una tantum».
È d’accordo con l’idea di maternità surrogata reato universale?
«No, è terribile. Una pacca sulle spalle all’elettorato ultracattolico. Un diritto non obbliga nessuno a usufruirne: io non ho mai abortito e non lo consiglierei alle persone che amo, ma sono perché esista la libertà di scelta. Tanto più per il diritto di mettere al mondo qualcuno».
Pascale, lei in questo periodo va spesso in tv, fa interviste: aspira a candidarsi?
«Ho già detto che non so cosa mi riservi il futuro. Ma non aspiro a una carica. Mi piacerebbe però impegnarmi nuovamente in un partito».
Ancora Forza Italia?
«Mi piacerebbe, ma non fanno che dirmi che sono di sinistra. Gli attacchi che prima ricevevo in privato ora sono pubblici sui giornali».
Non è vero?
«Ma no, mai stata di sinistra. Vorrei solo dire: cara destra, fra tre anni si vota. Un diciottenne fra tre anni, che attrazione può provare per i partiti di destra che non parlano mai di clima o di diritti civili? E non penso solo ai diritti Lgbtqia+, ma anche a questioni come il fine vita o il sovraffollamento delle carceri».
Ha avuto contatti con Tajani?
«No, perché la mia presenza non è un tema. Approfitto dell’attenzione dei media solo per dire: svegliatevi! Non lasciate questi temi alla sola sinistra».
Ciclicamente girano voci di una possibile candidatura di Marina o Piersilvio Berlusconi: pensa che succederà?
«Il fatto che se ne parli è prova della necessità di cambiare qualcosa, ma non credo che succederà. Sono convinta però che dovrà arrivare presto una rivoluzione sana in Forza Italia».
Un modo garbato per dire fuori Tajani?
«Nooo! Penso a forza nuove, nuovi ingressi, persone giovani. Basta con candidati che sono lì da quarant’anni».
Senta, cosa le direbbe Berlusconi se la vedesse in questa veste di fustigatrice del centrodestra?
(ride) «Non si meraviglierebbe… Penso che mi direbbe di andare avanti e mi darebbe un sacco di consigli»