la Repubblica, 5 ottobre 2024
Arianna Meloni dice no ai sacrifici
«No, non sarà una manovra di sacrifici», mette a verbale Arianna Meloni in un angolo del Mangia’s Resort di Brucoli, minuscolo borgo marinaro frazione di Augusta, nel Siracusano, elevato per tre giorni a Capitale della fiamma, perché qui, come l’anno scorso, FdI raduna in assemblea deputati, senatori e ministri. Big e peones: tutti convocati fino a domani. La Sorella d’Italia è in pausa sigaretta. Stretta in un tailleur rosa cipria, ragiona se pescare una bionda finissima dal pacchetto. «Col fumo smetto e ricomincio, va così...». Le chiediamo della manovra, se ha visto il video che rilancia il Pd da ore, dove il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, parla al Tg3 di una finanziaria con «sacrifici che saranno chiesti a tutti». La responsabile della segreteria politica di Fratelli d’Italia, chiacchierando conRepubblica, giura di non avere visto il filmato del titolare leghista del Mef. Però fissa un concetto che non ha bisogno di traduzioni: «Non sarà una manovra di sacrifici, non sarà una manovra che penalizzerà le famiglie, le imprese, i lavoratori, questo è sicuro». Rovescia la prospettiva, poi. Attacca la sinistra «delle mancette, del cancro dell’assistenzialismo da cui ci siamo liberati», come dice poco prima sul palco. «Questa storia della manovra lacrime e sangue – riprende – mi ricorda il racconto che si faceva sulle nomine in Europa, che saremmo stati isolati in Ue perché non abbiamo votato Von der Leyen: invece non siamo stati isolati, anzi abbiamo deleghe molto pesanti e l’Italia è centrale. Ora dicono che metteremo tasse su famiglie e imprese. Ma è il contrario: noi lavoriamo per le famiglie, per le imprese e per i lavoratori». Sarà difficile far qu adrare i conti, ma questa è la filosofia, almeno la promessa.Lontano da Brucoli, ancora impazzano le polemiche per il blocco ferroviario di tre giorni fa. «È giusto che si accertino le responsabilità di quell’incidente, si sta già muovendo il Parlamento, che ha convocato le società coinvolte», risponde Arianna Meloni. Il presidente della Commissione Trasporti della Camera Salvatore Deidda, di FdI, ha suggerito pure a Matteo Salvini di venire in audizione, dopo Rfi. «Salvini fa un ottimo lavoro», taglia corto però la sorella della premier, indossando i panni della pompiera. Vale pure per le bizze tra Lega e FI, un ping pong quotidiano tra soci di governo, dallo Ius Scholae al voto austriaco, dall’Ursula bis all’autonomia, al codice della strada. «Ma no, siamo coesi, il governo durerà fino a fine legislatura, al 2027, c’è un programma che abbiamo presentato agli elettori e quella è la bussola. Poi certo, ci sta anche una dialettica interna, possono esserci sfumature».E a proposito di sfumature mica male, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, riveritissimo dalla platea meloniana con applausi e coretti in batteria (i militanti di Gioventù nazionale gli srotolano pure lo striscione: «Ignazio’s boys»), sembra pensarla all’opposto del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha vietato i cortei pro-Palestina per l’anniversario del 7 ottobre. «Di cortei vietati nella mia vita ne ho subiti a centinaia, quindi io non parlerò mai a favore di un divieto – dice il presidente del Senato, maniche di camicia e cravatta, prima di rimontare in auto – Quello che mi stupisce è che se le ragioni di una manifestazione sono abnormi, come in questo caso, le forze politiche fanno finta di niente. Io non sono per vietare i cortei, sono per giudicare le ragioni dei cortei». Chissà se ai leghisti fischiano le orecchie, mentre preparano Pontida.A Brucoli oggi sarà il Santa-day.Alle 15 arriva la ministra del Turismo Daniela Santanchè, sempre con la spada di Damocle del rinvio a giudizio che le pende sull’impeccabile messa in piega. Tra una settimana esatta, l’11, è in calendario l’udienza decisiva. Quindi questa potrebbe essere la sua ultima uscita coi galloni ministeriali. FdI aspetta di capire già oggi se la ministra si dirà possibilista sul passo indietro. O se invece continuerà a mostrarsi pugnace. «Di sicuro – dice chi la conosce – Daniela parlerà». E ci sarà Arianna Meloni ad ascoltarla.