Corriere della Sera, 5 ottobre 2024
Giorgetti crocifisso perché "sacrifici" è una parola proibita
Caro Aldo,
esprimo solidarietà al ministro delle Finanze, Giancarlo Giorgetti. Non ho votato Lega, ma guardo con attenzione ad amministratori preparati come il governatore Luca Zaia e lo stesso ministro. Da tempo il direttore della Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha evidenziato la questione del «magazzino fiscale», oltre 1.200 miliardi di crediti inesigibili e mai riscossi, riferiti a tasse e imposte mai versate da contribuenti ormai deceduti o società cessate/fallite. Presunti crediti che in questi anni sono serviti solo ai governi per pareggiare bilanci altrimenti in rosso. La riforma della riscossione in manovra non risolve il problema. Da tecnico vi dico già che in pochi mesi avremo un nuovo «magazzino fiscale».
Stefano Masino ufficiale di riscossione, Asti
Caro Stefano,
la sua lettera conferma che il debito pubblico italiano in realtà è ancora più alto della cifra già mostruosa di tremila miliardi di euro. Sarebbe insostenibile senza la garanzia della Banca centrale d’Europa, quindi dei tedeschi (nonostante tutti i loro guai). Normale che il ministro dell’Economia parli di «sacrifici per tutti». Il nuovo primo ministro francese Michel Barnier è andato molto oltre, annunciando nel suo discorso di insediamento all’Assemblea nazionale una patrimoniale, di fatto reintroducendo quell’imposta sulle grandi fortune che Macron aveva ridimensionato. Il punto è che in Francia lo Stato è una cosa seria, e quando si parla di grandi fortune non si intende la famigliuola con tre appartamenti ma i milionari veri. I nostri tranne lodevoli eccezioni sono già quasi tutti nei paradisi fiscali, quindi la patrimoniale la pagherebbe il ceto medio o comunque coloro che non vogliono o non possono evadere. Ma la cosa più interessante è un’altra.
Avrà notato, gentile signor Masino, che le parole responsabili di Giorgetti sono state accolte da un coro di smentite e di critiche irritate, non tanto dall’opposizione – il che si potrebbe anche capire —, ma dalla stessa maggioranza di cui il ministro fa parte. Sacrifici? Ma quando mai! È una parola che appartiene al passato, fa venire in mente il prelievo forzoso di Amato, il governo Monti, cose che vogliamo dimenticare. Il Covid è stato il liberi tutti. Si è passati da estenuanti vertici europei per giustificare uno scostamento dello 0,1% a deficit in doppia cifra. Ora si cerca di riportare nella stalla i buoi da tempo scappati. E i sacrifici ci saranno, eccome. Ma non per tutti. Per i soliti noti.