Corriere della Sera, 5 ottobre 2024
Il Real Madrid ha perso, la libertà di stampa ha vinto
Grazie Real Madrid, una volta tanto che ha perso. Anche chi non tifa per lo squadrone spagnolo del calcio mondiale deve da ieri un briciolo in più della libertà di espressione proprio a una singolare vicenda innescata dai «blancos», quando 10 anni fa la società di Florentino Perez fece causa al quotidiano francese Le Monde per l’articolo di una sua giornalista che nel 2006 aveva indicato legami tra un medico dello staff del Real e il dottor Fuentes, «santone» di una rete europea di doping sportivo utilizzata non solo dai ciclisti. I processi in Spagna conclusero che gli articoli erano diffamatori e condannarono quotidiano e cronista a oltre 400.000 euro di risarcimento danni. Quando però il diffamato Real Madrid chiese alla Francia di dare esecuzione alla sentenza spagnola, la Corte d’Appello francese invocò eccezionalmente l’unica clausola possibile per il diniego, e cioè la violazione addirittura dell’ordine pubblico, insita per i giudici di merito francesi nella violazione della libertà di stampa per eccesso di deterrenza di una sanzione ritenuta sproporzionata. La Cassazione francese aveva allora investito della questione la Corte di giustizia Ue, che ieri ha dato ragione alla Francia, ammettendo che in via eccezionale i giudici nazionali possano non dare esecuzione alla parte di sanzione irragionevole in una sentenza che condanni i giornalisti. Ed irragionevole è una somma – dice la Corte Ue sulla scorta delle conclusioni del suo primo avvocato generale Maciej Szpunar – quando il giornalista «per pagarla debba lottare anni o qualora essa corrisponda a diverse decine di salario minimo standard nel suo Stato»; e, nel caso dell’azienda editoriale, quando l’importo «sia tale da minacciarne l’equilibrio finanziario». Chissà se fischiano le orecchie a tutti quei parlamentari che in questi giorni, durante le audizioni sulla legge con cui il governo intende vietare ai giornalisti di sintetizzare con un estratto di virgolettati veri e non più segreti le ragioni di un arresto, stanno facendo a gara a chi la spara più grossa (in montagne di euro ad articolo) nel proporre l’inasprimento di maxisanzioni.