Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  ottobre 05 Sabato calendario

Il Senato aprirà le porte agli animali domestici

«Vi do una notizia, una bella notizia». Lo sottolinea, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, impegnato a rispondere alle domande dei cronisti in Sicilia dove partecipa a «Italia, le radici della bellezza», promossa dal gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia a Brucoli: sta per annunciare che i cani, i gatti, gli animali domestici in generale dei senatori potranno finalmente accompagnarli anche a Palazzo Madama. «Non certo in Aula, non nella buvette – precisa – ma in altri ambiti del palazzo, credo sia giunto il momento di autorizzare i senatori che ne sentono la necessità di portare i propri animali domestici dentro al Senato». 
E se il leader di Azione e senatore Carlo Calenda commenta la notizia con sarcasmo – «Finalmente le riforme che aspettavamo, l’Italia è salva» – La Russa non si lascia scalfire. Al contrario risponde utilizzando la stessa arma dell’ironia: «Non io che non sono un maestro, ma qualcuno dovrebbe dire a Calenda, capo di un piccolo partito ma sempre importante, che le riforme le fa il governo. Il presidente del Senato al massimo può governare le Aule». 
Perché le porte di Palazzo Madama si aprano agli animali domestici dei senatori, si batte da tempo Michaela Biancofiore, capogruppo di Noi moderati e proprietaria di una cagnolina, Puggy, ormai anziana, per l’accudimento della quale, a volte, lamentava di doversi allontanare dal lavoro istituzionale. Così, poco più di un anno fa, in vista della giornata mondiale del cane in ufficio (cade il 21 giugno) la senatrice aveva presentato una proposta di modifica del regolamento interno perché, appunto, anche i senatori potessero portare gli animali domestici al lavoro come previsto da tante multinazionali. Biancofiore aveva dovuto difendere la sua iniziativa dalle «polemiche strumentali» che si erano immediatamente scatenate. Polemiche, a onor del vero, animate anche dall’interno della maggioranza: Laura Ravetto, senatrice leghista, trovava ingiusto si discutesse di ammettere nei palazzi istituzionali gli animali e non i figli, in caso di indisponibilità della baby sitter. 
I dubbi, comunque, dovrebbero essere stati fugati, le divisioni sanate. «È giunto il momento – annuncia infatti La Russa – di autorizzare l’ingresso degli animali domestici con le dovute precauzioni». Biancofiore loda «il coraggio e la lungimiranza» del presidente nel «comprendere l’evolvere della società» e nel rimuovere «una discriminazione inaccettabile». E anche Michela Vittoria Brambilla, deputata di Noi moderati e presidente dell’intergruppo per i Diritti degli animali che raccoglie deputati e senatori, ringrazia La Russa: «Ha dato l’esempio e il suo è un bellissimo modo di festeggiare la Giornata mondiale degli animali che cade il 4 ottobre, festa di San Francesco». Brambilla è firmataria di una proposta di legge per consentire in tutti i luoghi pubblici o aperti al pubblico l’ingresso con gli animali: «Speriamo che tanti uffici seguano l’esempio del Senato».