Corriere della Sera, 4 ottobre 2024
In morte di Gherardo Guid, re della Capannina
Se ne è andato Gherardo Guidi, a 83 anni, colto ieri da un malore nella sua casa in Versilia, e con lui se ne va un mondo, se ne vanno le nostre estate più felici: La Capannina, Sapore di Mare, La Bussola, Gloria Gaynor o Grace Jones sul palco, Paola Ruffo di Calabria che balla col fidanzato prossimo re del Belgio, Patty Pravo che infiamma la pista, Ray Charles al piano con dodici fra trombe, tromboni e sax. Era il 1977, erano gli anni della discomusic quando Guidi scommise su Forte dei Marmi: a New York avevano lo Studio 54, qui avevamo La Capannina. Lui si era fatto le ossa gestendo il Regine a Firenze, lo Sporting club a Bologna, il Carillon a Viareggio.
Raccontava che quando suo padre scoprì che, ragazzino, voleva iscriversi al Conservatorio, gli aveva comprato una balera sperduta nel Pisano, a Castelfranco di Sotto. Gli aveva detto: «Se sei un artista, fammi vedere se riesci a farla rendere». Lui era riuscito a farci esibire Gino Paoli, Don Backy e Little Tony. Da lì, l’ascesa, l’acquisto del locale versiliano fondato sulla spiaggia nel 1929 da Achille Franceschi, dove Italo Balbo atterrava con l’idrovolante, dove da generazioni si ritrovavano le famiglie con tre cognomi e dove erano arrivati gli Agnelli, i Moratti, i Barilla, i Marzotto.
«Dovetti imparare da un giorno all’altro a fare il baciamano», ricordava. E da un giorno all’altro a quel pubblico fece scoprire la disco dance, ma senza scalfire quell’aura di eleganza. Da lui, non si ballava sui tavoli, non si entrava in bermuda e non entravano gli architetti: La Capannina è rimasta sempre uguale, con le travi di legno, la balconata dove si cenava guardando dall’alto il palco e la pista.
Osserva, oggi, Jerry Calà: «È rimasta quell’aria fra gli anni Sessanta e Ottanta che riporta a una stagione felice, quando negli occhi dei ragazzi c’erano ancora voglia di avventura, futuro e meno preoccupazioni di oggi». Aggiunge: «Gherardo, mi mancherà. Devo a lui la mia carriera di showman parallela a quella di attore: dopo aver girato Sapore di Mare alla Capannina insistette per farmi esibire da lui. Ero riluttante, non mi esibivo dal vivo da tempo. Fu un successo e da allora sono sempre tornato, Jerry Calà e La Capannina sono diventati un binomio». Quel film, fra l’altro, Gherardo non voleva ospitarlo. Raccontava: «Mandai indietro i Vanzina due volte. La terza mi dicono: adesso abbiamo Virna Lisi. Davanti alla Virna, mi sono inginocchiato».
Sono nati alla Capannina tanti grandi, tanti hanno consacrato lì la propria carriera, erano di casa Gino Paoli, Ornella Vanoni, Patty Pravo, che non si esibiva se non era Guidi in persona a prelevarla dall’hotel. Lì e alla Bussola di Focette, hanno trovato il primo palcoscenico i tre fiorentini di maggiore successo dello spettacolo: Giorgio Panariello, Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni. Panariello, oggi, firma un saluto sul Corriere Fiorentino: «È stato uno dei miei più cari amici. Uno di famiglia per tantissimi anni, mi viene la voglia di dire» e ricorda che fu Guidi «a buttarlo nel mondo dei grandi», a portarlo a cena, quando era sconosciuto, con Zucchero e Roberto Benigni, e che il suo primo programma per le tv nazionali, Aria Fresca, lo fece dalla Bussola.
Ora, con il Corriere, Carlo Conti ricorda Guidi come un «grandissimo, sia come uomo sia per come ha contribuito a mantenere il mito della Versilia nel mondo grazie ai suoi locali, ai suoi alberghi, ai suoi stabilimenti balneari, con grandissimi eventi e ospiti. Era un imprenditore lungimirante, di grandi intuizioni, che si è sempre fidato della collaborazione della moglie Carla, un super braccio destro».
Sulla spiaggia davanti alla Capannina, Gherardo, che era anche Grande ufficiale della Repubblica, parlava coi gabbiani. Diceva: «Un giorno o l’altro scrivo un libro di dialoghi con i gabbiani».
E su quella spiaggia toccò il mare, per l’ultima volta, Oriana Fallaci. Si presentò ormai malata, per mangiare le famose alici dello chef. Ricordava Gherardo: «Piluccò come un passerotto, poi mi disse: mi porti a toccare il mare? L’accompagnai, lei si tolse la scarpa e sfiorò l’acqua».
L’uomo che parlava ai gabbiani sapeva rendere le persone felici. A chi gli chiedeva il segreto del suo successo rispondeva: «Qui le persone vanno via contente e dove le trovi, oggi, persone che sorridono?».