Corriere della Sera, 4 ottobre 2024
La Gran Bretagna restituisce la sua ultima colonia d’Africa
La Gran Bretagna restituisce la sua ultima colonia d’Africa: il governo laburista di Keir Starmer ha accettato di consegnare le Isole Chagos alla sovranità di Mauritius, mettendo fine a una disputa che durava da più di 50 anni. Ma le polemiche non mancano e i conservatori gridano a una «vergognosa ritirata che mina la nostra sicurezza».
Le Chagos sono un arcipelago in mezzo all’Oceano Indiano di fondamentale importanza strategica: ospitano infatti la base angloamericana di Diego Garcia, da cui sono partite in passato missioni per l’Afghanistan e l’Iraq e che si trova a un crocevia geopolitico fra India, Africa e Cina.
In base all’accordo raggiunto con il governo di Mauritius, Londra manterrà l’affitto della base di Diego Garcia per 99 anni: in questo modo, secondo il ministro degli Esteri britannico David Lammy, l’operatività della base è stata messa in sicurezza perché non sarà più soggetta a dispute legali internazionali. Ma c’è chi teme che l’orientamento filocinese di Mauritius rappresenti un grosso rischio per gli interessi occidentali. Inoltre, la restituzione delle Chagos potrebbe aprire un precedente per le Falklands e Gibilterra, altri territori contesi sotto autorità britannica.
La questione ha anche un risvolto umanitario: negli Anni Settanta i britannici deportarono migliaia di abitanti dalle Chagos per far posto alla base di Diego Garcia. Loro e i loro discendenti vivono da allora in povertà, dispersi fra Mauritius, Seychelles e Gran Bretagna, e non hanno mai smesso di reclamare il diritto al ritorno. Di recente una loro nave, salpata da Mauritius con a bordo un gruppo di profughi, era sbarcata simbolicamente nelle isole. Ora avranno il diritto di ristabilirsi nell’arcipelago, ma non a Diego Garcia: e ieri i chagossiani si sono detti delusi per essere stati tenuti completamente fuori dalle trattative.
A condurre i negoziati per conto di Londra è stato Jonathan Powell, l’ex capo dello staff di Tony Blair, che ha definito «storico» il risultato raggiunto. I governi conservatori, soprattutto il loro ministro degli Esteri David Cameron, avevano sempre opposto resistenza all’idea della restituzione delle Chagos: ma l’arrivo al potere dei laburisti ha rapidamente sbloccato la situazione. Il loro governo ha anche sottolineato come la rinuncia alla sovranità sull’arcipelago chiuda una potenziale rotta di immigrazione illegale verso la Gran Bretagna.
La contesa era diventata fonte di imbarazzo internazionale: nel 2019 una mozione delle Nazioni Unite aveva intimato a Londra di dare a Mauritius l’arcipelago. Significativamente, importanti alleati europei come la Francia, la Germania e l’Italia si erano astenuti al momento del voto, invece di opporsi: un atteggiamento che era stato letto anche come un segno del crescente isolamento diplomatico della Gran Bretagna dopo la Brexit. In quello stesso anno, anche la Corte internazionale dell’Aja aveva decretato illegale il possesso britannico delle Chagos.
L’arcipelago era stato colonizzato dai francesi nel Settecento, ma in seguito alle guerre napoleoniche, nel 1814, era passato sotto il controllo di Londra, che lo amministrava da Mauritius. Nel 1968 quest’ultima isola ottene l’indipendenza dall’impero britannico, ma Londra ne staccò le Chagos, per la loro importanza strategica, e ne fece un proprio territorio d’oltremare. Da allora Mauritius ha continuato a reclamarne la restituzione. L’accordo raggiunto ieri è stato salutato con favore anche dagli americani, che finora si erano mostrati scettici sulle rivendicazioni di Mauritius: il presidente Biden ha parlato di «storico accordo» che rappresenta «una chiara dimostrazione che tramite la diplomazia si possono superare sfide storiche».