Avvenire, 3 ottobre 2024
Morselli, ucronie per capire il reale
Guido Morselli è per antonomasia “lo scrittore postumo”. Nato a Bologna nel 1912 e morto a Varese nel 1973, del suo vasto lavoro creativo in vita aveva visto pubblicato poco più di niente. Soltanto dopo la morte, avvenuta per suicidio, editori, critici e lettori si accorgeranno di lui. E cominceranno ad apprezzare l’originalità di un autore completamente fuori dagli schemi. È stata forse proprio questa originalità, che consisteva in una sorta di asimmetria ideologica e letteraria rispetto al proprio tempo, la principale ragione del suo mancato riconoscimento in vita.
Il primo romanzo a essere pubblicato è stato, nel 1974, Roma senza papa,suscitando subito grande interesse e assurgendo a vero e proprio caso letterario. Così, in pochissimi anni, hanno visto la luce altri sei romanzi: Contropassato prossimo
(1975), Divertimento 1889 (1975), Il comunista (1976), Dissipatio H.G. (1977),Un dramma borghese (1978), Incontro col comunista (1980). Ma i materiali lasciati da Morselli non si esaurivano con l’uscita di questi volumi. Le sue carte – conservate al Centro manoscritti dell’Università di Pavia, alla Biblioteca civica di Varese (dove sono raccolti soprattutto i libri appartenutigli, spesso fittamente glossati di suo pugno) e anche, sebbene in minor parte, in un faldone costituente un piccolo “Fondo Morselli” presso la Biblioteca Abbiati di Gavirate (il paese sul Lago di Varese dove lo scrittore si era stabilito a partire dal 1958) – sono molte, anche se spesso di difficile decifrazione a causa di una grafia piuttosto ostica.
Da questa miniera di testi inediti e dispersi (quando pubblicati su giornali e riviste vivente l’autore) è stato tratto nel 1999 un volume pubblicato da Nem (Nuova Editrice Magenta) con il titolo Una missione fortunata e altri racconti.Quel libro, però, non comprendeva la totalità della narrativa breve di Morselli, che viene ora presentata in una nuova, più ampia raccolta curata da Giorgio Galetto, Fabio Pierangeli e Linda Terziroli: Gli ultimi eroi. Tutti i racconti (il Saggiatore, pagine 640, euro 29,00).
Essa contiene sia i racconti già conosciuti sia un manipolo di testi sinora inediti, che rimandano, nelle tematiche e nello stile, ai temi centrali della narrativa morselliana: l’interrogazione morale sul senso del dolore e sul rapporto tra bene e male, l’inquietudine escatologica, la tendenza a una visionarietà in chiave contro-storica o fantascientifica, il rapporto tra racconto e autobiografia, l’incrocio tra realismo e soggettivismo, l’intreccio di narrazione e saggismo. Facciamo qualche esempio. Nel primo testo, intitolato “Il Grande Incontro”, Morselli immagina un abboccamento, avvenuto in Vaticano, tra Pio XII e Iosif Stalin, il quale formula a papa Pacelli una singolare proposta. A partire dalla catena di delitti di “Fantasia con moralità” viene messa in scena l’angoscia di fronte al mistero della morte violenta. “La voce” riprende una pagina controversa