Corriere della Sera, 3 ottobre 2024
A Pontida arrivano gli 007 di Orbán
Lo dice anche Salvini: «Non sarà una Pontida qualsiasi». Lui si riferisce alla sua situazione giudiziaria, ma il raduno di domenica sarà una novità per tanti motivi.
L’evento principale sarà rappresentato dalla partecipazione di un capo di governo, nello specifico l’ungherese Viktor Orbán, che arriverà sul pratone insieme a una serie di altri esponenti di primo piano della destra europea. Questo ha fatto scattare un apparato di sicurezza maggiore rispetto agli anni scorsi, anche in confronto all’edizione 2023, quando salì sul palco Marine Le Pen. La questura ha aumentato il numero di agenti in servizio e ha anche cercato il più possibile di ottenere i dati e le copie dei documenti dei volontari che domenica saranno al lavoro attorno al prato. Visto che la cosa si presentava complicata (ce ne saranno 60 come servizio d’ordine, venti per ognuno dei quattro spazi ristoro più altri che come sempre arriveranno all’ultimo momento per dare una mano) ci si è accontentati di quelli del tendone più vicino al palco.
Sabato poi arriveranno i servizi segreti ungheresi, che esamineranno tutti i percorsi previsti per Orbán a Pontida. Che saranno gli stessi riservati ogni anno dagli ospiti vip: via Stazione, via Fermi e il parcheggio del rondellificio a ridosso del prato, che smonterà un pezzo di inferriata per dare accesso all’apposito percorso lastricato per il retropalco. Una volta esaminato, il percorso sarà poi presidiato fino alla partenza del presidente ungherese. Non è previsto nessun altro tipo di intervento, nemmeno alla viabilità della zona, durante l’intervento di Orbán.
Sul palco ci saranno i nomi più noti della destra europea: il capo della delegazione di Vox al Parlamento europeo Jorge Buxadé, l’olandese Geert Wilders, il portoghese André Ventura, la vicepresidente del partito austriaco Fpo, Marlene Svazek. Mentre i francesi Marine Le Pen e Jordan Bardella, come anche l’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro, manderanno dei videomessaggi. Sul palco, presentato con grande evidenza, ci sarà Roberto Vannacci.
Il raduno servirà anche a celebrare le 100 mila firme che, ha annunciato la Lega, sono state raccolte in sostegno a Salvini per il processo sul caso Open arms. Su questo il segretario chiama alla mobilitazione: ha diffuso ieri un appello a militanti e amministratori leghisti per ricordare che «non sarà una Pontida come le altre» perché «il tuo sostegno mi darà quella forza che mi accompagnerà in tribunale» e sarà «l’occasione di dimostrarsi uniti, compatti e determinati», ha detto il leader. Proprio ieri si è scoperto anche che nell’inchiesta della procura di Perugia sui presunti accessi abusivi alle banche dati della Direzione nazionale antimafia, c’è un dossier con la cronistoria dei 49 milioni della Lega, inviato a una serie di procure, fra cui quella di Bergamo.
Intanto la macchina organizzativa viaggia a pieno regime: all’inizio della settimana era stato segnalato l’arrivo di 150 autobus, ma si pensa di arrivare a 200. Per la prima volta è attiva una app che registra tutte le presenze, dai pullman alle auto private. Saranno inviati nei parcheggi messi a disposizione da sei aziende. È stata razionalizzata la distribuzione degli spazi da ristoro, che da sei scendono a quattro con la creazione di un grande tendone a metà del palco. E c’è il debutto della polenta, assente nei raduni precedenti per complessità organizzativa e anche perché, quando si svolgevano nel caldo di maggio, i volontari facevano resistenza. Sarà servita a scelta con le salamelle (ne è stata ordinata una tonnellata), col branzi alla piastra (300 chili) o il salame (150 chili). Chi non vuole la polenta potrà scegliere il pane: ne saranno pronti 900 chili. E visto che l’anno scorso erano terminati prima di mezzogiorno, raddoppia la quantità di arrosticini: 24 cartoni da 100 spiedini l’uno. Ci sarà anche la porchetta ma solo dieci chili: non la ordinano mai in molti.