Corriere della Sera, 3 ottobre 2024
Può un’unica linea elettrica bloccare tutto il Paese?
1 Cos’è successo ieri?
Nella prima mattinata un guasto alla rete elettrica ha bloccato per due ore la circolazione dei treni nelle stazioni di Roma Termini e Tiburtina, con ripercussioni sulle ferrovie di tutta Italia. I due hub ferroviari – i più importanti d’Italia – si sono fermati per un paio d’ore e pure i tabelloni elettronici si sono spenti.
2 Quali sono state le conseguenze?
Per tutta la giornata la circolazione è risultata «fortemente rallentata». Sono state cancellate 35 corse dell’alta velocità e degli Intercity, altre 40 sono «parzialmente cancellate», ulteriori 54 «direttamente coinvolti» hanno avuto un maggior tempo di percorrenza superiore a 60 minuti, oltre ai treni che hanno modificato la destinazione finale. Inoltre alcune corse sono state instradate su percorsi alternativi.
3 Qual è la versione fornita?
Trenitalia – società che gestisce i treni, mentre l’infrastruttura è in capo a Rete ferroviaria italiana ed entrambe sono del gruppo Ferrovie dello Stato – ha fatto sapere che il blocco è stato causato da un guasto alla linea elettrica che alimenta il sistema che regola il traffico dei treni nel nodo ferroviario di Roma. Nel pomeriggio il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha riferito che il guasto è stato causato da un chiodo piantato per errore in un cavo elettrico da un’azienda privata che stava eseguendo dei lavori. È stato escluso un attacco informatico o l’azione di sabotaggio.
4 Com’è stato possibile?
Nella Capitale c’è una linea che alimenta tutti i sistemi ferroviari, treni e stazioni incluse. La linea ha due dorsali e poi un gruppo di continuità a supporto. Ieri mattina l’intera rete sarebbe così andata in blocco nello stesso istante.
5 Cosa prevedono le norme a tutela dei passeggeri?
«In caso di ritardo all’arrivo dei treni Frecciarossa, Frecciargento e Frecciabianca e del servizio Freccialink compreso tra i 30 e 59 minuti rispetto all’orario programmato, Trenitalia riconosce un bonus pari al 25% del prezzo del biglietto che potrai utilizzare per i successivi acquisti. Per tutti i treni in caso di ritardo all’arrivo si ha diritto a una indennità per ritardo, in bonus o in denaro a scelta dell’utente, pari al 25% del prezzo del biglietto per un ritardo compreso tra 60 e 119 minuti e al 50% del prezzo del biglietto per un ritardo pari o superiore a 120 minuti».