ItaliaOggi, 2 ottobre 2024
Usa, record di senzatetto
Nell’immaginario comune bevono whisky in bottiglie avvolte nei sacchetti di carta e dormono sulle panchine di Central Park. La realtà non è poi così diversa: negli Stati Uniti i senzatetto sono sempre di più, anche a causa dell’immigrazione illegale. Rispetto al 2023, secondo un’indagine del Wall Street Journal, le persone senza fissa dimora sono aumentate del 10%. E lo scorso gennaio hanno raggiunto la cifra record di 550mila unità, il numero più alto dal 2007, l’anno in cui la Casa Bianca ha iniziato a comunicare i dati sui clochard.
La moltitudine di homeless è aumentata insieme con la percentuale di migranti che attraversano illegalmente il confine e che vengono trasportati in autobus in città come New York, Chicago, Boston e Denver, prosciugando le casse pubbliche e portando spesso criminalità e violenza delle gang nelle strade. A Chicago sette vagabondi su dieci sono richiedenti asilo, un conteggio triplicato rispetto al 2023. A Denver nuove ondate di rifugiati hanno causato un sorprendente aumento del 42% della popolazione di senzatetto. La California, gli scorsi anni, si è impegnata per ospitare la più grande popolazione di clochard degli Usa, ma recentemente il governatore democratico Gavin Newsom (nota bene: democratico) ha promosso una campagna di sgombero degli accampamenti.
Non sono solo i richiedenti asilo a incrementare il numero dei vagabondi: l’aumento dei prezzi delle case e degli affitti nell’era post Covid ha costretto le persone a lasciare le proprie case per vivere sui marciapiedi, tra elemosina e delinquenza. In più c’è la diffusione senza freni del fentanyl, il potente oppiaceo noto come «droga degli zombie» che oltre alla salute prosciuga le finanze dei tossicodipendenti.
L’amministrazione del presidente uscente Joe Biden non è indifferente al problema: Washington ha avviato un programma di supporto per anziani e veterani di guerra e ha stanziato 155 milioni di euro per i nuovi alloggi e 35 milioni per l’assistenza legale ai residenti sotto sfratto.
Il tema dei senzatetto collegato all’immigrazione è al centro della campagna elettorale per le presidenziali del prossimo 5 novembre. Donald Trump, dalla sponda repubblicana, ha rimarcato la sua posizione contro gli immigrati, affermando senza mezzi termini che stanno «invadendo villaggi e città».
La democratica Kamala Harris, durante il mandato da vicepresidente, è stata incaricata di affrontare le «cause profonde» della migrazione dal cosiddetto triangolo del Nord (che comprende El Salvador, Honduras e Guatemala) e di esortare i governi dei tre paesi a far rispettare le leggi sull’immigrazione.
Naturalmente l’approccio dei due candidati alla Casa Bianca su homeless e immigrazione è diverso: per Trump i rifugiati sarebbero addirittura arrivati a «mangiare cani e gatti», mentre Harris rivendica con orgoglio le sue origini afroamericane (è figlia di una donna indiana e di un uomo giamaicano). Di certo c’è che i senzatetto, negli Usa, continuano ad aumentare. In attesa di una politica che in un modo o nell’altro, al di là dei comizi e della campagna elettorale, possa togliere dalla strada gli inquilini improvvisati di Central Park.