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 2024  ottobre 02 Mercoledì calendario

La tomba di Berlinguer è stata vandalizzata 3 volte in 2 mesi

IL VIAGGIO
L’ingresso è pulito e ordinato, così come anche la segnaletica che indica di non fare rumore appena si varca il cancello. Ma più ci si addentra per le vie del cimitero Flaminio – Prima Porta e più si percepisce lo stato di degrado e abbandono di alcune zone, specialmente quelle dove si trovano le tombe che sono lì da più tempo. Lapidi completamente coperte da erbacce, vasi e porta lumini distrutti. E poi ancora pavimenti divelti, strade dissestate, sacchetti della spazzatura gettati vicino alle cappelle e cartelli con le indicazioni sbiaditi dal passare del tempo. Così sbiaditi che sono diventati illeggibili. Se non si conosce bene la zona è dunque impossibile orientarsi nei 37 chilometri di strade interne del cimitero più grande d’Italia.LE REAZIONI
Ma quello dello stato di abbandono in cui versa la struttura «è il problema minore», osservano alcuni frequentatori ammettendo che ultimamente si vedono più spesso gli operai che potano gli alberi e le siepi all’interno del camposanto.«La vera criticità sono i costanti furti e gli atti vandalici alle tombe. Non solo quelle dei personaggi illustri che riposano qui», nota Teresa entrando con un mazzo di fiori da portare al defunto marito. Non solo dunque la tomba dell’ex segretario del Pci, Enrico Berlinguer, vandalizzata per ben 3 volte in soli 2 mesi questa estate, ma anche quelle delle persone comuni, come spiegano i loro cari, amareggiati nello scoprire i continui danni ogni volta che si recano al cimitero.L’ultimo episodio domenica scorsa: persone non ancora identificate hanno rubato la lapide che copre il loculo e le fioriere che si trovavano tutt’intorno, come ha denunciato un parente della defunta. Nel mirino dei malintenzionati non solo le tombe, ma anche le auto delle persone che si recano dai propri cari. Lo scorso giugno una coppia di anziani aveva sorpreso un ladro mentre stava rubando una borsa dalla loro auto parcheggiata nei pressi del camposanto.
LE DENUNCE
«Rispetto al passato, grazie anche alle continue denunce, la situazione è migliorata, ma c’è ancora molta disorganizzazione a livello gestionale: servirebbe più personale per tutelare uno spazio così grande», ammette Luca, che da quasi 30 anni lavora in uno dei negozi di fiori all’ingresso del cimitero. E lo conferma Valeria Campana, portavoce del Comitato per la Tutela dei Cimiteri Capitolini, che dal 2016 si batte per denunciare la precarietà dei cimiteri di Roma. Flaminio in primis. «Anche se intervengono per tagliare l’erba, come sta accadendo in questi giorni, non risolvono certo il problema della sicurezza», osserva Campana spiegando che il Comitato riceve quasi ogni giorno segnalazioni di furti o di atti vandalici. Gesti che secondo lei sono «mirati». «Non si tratta di dispetti, ma di persone che colpiscono con un intento ben preciso. Molto probabilmente rubano per rivendere i pezzi portati via o per usarli per i loro cari».Gli oggetti più colpiti sono i componenti metallici che adornano le tombe: fioriere, porta lumini, ma anche lettere e numeri usati per nomi e date. Non mancano poi i furti di marmo e di oggetti portati lì dai parenti, come peluche o cornici con foto. «Gesti che fanno male, non per il valore economico ma per quello affettivo», dice Luciano mentre innaffia i fiori che ha appena lasciato sulla tomba della moglie con la quale ha condiviso una vita.
LE RICHIESTE
Nonostante gli sforzi, secondo la portavoce del Comitato la strada per rendere il cimitero di Prima Porta più sicuro «è ancora molto lunga». «Serve – aggiunge Campana – più sorveglianza nei vari punti di accesso perché le sbarre all’ingresso e le telecamere non sono sufficienti. Da tempo tutti entrano indisturbati, fanno quello che vogliono e vanno via». Danni, come ricorda Campana, non solo alle tombe e alle auto, ma anche alle persone. «Più volte si sono verificati furti e rapine ai danni degli anziani. Da qui l’invito del comitato a fare molta attenzione quando si va a fare visita ai propri cari defunti», avverte Campana. Un invito che arriva a un mese esatto dalla commemorazione dei defunti, giorno in cui il cimitero di Prima Porta viene visitato da centinaia e centinaia di persone. Tra queste però si mischiano anche i malintenzionati.