RivistaStudio, 2 ottobre 2024
La Svezia paga i nonni per badare ai nipoti
Nel 1974 la Svezia divenne in primo Paese al mondo a introdurre la maternità e la paternità pagata. Cinquant’anni dopo, un altro primato svedese: il primo Paese a introdurre la possibilità per i lavoratori di “trasferire” i giorni di maternità e paternità pagate a terze persone – parenti o amici – non legalmente responsabili dei figli di minore età.
Un esempio: da adesso una madre svedese può scegliere di trasferire al nonno paterno dei suoi figli un numero di giorni di maternità a sua scelta. Se il nonno paterno lavora ancora, quel giorno di maternità diventa suo, può rimanere a casa senza prendere permessi né ferie, può stare con il nipote senza temere nessuna conseguenza in busta paga. Altro esempio: un padre svedese decide di trasferire un giorno di paternità pagata alla nonna materna dei suoi figli. Se la nonna paterna è in pensione, il mese successivo al suo assegno pensionistico verrà aggiunto un aumento proporzionale all’assegno stesso. In sostanza: da adesso in poi i nonni, che in Svezia – come in Italia – nella grandissima maggioranza dei casi sono le persone che si prendono cura dei figli di genitori lavoratori, saranno pagati per l’aiuto che danno alle loro famiglie.
La riforma è stata approvata lo scorso 1 luglio e adesso è entrata in vigore. La Försäkringskassan, l’equivalente svedese dell’Inps, ha detto che le nuove leggi permetteranno alle famiglie di gestire più liberamente e serenamente la vita domestica. I giorni di maternità e paternità che i genitori svedesi potranno trasferire saranno 45 al massimo, numero che raddoppia per i genitori single.