Corriere della Sera, 1 ottobre 2024
L’Harry’s Bar di Venezia fa causa al comune per le onde
L’imprenditore Arrigo Cipriani si schiera a fianco dei tanti veneziani che da anni chiedono alle istituzioni di mettere un limite al traffico acqueo fuori controllo. Il figlio di Giuseppe, fondatore dei celebri Harry’s Bar a San Marco e Harry’s Dolci in Giudecca, lo fa passando dalle parole ai fatti attraverso un’azione giudiziaria che potrebbe creare un precedente. Nei giorni scorsi il legale Daniele Vianello ha infatti depositato in Procura una querela contro il Comune di Venezia e la Capitaneria di Porto «in quanto enti deputati al controllo della velocità di tutti i natanti sui canali interni alla Laguna».
«Sempre più spesso chi si siede all’Harry’s Dolci si ritrova con i piedi bagnati dalle onde del Canale della Giudecca, provocate dalle barche che sfrecciano senza rispettare i limiti di velocità», spiega Cipriani, 92 anni. Stanco di vedere che nessuna istituzione affrontava il problema del moto ondoso e che la sua attività ne pagava le conseguenze, l’imprenditore ha posizionato davanti al suo locale un frangionde in legno bianco che la Soprintendenza ha però cassato ritenendolo «in contrasto con il decoro e con le caratteristiche di pregio paesaggistico dell’isola». A quel punto Cipriani è ricorso alle vie legali, consapevole che molti potrebbero seguirlo e presentare altrettante querele: «Nel Canale della Giudecca ci sono onde sempre più alte – prosegue –. È un serio problema di sicurezza per chi cammina sulle rive perché sono scivolose, per chi ha una barca piccola perché è difficile tenere la rotta e per chi voga perché andare a remi è sempre più pericoloso». Il rifiuto del suo progetto è stata la goccia che ha spinto l’imprenditore a prendere la situazione in mano: «Il problema del moto ondoso è peggiorato perché chi è ai vertici non conosce la città. Bisogna multare chi corre veloce».
Proprio oggi il Gruppo Insieme, formato da oltre una quarantina di associazioni e comitati contro il moto ondoso, si riunirà per presentare la campagna volta a denunciare alla magistratura ogni singola infrazione al codice della navigazione. Il problema ricade infatti non solo sulle attività come quella dell’Harry’s Dolci. «Le conseguenze maggiori sono sulle rive che, a forza di essere martellate dalle onde, crollano – ha detto Massimo Brunzin, tra i portavoce del Gruppo Insieme – Non ci sono più le condizioni per navigare in sicurezza e assistiamo a uno stillicidio continuo di incidenti anche perché manca una qualsiasi forma efficace di controllo e sanzionamento».
A oggi non esiste infatti ancora una legge nazionale che omologhi il controllo dei mezzi sulla strada al controllo dei mezzi sull’acqua con la conseguenza che molte delle sanzioni irrogate in Laguna sono state annullate per i continui ricorsi. A inizio anno il gruppo Noi Moderati ha presentato l’emendamento di riforma del codice della strada, ribattezzato come barcavelox. La proposta introdurrebbe uno specifico autovelox per monitorare la velocità di natanti nella Laguna. La norma è ferma da mesi al Senato, ancora in attesa di essere approvata.