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 2024  settembre 30 Lunedì calendario

La telecamera smart sbaglia uomo

Come Alberto Sordi nel celebre Detenuto in attesa di giudizio. Si è ritrovato a Regina Coeli per due furti mai commessi. Poi ha scoperto che non doveva nemmeno essere arrestato. Ha dell’incredibile la vicenda giudiziaria in cui è ritrovato A. C., 44enne romeno residente a Roma, che lo scorso 24 settembre è stato prelevato dal luogo di lavoro e condotto in carcere sulla base di un mandato di cattura internazionale emesso dalla Svizzera, forse per un errore legato all’uso dell’intelligenza artificiale.Ad accusare l’uomo, un muratore specializzato, è stata la procura del Canton Ticino. «Al mio assistito – racconta l’avvocato Manrico Pensa – venivano contestati due furti, di cui uno in una gioielleria. Uno commesso il 28 giugno a Lugano, l’altro il 5 luglio del 2024 ad Ascona».L’operaio, assunto presso la Labi Costruzioni srl, in quegli stessi giorni, però, risultava essere al lavoro, comeindicato dal libro unico aziendale e dai fogli presenza. «Abbiamo subito cercato di capire cosa fosse successo. Anche perché non c’era alcun legame nemmeno con il presunto complice. Per questo il 25 settembre ho scritto direttamente alla procura del Canton Ticino allegando anche le prove che documentassero l’effettiva presenza del mio assistito a Roma sul luogo di lavoro».La mail dell’avvocato Pensa viene inviata alle 15 e 08 del 25 settembre.Meno di venti minuti dopo arriva la risposta del procuratore generale elvetico. E il giallo si fa ancora più fitto: «Le confermo che l’ordine di arresto è stato revocato. Per un probabile disguido amministrativo la precedente decisione di revoca datata 4 settembre non è giunta a corretta destinazione». Per la procura svizzera, che aveva emesso l’ordine di arresto il 20 agosto, l’operaio non doveva essere più arrestato da almeno da 20 giorni. Manonostante questo il 24 settembre è stato portato a Regina Coeli. Il corto circuito giudiziario, per fortuna, è stato disinnescato in tempi da record. Già nel tardo pomeriggio del 25 settembre, la IV sezione della corte di Appello di Roma, dopo una nota dal dipartimento di pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, ha revocato la custodia cautelare in carcere per l’operaio romeno.Il 44enne, dopo una notte passata a Regina Coeli, ha potuto riabbracciare la sua famiglia. «È stata fatta giustizia, ma noi vogliamo capire che cosa sia accaduto. Non è possibile ritrovarsi in carcere in questa maniera», aggiunge Manrico Pensa. Il sospetto del difensore è che l’uomo sia stato accusato sulla base di un algoritmo legato all’intelligenza artificiale, che ha individuato il 44enne analizzando in maniera errata le immagini delle videocamere di sorveglianza della gioielleria.