Libero, 30 settembre 2024
In Egitto rinvenuto osservatorio del VI secolo
Il fascino della storia. Il mistero dell’universo. La fame di conoscenza che ha mosso l’uomo sin dai tempi antichi conducendolo a vette straordinarie. C’è tutto questo nell’ultima scoperta annunciata dal ministero del Turismo e delle antichità egiziane: il primo e più grande osservatorio astronomico del VI secolo a.C.. È stato rinvenuto nel tempio di Buto, all’interno del sito archeologico di Tell El-Faraeen (governatorato di Kafr El-Sheikh), nella zona del delta del Nilo. L’osservatorio, realizzato in mattoni di fango, serviva a monitorare i movimenti del sole e delle stelle a riprova della profonda comprensione e competenza degli antichi egizi in materia di astronomia. La scoperta evidenzia «le avanzate conoscenze astronomiche degli antichi egizi, compresa la loro capacità di determinare il calendario solare e le date religiose e agricole più importanti», ha infatti confermato Mohamed Ismail Khaled, segretario generale del Consiglio supremo delle antichità. «La struttura offre anche una visione delle sofisticate tecniche utilizzate dagli antichi egizi con strumenti semplici», ha aggiunto. L’edificio che ospitava l’osservatorio astronomico si estende per circa 850 metri quadrati. Era costituito da un ingresso rivolto a est, dove sorge il sole, con una sala centrale a colonne aperta a forma di «L» preceduta da un enorme e alto muro di mattoni di fango con una pendenza verso l’interno, che ricorda lo stile dell’edificio egiziano conosciuto negli ingressi dei templi. La missione archeologica ha trovato cinque stanze in mattoni di fango probabilmente utilizzate per conservare gli attrezzi, quattro piccole stanze in mattoni di fango e una piccola stanza in pietra che rappresenta la torre dell’osservatorio. Tra le scoperte più importanti c’è una rara meridiana in pietra inclinata, chiamata «orologio da ombra». Questa meridiana è costituita da una fila di lastre di calcare diritte lunga 4,80 metri. In cima c’erano cinque blocchi piatti di calcare, due orizzontali e tre verticali. Su queste lastre erano probabilmente presenti linee inclinate che servivano a misurare l’ombra e l’angolo del sole, rendendo più facile seguire i movimenti del sole durante il giorno. Gli archeologi hanno anche scoperto una pietra fissata al pavimento di una camera circolare all’interno dell’osservatorio e altre due pietre circolari utilizzate per misurare l’inclinazione del sole. Sono stati rinvenuti numerosi manufatti, tra cui una statua della XXVI dinastia dei faraoni, uno strumento di misurazione Merkhet e vari oggetti religiosi e vasellame legati alla vita quotidiana e ai rituali.