La Stampa, 30 settembre 2024
I genitori si tassano per avere un supplente
«I bambini stanno perdendo ore di studio, fanno dalle 8.30 alle 12.30, vanno a mensa e due ore dopo escono. Da quasi un mese viene negato un diritto inalienabile». Francesca Rizzi è la responsabile del comitato genitori della scuola primaria Gino Capponi di Milano. Suo figlio frequenta la quinta elementare in via Pestalozzi 13 e ancora non potrà fare lezione fino alle 16.30.La prima campanella è suonata da quasi quattro settimane ma il tempo pieno stenta a partire in diverse scuole primarie milanesi, per il ritardo con cui si stanno assegnando le cattedre. I genitori si sono organizzati per pagare educatori che tengono i bambini a scuola fino alle 16.30. Le 24 classi usciranno tutte alle 14.30 anche per questa settimana» denuncia Francesca Rizzi. Le famiglie stanno pagando 50 euro a settimana per avere il servizio integrativo di WeMove, in attesa del tempo pieno che non partirà almeno fino al 4 ottobre.Alla Leonardo da Vinci fino a pochi giorni fa mancavano 5 cattedre. «Per 13 giorni siamo dovuti ricorrere alla Cooperativa Bracco» racconta Daniela Faggion, presidente dell’Associazione Amici della Leonardo. Su 650 alunni, 300 famiglie hanno pagato 2,50 euro al giorno. Non tutti hanno potuto aderire a causa della mancanza di spazi. Sette aule sono inagibili per lavori che non riescono a partire ma che hanno ridotto gli spazi.«Abbiamo già iniziato le chiamate, due docenti arriveranno lunedì – spiega il preside Antonio Re -. I tempi sono lunghi, quasi un mese, tra il primo e il secondo turno di chiamata. In questo tempo non abbiamo più potuto chiamare perché spettava all’Ufficio scolastico».Alla base delle assegnazioni ci sono i bollettini pubblicati dagli uffici scolastici regionali, il primo a fine agosto, il secondo a fine settembre. «Con il secondo bollettino, i posti non coperti sono stati restituiti alle scuole che ora devono fare la ricerca del candidato – spiega Massimiliano Sambruna, segretario Cisl Scuola Milano Lombardia -. Non è funzionale non lasciare l’autonomia alle scuole di poter usare le proprie graduatorie di istituto dopo il primo bollettino. La singola scuola così si prenderebbe in carico la rinuncia e nominerebbe dalle proprie graduatorie di istituto». Il secondo bollettino è stato pubblicato il 26 settembre e le nomine dovrebbero arrivare questa settimana. A Milano, con 325 istituzioni scolastiche, di cui 180 istituti comprensivi per il 95% a tempo pieno, c’è anche un tasso di rinuncia della nomina del 40%. «Basterebbe dire nell’ordinanza ministeriale che dopo il primo bollettino spetta alle scuole e già si ridurrebbero i tempi» conclude il segretario.