Il Messaggero, 29 settembre 2024
Proteste in Belgio per le parole del papa sulla donna
BRUXELLES Il gendarme non ha fatto in tempo a mettere in moto la 500 bianca targata SCV 1 per riportare in nunziatura Papa Francesco dopo il suo discorso all’antica università di Lovanio – 26 chilometri da Bruxelles – che è partita a razzo la protesta dell’intero ateneo. Una nota di poche righe manifestava «totale disaccordo» per le posizioni sulla donna che il pontefice aveva appena espresso davanti al corpo accademico e agli studenti: «È brutto quando la donna vuole fare l’uomo».FANTASMIIl fatto è che il ragionamento del pontefice in un punto andava a incasellare quale fosse il ruolo delle donne nella società e nella Chiesa del futuro. Era stato sollecitato a farlo da una studentessa: poco prima, a nome di tutti, lo aveva invitato a dare risposte concrete al fatto che nella storia della Chiesa le donne sono state rese invisibili. «Invisibili nelle loro esperienze, anche per i loro contributi intellettuali. E oggi in Belgio, ci sono il doppio delle donne che degli uomini in situazione di povertà individuale. Quale posto per le donne in un piano di lotta per la giustizia sociale, caro Papa Francesco?»La replica del pontefice partiva dal fatto che la Chiesa ha una natura femminile, Quindi introduceva il concetto dell’ecologia umana e in questa cornice è spuntata la visione certamente «deterministica e riduttiva» sulla donna denunciata dall’ateneo. Questo il passaggio incriminato: «Pesano violenze e ingiustizie, insieme a pregiudizi ideologici. Perciò bisogna ritrovare il punto di partenza: chi è la donna e chi è la Chiesa. La Chiesa è donna, il popolo di Dio, non un’azienda multinazionale. La donna, nel popolo di Dio, è figlia, sorella, madre. Come io sono figlio, fratello, padre. Queste sono relazioni, che esprimono il nostro essere a immagine di Dio, uomo e donna, insieme, non separatamente!».Già due giorni fa il Papa era stato sollecitato dal rettore della sede primaria di Lovanio a sbloccare il sacerdozio femminile. Così ieri mentre visitava la nuova sede (stavolta diretta da una rettrice) ha fatto di tutto per scansare la questione spinosissima. Un tema tabù, respinto con forza da tutti i Papi perché non in linea con il Magistero. Tuttavia l’argomento è destinato a ripresentarsi ciclicamente soprattutto per le forti pressioni esercitate dai cattolici delle maggiori diocesi del nord Europa, un’area dove il cattolicesimo è ormai in caduta libera, le vocazioni sempre più rare e il futuro della Chiesa segnato dalla secolarizzazione galoppante. La fede si appresta a diventare una minoranza in tutto l’Occidente, proprio come aveva preconizzato Benedetto XVI.LA SPACCATURASu questo fronte però il Vaticano non ci vuole sentire. Le richieste sul sacerdozio femminile avanzate anche in vista del Sinodo sulla sinodalità, una specie di mini concilio (che si aprirà a Roma il mese prossimo) sono cadute nel vuoto. I potentissimi vescovi tedeschi che sono quelli più battaglieri non hanno nascosto al Papa la propria delusione perché è stata chiusa persino la porta del diaconato femminile. Speravano che almeno su quella Bergoglio concedesse il via libera.GENDERFrancesco davanti agli studenti di Lovanio si è concentrato sulle prerogative femminili, sulla complementarietà tra uomo e donna, sul fatto che è la natura a definire il sesso e non tanto l’ideologia o la cultura. «Ciò che è caratteristico della donna, ciò che è femminile, non viene sancito dal consenso o dalle ideologie». Francesco ha anche spiegato che è poi la legge naturale a garantire la dignità a una donna e non tanto delle leggi parlamentari. «A partire da questa dignità, comune e condivisa, la cultura cristiana elabora sempre nuovamente, nei diversi contesti, la vocazione e missione dell’uomo e della donna e il loro reciproco essere per l’altro, nella comunione. Questo sarebbe maschilismo e femminismo. Non l’uno contro l’altro, in opposte rivendicazioni, ma l’uno per l’altro». Una studentessa Valentine Hendrix, 22 anni, della facoltà di relazioni internazionali mentre guardava il Papa che saliva in auto scuoteva la testa sconsolata: «La sua idea sulla donna sancisce di fatto la sua inferiorità. Sono scioccata. Oggi vorremmo emanciparci, andando oltre il ruolo della maternità».