Il Messaggero, 29 settembre 2024
Solo il 5% dei nuovi autisti di bus a Roma è donna
Guidare i bus a Roma non è un lavoro per donne. Almeno a giudicare dalle ultime assunzioni di autisti che l’Azienda di via Prenestina ha portato a casa: solo il 5 per cento dei neo assunti è donna. E, ovviamente, non c’entrano le politiche di genere: semplicemente le donne non si candidano. Orari difficili e, dopo i reiterati casi di cronaca che hanno visto autisti vittime di violenza e bus presi a pietrate, non un lavoro tranquillo. Il primo turno significa stare alle quattro e mezzo nelle rimesse per prendere il mezzo. Pochi minuti di pausa quando si arriva al capolinea per poi ripartire. In mezzo al traffico di Roma, schivando moto e motorini, monopattini, automobilisti, ciclisti, tassisti e pedoni. Quello che per qualunque romano è un piccolo assaggio di inferno che dura mezz’ora o, se va male, un’oretta, per un autista è 8 ore continuative. Venendo insultati dai passeggeri infuriati in attesa alle fermate, magari presi a botte, a bottigliate o a sassate come accade frequentemente. Nonostante queste difficoltà, però, Atac rimane ancora attrattiva, riuscendo a reclutare facilmente nuovi autisti, cosa che in altre città non avviene allo stesso modo.Nelle prossime ore, Atac aprirà un nuovo bando per selezionare ancora altri nuovi autisti. Come gli ultimi, sarà gestito da una società esterna. I candidati che supereranno le selezioni entreranno in un bacino dal quale l’Azienda andrà ad attingere nel corso dei prossimi mesi ad esempio per rimpiazzare quegli autisti che vanno in pensione.«CAPITALE UMANO»Dice il direttore generale di Atac, Alberto Zorzan: «Al termine degli ultimi tre anni avremo assunto un numero di conducenti senza precedenti nella storia di Atac, riuscendo ad attrarre autisti in un contesto di mercato, per questo settore, sempre più complesso. Questo risultato premia il lavoro svolto, che, restituendo attrattività ad Atac, permette di ricostituire non solo il capitale fisico dell’azienda, quindi mezzi e infrastrutture, ma anche il capitale umano. Le persone sono la risorsa più importante per chi svolge trasporto pubblico».I DETTAGLIVediamo, dunque, i numeri dei nuovi assunti. Nel processo di rinnovamento che Atac sta portando avanti in mezzo a mille difficoltà – non da ultima la querelle tutta politica fra Regione e Comune sull’aumento del prezzo degli biglietto da 100 minuti, il Bit – insieme all’arrivo dei nuovi bus, uno dei pilastri fondamentali è l’assunzione di nuovi autisti.Il quadro globale è riferito al biennio 2022-2024 e ha visto l’Azienda di via Prenestina assumere in totale 1.232 nuovi conducenti. Di questi, una sessantina sono donne, pari al 5 per cento. Il resto, 95%, uomini. A inizio anno, gli assunti erano stati 833. Nel corso del 2024, poi, Atac ha alzato l’asticella: 168 sono entrati fino all’estate e, per altri 131, si stanno completando le procedure di assunzione dopo aver già terminato la fase preparatoria. Il totale degli assunti prima dell’apertura della Porta Santa – il 24 dicembre alle ore 18.00 – che segnerà l’inizio ufficiale del Giubileo è di 299 nuovi ingressi che arriveranno a 400 entro fine anno, per un totale di 1.232. Come il nuovo bando in uscita di qui a poche ore, anche questi ultimi assunti sono selezionati attingendo ai bacini di candidati scelti tramite bandi affidati ad operatori esterni che hanno svolto il processo di selezione per conto dell’azienda.TRE DIPLOMATI SU 4Dall’ultimo bando, pubblicato a metà aprile scorso, sono arrivate 128 di queste assunzioni, 12 delle quali riguardano donne. E, sempre riguardo ai dati su questi ultimi arrivi, sono 128, il 75% dei 168 assunti, i diplomati. Hanno la laurea in sei. Atac registra anche un calo dell’età media dei nuovi arrivati: nel blocco assunzioni del 2022 e 2023, l’età media era di 40 anni, ora, invece, è scesa a 38 anni, 39 per gli uomini e 37 per le donne. Ultimo dato, la provenienza: il 52% dei neo assunti risiede nei Comuni del Lazio, quasi tutti dalla provincia di Roma; poi, il 47% a Roma e l’1% arriva da fuori il Lazio.