Il Messaggero, 29 settembre 2024
Il film su Messina Denaro turba Castelvetrano
ROMA Il cinema Marconi, l’unico del paese, non proietterà il film. Ma a Castelvetrano non tutti la pensano come Salvatore Vaccarino, il proprietario della sala, che definisce la pellicola «indecente». “Iddu”, la storia del padrino stragista Matteo Messina Denaro arrestato il 16 gennaio 2023 e morto il 25 settembre dello stesso anno, uscirà il prossimo 10 ottobre e gli abitanti della cittadina trapanese dove è rimasto nascosto il latitante di Cosa nostra non subiranno la censura. La proiezione avverrà a scuola, come deciso dalla preside Anna Vania Stallone.MEMORIA«A maggior ragione in una città come Castelvetrano quel film va visto. Non è mettendo nel dimenticatoio fatti tragici che la città può affrancarsi», afferma la dirigente dell’Istituto comprensivo statale Giuseppe Di Matteo. Si sta organizzando per aprire le porte della sua scuola, che guida da undici anni, e proiettare la pellicola interpretata da Elio Germano. «La memoria aiuta a fare storia e prendere posizione, come è accaduto nel passato davanti a fatti tragici – sottolinea – Nella mia scuola parliamo di legalità e lotta alla criminalità organizzata. Lo facciamo con tante attività e anche con la proiezione di film». Per la preside «i fatti tragici che hanno segnato la nostra storia devono servire a risvegliare le coscienze e a far acquisire ai ragazzi quel pensiero critico che li porti a prendere le distanze da atteggiamenti criminali e a scegliere sempre la via giusta: quella della legalità. È questo che insegniamo ai nostri ragazzi. Ogni giorno». Proprio all’istituto Di Matteo ha insegnato prima del suo arresto Laura Bonafede, la maestra legata sentimentalmente al boss. Una vicenda che nell’aprile 2023 suscitò sgomento tra le colleghe e un immediato intervento da parte della preside. Dopo la pubblicazione di alcuni video che ritraevano la donna in compagnia del superlatitante al supermercato, ne decretò la sospensione: «Una donna dal doppio volto – la descrisse Anna Stallone – Dentro la scuola faceva il proprio dovere, accarezzava i bambini, li imboccava a mensa e fuori incontrava un carnefice». Quanto a Salvatore Vaccarino, ex consigliere comunale e figlio dell’ex sindaco Antonio, morto in ospedale a Catanzaro nel 2021, motiva la sua scelta a tutela dell’onorabilità del genitore. «Chi mi conosce lo sa bene: la mafia mi fa schifo. Ho visto il trailer del film e l’ho trovato indecente. Mio padre è stato fatto passare per un delinquente che ha barattato la sua libertà con l’aiuto per far catturare Messina Denaro. Tutto falso. Casomai lui ha aiutato gli investigatori nelle indagini per l’arresto del boss», sostiene.CONCORSO ESTERNONella pellicola si racconta di un politico condannato per concorso esterno che accetta di aiutare gli inquirenti a catturare il boss in cambio della libertà. E il riferimento sarebbe appunto all’ex sindaco, che avviò con il boss un rapporto epistolare con nomi in codice: «Svetonio» era Vaccarino, «Alessio» era Messina Denaro. «Non sopporto che si inneggi a un delinquente con il rischio che si alimenti un mito, quasi un modello da seguire. Semmai è doveroso difendere una collettività, quella castelvetranese, perennemente insultata, umiliata – ribadisce Vaccarino – Il 10 ottobre proietterò un documentario su Falcone e Borsellino, eroi del nostro tempo». Il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, si augura che il film esca anche nella sala Marconi: «Cercherò di convincere il signor Vaccarino. Sul piano umano la loro posizione come famiglia per la morte del padre è comprensibile, ma sull’aspetto sociale e culturale certamente questo non fa bene. Lui però è un imprenditore e decide per la sua attività». Nel frattempo la produzione del film ha programmato le anteprime in provincia: a Trapani, Mazara del Vallo e Alcamo, alla presenza di alcuni attori e dei registi. Castelvetrano per ora rimane fuori dal tour.