Libero, 28 settembre 2024
Ho sognato Marchionne che licenziava Tavares
Ho letto la doppia pagina pubblicata ieri dalla Stampa sul dialogo tra John Elkann e Sam Altman, intelligenza artificiale, il futuro del mondo e di noi poveri mortali, altro che motori e automobili per il popolo. Mentre cercavo di cogliere il luminoso ragionamento, la mia mente limitata ha cominciato a divagare, fino al sogno, che ora vi racconto. John e Sam sono svaniti e... In azienda è riapparso Lui, ha salutato i guardiani al cancello di Auburn Hills, lo stabilimento di Stellantis in Michigan, ha stretto la mano agli operai («Siete incazzati? Anche io, see you soon»), poi ha preso il telefono: «Mi faccia trovare il jet pronto al decollo da Detroit, partiamo subito, andiamo a Torino». Qualche secondo di silenzio e arriva l’aggiunta: «Avvisate John che sto arrivando». Avvocato, il signor Elkann non vuole essere disturbato. «Ma cosa sta facendo?». Oh, sta parlando di intelligenza artificiale con Sam Altman, sa, quello di ChatGpt. «Ma noi facciamo automobili!». Tredici ore dopo, Marchionne entra al Lingotto, indossa il maglione d’ordinanza, è spettinato a dovere, la nicotina gli esce dalle narici. Gli uffici sono deserti, un ricordo da brivido gli frusta la schiena, un déjà vu, agosto 2004: «Ma dove sono tutti?». Sono ad ascoltare John che parla con Sam. «Ma noi facciamo automobili!». Marchionne torna alla sua scrivania, accende una bionda, l’ufficio s’annuvola, «restiamo qui, c’è da fare. Chiamatemi quello là, Tavares». Cinque minuti dopo in linea c’è il numero uno di Stellantis: «Carlos, sono Sergio. Non te l’aspettavi eh? Lasciamo perdere i convenevoli: hai perso carrettate di soldi, i tuoi risultati sono una chiavica, sei stato fulminato dalle batterie elettriche, hai prodotto un’Alfa in Polonia e l’hai chiamata prima Milano e poi Junior, la Grande Panda esce dalle fabbriche in Serbia. Carlos, sei licenziato». Fatto. Marchionne guarda un volume sulla sua libreria, “Al di là del bene e del male”, Friedrich Nietzsche. Alza di nuovo la cornetta: «Passatemi al telefono Alfredo Altavilla, in fretta, serve uno che ne sa di automobili». Silenzio. La pausa si prolunga. Tutti si guardano in faccia, nessuno emette un suono. Un commesso all’angolo, con una tazza fumante di caffè in mano, avvisa con un filo di voce: «Altavilla lo hanno chiamato i costruttori cinesi di BYD». Quanti errori dopo Marchionne. Dall’intelligenza artificiale alla cretinata naturale è questione di un attimo. E questo non è un sogno.