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 2024  settembre 26 Giovedì calendario

In Monza-Brianza nascono tanti bambini, +17% sul 2023

Il Paese che non cresce, le culle che restano vuote. Di denatalità se ne parla da tempo. Eppure da qualche parte si va in controtendeza. Certo, non si può parlare di un vero e proprio baby boom, ma di certo i numeri registrati in Brianza sono in netta contro tendenza rispetto a quelli che sono i dati nazionali sulle percentuali delle nascite. Nonostante l’Istat registri un calo dei nuovi nati in tutte le regioni, in Lombardia c’è un’isola felice: si tratta della provincia di Monza e Brianza dove nel solo Ircs San Gerardo nel 2024 sono nati, in media, 200 bambini al mese.

Ad oggi sono venuti al mondo già 1800 bambini, nel 2023 sono stati 2491 i nati al 31 dicembre, praticamente il 33% dei bambini registrati nell’Ats Brianza. Di questi 1809 sono stati registrati a Monza, per un 64%, l’altro 36% riguarda bimbi residenti nei comuni della provincia. E anche se i conti si fanno a fine anno per poter tracciare l’andamento reale sulla natalità, nel 2024, in caso la media mensile delle nascite si confermerà anche per il prossimo trimestre, ci sarà una ulteriore crescita in termini positivi. All’anagrafe di Monza pare ci sia già stato un più 17% sulle registrazioni dei nuovi nati rispetto allo scorso anno, i sociologi ascrivono l’andamento a fattori di varia natura che spaziano dal fatto di vivere in una provincia ricca, dove c’è lavoro, ad un’area con una buona qualità della vita e soprattutto dove ci sono strutture di eccellenza. Nel 2023 l’Ircs San Gerardo è diventato centro di riferimento regionale per la diagnosi prenatale, oltre che per gli ospedali limitrofi, grazie ai servizi di trasporto di emergenza, per le gravidanze a rischio, predisposti dalla Regione. «Paradossalmente a quanto accade nel resto del Paese non abbiamo avuto un calo rispetto agli anni precedenti – conferma la professoressa Anna Locatelli, direttore della struttura complessa di ostetricia di Fondazione Iccs San Gerardo dei Tintori e professore associato dell’università di Milano Bicocca – Tutto ciò è anche il frutto di politiche di sostegno alla natalità che pongono grande attenzione a tutto ciò che favorisce il benessere di mamma e bambino. Rispetto agli altri ospedali milanesi abbiamo ampliato l’offerta ambulatoriale, oggi su standard qualitativamente molto alti, sia consultoriale che in termini di servizi. Inoltre con gli ospedali del territorio condividiamo obiettivi e spunti innovativi, in uno spirito di rete sempre più forte». L’Ircs San Gerardo rientra tra gli 11 hub di Regione, punto di riferimento nel territorio per quanto riguarda la medicina materno infantile. «Importante anche il servizio trasporto per le urgenze che permette il trasferimento prima del parto – continua Locatelli – offriamo alle mamme un’esperienza di maternità positiva, con grande sostegno nel post parto. Questo incide spesso anche sull’eventuale scelta di intraprendere una nuova gravidanza».

Un trend in positivo che riguarda un po’ tutta la provincia di Monza e Brianza: a Carate sono nati 469 bambini, di cui l’89% sono nati da famiglie residenti, 478 a Desio, 507 all’ospedale di Vimercate, il 18% di questi sono iscritti all’anagrafe di altri comuni. «Non abbiamo dati scientifici chiari per poter dire con certezza quale sia il motivo di questo andamento positivo – conclude la professoressa Locatelli – Affidarsi ad una struttura importante dà maggiore sicurezza, in termini di assistenza, e questo probabilmente attrae mamme da ogni dove. C’è poi da aggiungere che la caratteristica della città ha cambiato volto, c’è un circolo di studenti che arriva da ogni parte d’Italia, chi al termine degli studi trova lavoro si stabilizza qua».
Negli ultimi anni è cambiata anche l’età delle puerpere, oggi la media si aggira sui 34 anni, molte anche le neo mamme quarantenni. Per gli esperti il benessere economico influenza la scelta di fare più di un figlio, discorso che vale soprattutto per gli italiani. Le straniere hanno di media dai due ai tre figli e diventano mamma, di media, sui 30 anni. Lieti eventi non solo in Brianza, nei giorni scorsi anche presso l’Asst Melegnano e della Martesana è stato registrato un record positivo: 11 parti in tre giorni presso l’ospedale di Melzo.