Libero, 26 settembre 2024
Pullman pieni sulle Dolomiti
È un lunedì di questo settembre. Con tutta la famiglia (siamo in dieci) decidiamo di prendere il pullman che da Cortina, Palazzo del Ghiaccio, ci porterà al Rifugio Auronzo per poi proseguire a piedi verso il Lavaredo e, per chi ha buone gambe, continuare fino alla Forcella e raggiungere il Locatelli con le “Tre Cime”.
L’autista è una donna, esperta e rassicurante sia nel tratto della Statale 48 fino a Misurina e poi nella parte più impegnativa per raggiungere l’Auronzo. Prima di iniziare il tratto più ripido però, giunti alla seconda fermata di Misurina salgono molti turisti e il pullman si riempie di persone, comunque tutte sedute. Con mia moglie siamo posizionati proprio dietro alla guidatrice e vedendo l’alto numero degli astanti, accenno al ritorno riguardo l’ultima corsa: che succederà se dovessero esserci tanti passeggeri da non riuscire a stare tutti seduti? La Signora mi rassicura dicendo che nessuno resterà a piedi e che si organizzeranno altri pullman fino al completamento a bordo di ognuno.
Arriva il pomeriggio e all’ora fatidica (16:55), essendo prenotati, noi dieci ed altri saliamo per primi ed a questo punto inizia una sequela di passeggeri che riempiono tutti i posti a sedere ma che continuano a salire restando in piedi lungo il corridoio del pullman fino ad ammassarsi a fianco dell’autista, stavolta un uomo e bravo anche lui. Inizia così, in condizioni che dire precarie è un eufemismo, una discesa ripidissima, con curve da prendere allargandosi dalla parte opposta della carreggiata per rientrare arditamente nella propria, badando peraltro di segnalare con il clacson le eventuali autovetture che salgono. Tutto questo, in spregio ad ogni norma di sicurezza, fino alla prima fermata di Misurina dove il pullman, scesi molti passeggeri, ritrova tutti i restanti seduti.
Considerata la situazione dove nessuno ha avuto alcunché da ridire per questo stato di cose tanto precario, verrebbe da dire che, dunque, è giusto così poichè la situazione da me descritta deve essersi verificata altre volte, evidentemente tutte andate a buon fine per l’indubbia capacità degli autisti, per la caratura positiva degli automezzi e per quel pizzico di fortuna che nella vita, come si sa, non deve mancare mai. Mi chiedo invece: vogliamo prendere qualche provvedimento al riguardo e viaggiare “sempre” in sicurezza prima che succeda qualcosa?
Devo riferire infine come la situazione di iper affollamento si sia poi ripetuta dalla fermata del Passo Tre Croci, quando cioè eravamo lungo la Statale 48 in condizioni di un percorso in discesa, sì, ma assolutamente non paragonabile alla pendenza della tratta Auronzo/Misurina. Mi auguro, per il bene di ognuno, che tutti i responsabili riflettano dopo questo appello.