Corriere della Sera, 26 settembre 2024
Il professore sparito in Cina
Nauseato dal bieco Occidente in cui ho avuto la sfortuna di nascere, mi sto guardando intorno alla ricerca di modelli alternativi. Ne ho già trovato uno piuttosto allettante. La Cina. Lì c’è un economista in gamba, Zhu Hengpeng, un esperto in pensioni che avercene qui da noi. C’è, ma forse sarebbe meglio dire c’era. Una mattina di aprile il dottor Zhu è scomparso: da casa, dall’ufficio, da tutto, anche dal web. Fino al giorno prima scrivevi il suo nome e uscivano ricerche e pubblicazioni. Dal giorno dopo, più niente. Come se non esistesse. Anzi, come se non fosse mai esistito. Ho pensato: qui ci dev’essere lo zampino della Cia. L’economista Zhu aveva indagato su qualche mistero inspiegabile, per esempio come farà l’Inps a pagarci le pensioni tra cinque anni, e i servizi segreti occidentali lo hanno rapito. Potete immaginare la mia sorpresa quando si è saputo che a trasformarlo in un fantasma era stata una sua innocua battuta, scritta su una chat privata di accademici di Pechino, nella quale aveva ipotizzato che il leader Xi Jinping fosse un comune mortale. Ma come, spiano i telefonini anche lì? Che poi si sa che Xi non è un comune mortale. Semmai, è un comunista immortale.Nel bieco Occidente, dove libertà e democrazia sono parole vuote, a dare del rimbambito a un presidente si finisce in prima pagina. In Cina invece si finisce nel nulla, perché loro libertà e democrazia non solo le conoscono, ma le riconoscono: in tempo per farle sparire.