ItaliaOggi, 24 settembre 2024
Periscopio
Attacco al cuore di Hezbollah. Corriere della Sera.
L’obiettivo era Ibrahim Aqil, il capo delle operazioni militari del Partito di dio. Quando è rimasto sepolto sotto le macerie della palazzina nel sud di Beirut, Aqil era appena uscito dall’ospedale che gli aveva curato le ferite dovute all’esplosione del suo cercapersone. Martedì e mercoledì gli israeliani hanno usato le due ondate di detonazioni di pager e walkie talkie anche per mappare le posizioni di migliaia di miliziani di Hezbollah. Il Mossad ha la capacità di setacciare rapidamente – usando l’intelligenza artificiale – i filmati pubblicati sui social network delle corsie d’ospedale piene di feriti, di hackerare le telecamere di sorveglianza in strada e quelle dentro ai pronto soccorso dove da martedì alle tre e mezzo di pomeriggio hanno cominciato a riversarsi centinaia di membri di Hezbollah, compresi i vertici del gruppo. (…) Un funzionario israeliano ha detto (…) che è stato eliminato tutto il vertice delle Radwan, in totale 20 persone, e che Aqil è stato seguito fino a quand’è entrato nei sotterranei della palazzina per incontrare i comandanti delle forze speciali suoi sottoposti: in quel momento i missili sganciati dai jet hanno raso al suolo l’edificio. Cecilia Sala, il Foglio.
«Che tenessero una riunione proprio qui, no non me lo sarei mai aspettato». Yahya, 55 anni, osa dire a bassa voce quello che al Dahieh, il quartiere roccaforte di Hezbollah, sobborgo meridionale di Beirut, pensano in molti. «Perché incontrarsi dove avevano già ucciso Shukr in luglio? Perché non un altro luogo, magari nella Bekaa, lontano da chi non è un soldato di questa guerra?». Marta Serafini, Corriere della Sera.
Tra le vittime figura anche il nome di Hussein Ali Ghandour. (…) Gli oppositori siriani lo chiamano «il macellaio di Madaya» perché fu tra i responsabili dell’assedio alla città siriana, a un’ora di auto da Damasco. (…) L’assedio durò due anni. (…) Hezbollah e Iran erano corsi in aiuto di Assad. I lealisti circondarono la città, impedendo l’accesso anche alle organizzazioni umanitarie. Quando, dopo una lunga trattativa, i primi operatori riuscirono a entrare si trovarono di fronte immagini scioccanti. (…) In Libano le immagini dei bambini emaciati e costretti a mangiare erba e foglie provocarono un’ondata d’indignazione e rabbia contro Hezbollah. Gabriella Colarusso, Repubblica.
Giuseppe Conte dice che la strage del 7 ottobre «è stato un odioso blitz». Sgradevole dunque. Detestabile, al limite. Nulla, comunque, confronto al «cri-mi-ne di Stato» d’Israele. Conte lo scandisce bene, come il suo famigerato «gra-tui-ta-men-te» riferito al «Superbonus» costato più di 150 miliardi alle casse dello Stato. Alessandro Gonzato, Libero 1.
Il campo largo sfila ad Assisi per chiedere all’Occidente d’arrendersi. E dopo le ferie in tutte le città tornano le parate dei fan di Hamas.Libero 2.
Asse Orbán-Salvini: fermare la guerra. il Giornale.
Pacifismoff. A Zelensky i pacifistik chiedono d’arrendersi perché Putin è troppo forte per lui. A Netanyahu intimano d’arrendersi perché il nemico è troppo debole per lui. Pierpaolo Albricci 1, ItaliaOggi.
Kiev attacca, distrutti due arsenali russi. Colpiti altri depositi di armi. Zelensky: per vincere dobbiamo poter usare i vostri missili più in profondità. Corriere della Sera.
Zelensky ci porta in guerra con la Russia. il Fattosky quotidiano 1.
La minaccia di Mosca, i missili russi possono colpire Strasburgo in 3 minuti. Adnkrosos.
Ilaria Salis, dal Parlamento di Strasburgo: «’Tacci vostra... a sapello rimanevo in Ungheria». Osho, il Tempo.
Le foto scattate dai satelliti sul poligono alle porte dell’Artico mostrano lo scenario del disastro: un enorme cratere, segni di devastazione, quattro mezzi dei pompieri che lavorano per spegnere un incendio. Elementi che sembrano confermare l’esito fallimentare del test del supermissile intercontinentale Sarmat. (…) L’ordigno sarebbe esploso venerdì durante il caricamento del combustibile liquido, distruggendo il silos di lancio e tutte le installazioni della base di Plesetsk. (…) Pochi giorni fa il presidente della Duma Vjaeslav Volodin aveva addirittura minacciato il Parlamento Ue dopo il voto sulle armi a lungo raggio per Kiev, ricordando che il Sarmat può raggiungere Strasburgo in tre minuti. [Ma] ci sono forti dubbi sul fatto che riesca a funzionare. Gianluca Di Feo, Corriere della Sera.
Oggi i rosso-bruni tedeschi, favoriti nel voto del Brandeburgo, sono in condizione di determinare il crollo della Spd. Stefano Folli 1, HuffPost.
Voto in Brandeburgo. Spd avanti, Scholz respira. Primo stop all’ultradestra. quotidiano.net
La Spd si salva con i voti di chi odia la destra.Libero.
[Resta] la sensazione che i partiti della sinistra riformista continentale – dalla Germania all’Austria, dall’Olanda alla stessa Italia – non siano in grado di riprendere le redini del corso storico. E laddove sono al potere, come nel Regno Unito, devono affrontare la crisi sociale con metodi e slogan che appartengono alla destra. (…) Quindi è vero: sinistra e destra tendono a mescolarsi come in un gioco d’ombre. È la destra a uscirne vincitrice perché a sinistra non tutti si rendono conto che un ciclo è finito. E che la vecchia sintesi socialdemocratica e ottimista non è più convincente. Stefano Folli 2, HuffPost.
Telefoni sequestrati dopo l’esposto di Sangiuliano. I carabinieri a casa di Boccia: acquisite chat, occhiali, schede. il Fatto quotidiano.
Boccia indagata [per] lesioni, violenza e minacce al corpo politico. [«Corpo politico», niente meno]. il Giornale.
Berlusconi, pescato con le mutande in mano, era finito in tribunale, dove in primo grado un tribunale dadaista lo aveva condannato a 7 (dicesi sette) anni di galera per induzione alla prostituzione e inguacchio improprio. Anche Sangiuliano è stato pescato con le mutande in mano, ma in questa comica demokratura dadaista che sta diventando l’Italia la vittima è lui, membro della banda dei bottoni al governo, e in galera vogliono mandare chi lo ha indotto in tentazione. Pierpaolo Albricci 2, ItaliaOggi.
Boccia rischia [alé] fino a sette anni.Repubblica.
Medjugorje dà fastidio. E i cattoprogressisti ora bacchettano pure la madre di Dio. La Veritasky 2 (l’icona baciando).
Mai prestare un fazzoletto a chi si piange addosso. Roberto Gervaso.