La Stampa, 23 settembre 2024
Il caso Boccia nei sondaggi di Alessandra Ghisleri
Il caso Sangiuliano ha suscitato un ampio dibattito politico e sociale nel nostro Paese mettendo in luce questioni relative alla gestione del potere, alla trasparenza e all’influenza dei media e dei social. L’intricata situazione ha evidenziato anche le dinamiche interne ai partiti e alle alleanze politiche offrendo spunti di riflessione su come le decisioni politiche possano essere influenzate da fattori esterni e su come la comunicazione può essere gestita al giorno d’oggi. Per il 59.5% degli italiani la vicenda infatti non è ancora conclusa, solo il 16.1% la reputa ormai archiviata. In effetti la fine del caso dipende solo dagli sviluppi politici e dalle autorità competenti. Al momento ogni giorno emergono nuove rivelazioni, vere o fittizie che siano, che offrono sempre lo spunto per continuare il racconto.
C’è da dire che quasi un italiano su due (46.1%) reputa la storia puro gossip, mentre il 37.7% la interpreta con un importante evento politico. Tra questi ultimi trovano riscontro il 63.6% degli elettori del Partito Democratico, il 52.0% di quelli di Alleanza Verdi e Sinistra e 1 sostenitore su 2 (50.0%) del Movimento 5 Stelle. In un contesto in cui la fiducia nelle istituzioni è spesso messa alla prova, la trasparenza nelle decisioni politiche è cruciale. Le modalità con cui l’ex Ministro Gennaro Sangiuliano ha comunicato e giustificato le sue scelte sono state oggetto di scrutinio mettendo in evidenza l’importanza di una comunicazione chiara e onesta. Al centro della riflessione è anche il ruolo dei media ed in particolare i social media poiché amplificano le voci e soprattutto le critiche avendo un impatto molto significativo sulla reputazione e sull’operato di un politico o di un personaggio in vista, dando riflesso alla dinamica che si sviluppa tra l’opinione pubblica e –in questo caso- la politica. Per 1 cittadino su 2 (48.4%) lo storytelling mediatico è stato improntato principalmente sul gossip, o almeno questa è la lettura della gente comune ed è una interpretazione politicamente sostenuta dalla maggioranza degli elettori di tutti i partiti ad eccezione di quelli di Azione e del Partito democratico che si dividono a metà con chi invece è convinto che sia un importante fatto politico (36.0%).
Il ruolo di un Ministro nella tutela e nella promozione della cultura è fondamentale perché la questione del patrimonio culturale è centrale in Italia: un Paese con una ricca storia artistico-culturale, dove ogni angolo si dimostra un capolavoro della storia e della natura.
Il caso Sangiuliano, anche in seguito alle dimissioni del Ministro, può stimolare un dibattito sulla direzione delle politiche culturali in Italia, come già ha innescato soprattutto sul tema degli investimenti e delle nomine. Questo tipo di eventi infatti porta facilmente ad una mobilitazione di artisti e intellettuali e operatori culturali riprendendo il dialogo pubblico su temi fondamentali come il finanziamento, la salvaguardia dei beni culturali, le competenze e l’importanza della cultura nel contesto sociale ed economico nazionale. È evidente che se dovessero emergere prove concrete di illeciti o comportamenti inappropriati, ciò potrebbe nuocere alla reputazione dell’intero governo nonché del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni: ad oggi ne è convinto 1 italiano su 3 (29.3%). Le pressioni da parte delle opposizioni, occupando il dibattito pubblico, sono tutt’ora molto vigorose sul tema e rischiano anche di deviare l’attenzione del pubblico dalle istituzioni e dal governo rispetto alle questioni legislative importanti e alle priorità programmatiche. In tutto questo è evidente che c’è stato un crash nella comunicazione sia istituzionale sia politica, molto probabilmente innescato da un difficile e contorto rapporto personale. Esistono diversi precedenti della storia nel mondo che hanno affrontato questioni di etica, scandali o controversie che hanno messo in luce la sovrapposizione tra l’attività politico-istituzionale e gli interessi privati. Se si va negli archivi di altre nazioni, per tali situazioni che si possono definire compromesse, si ricava che hanno influenzato –e non poco- le diverse carriere politiche dei personaggi politici coinvolti e dei loro partiti, oltre ad aver avuto un importante peso politico sulle percezioni della gente.
Il caso che ha coinvolto l’ex Ministro della cultura Gennaro Sangiuliano si è sviluppato, suo malgrado su più livelli dalla politica, alla giustizia, alla cronaca e al pettegolezzo. Sul terreno restano i rimasugli della polemica e le anime stanche dei protagonisti che dalla tragedia piano piano rischiano di scivolare nella farsa. —