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 2024  settembre 23 Lunedì calendario

Biografia di Alba Parietti

«Io sono la prima ad annoiarmi di me stessa». È narcisa ed egocentrica, sì, ma non le manca l’autoironia. E neppure l’autocritica. Difficile parlare di Alba Parietti, una vita davanti ai riflettori, concedendo molto di sé.
Alba da sempre c’è chi la adora e chi la detesta. Ora poi con i social questi sentimenti sono espressi con particolare virulenza.
«Credo di dovere molto agli odiatori, ho avuto successo anche grazie a loro. Da anni c’è chi mi ritiene bella e intelligente (personaggi come Arrigo Levi, Don Gallo e molti altri) e chi mi detesta».
Lei sui social si arrabbia e risponde per le rime agli attacchi.
«Tutte le persone che mi vogliono bene mi dicono di non rispondere, ma non ce la faccio, è più forte di me. Alle volte replico per prendere in giro questi hater, alle volte sono proprio furibonda».
A proposito di arrabbiature, qualche giorno fa lei era a Barletta, protagonista di una manifestazione in costume. L’opposizione (di centrosinistra) in Comune l’ha attaccata perché lei ha usato il cellulare durante il corteo rievocativo della famosa Disfida, e ha scatenato un caso politico.
«Non credevo fosse così grave fare una telefonata di pochi minuti e ho già chiesto scusa. Il corteo dura quattro ore, si tratta di 8 km da percorrere a piedi. Ho sorriso a tutti, ho abbracciato persone, ho cercato di accontentare il pubblico che era entusiasta. In un momento di pausa ho fatto una telefonata, in una giornata per me dolorosissima. È imbarazzante che io debba giustificarmi e raccontare il mio dolore».
Qualcuno ha anche invocato la restituzione del suo cachet.
«Lo posso anche restituire a patto che tutti i politici che usano un minuto il cellulare durante le loro funzioni pubbliche restituiscano lo stipendio. Ormai la politica è diventata una barzelletta. L’unico scopo è denigrare l’avversario. Una vergogna. Tanti anni fa rifiutai 9 miliardi di lire da Berlusconi per essere libera politicamente, oggi ufficialmente per me la politica non esiste più, i partiti neppure. Esistono solo le persone per bene».
Il suo dolore era dovuto al fatto che proprio domenica 15, poco prima dell’inizio della festa in Puglia, lei, e tutto il Paese, aveva appreso della morte del giovane Luca Salvadori, pilota molto amato, figlio di Maurizio Salvadori, noto manager musicale, nonché suo ex compagno. Una notizia devastante.
«Esatto, avrei voluto solo stare chiusa in camera a piangere. Sono molto legata a Maurizio da una grande amicizia e Luca l’ho conosciuto bambino, un ragazzo meraviglioso e solare. Tutti noi amici siamo disperati, era il figlio un po’ di tutti, perché il papà lo portava ovunque».
Lei ha questa grande capacità di trasformare i grandi amori in amicizie. È successo con Stefano Bonaga, con Cristiano De André.
«È così, fanno parte della mia vita. E Fabio, il mio attuale compagno, è amicissimo di tutti i miei ex, trascorriamo bellissime serate tutti insieme: è entusiasta dell’intelligenza di Stefano e della bravura di Cristiano. In quei momenti sono felice».
Con Cristiano De André è stato un tumulto di emozioni
«Noi siamo fatti per essere fratello e sorella. Tutta la vita siamo stati amici, poi c’è stata la storia sentimentale, e poi siamo tornati amici. È un musicista bravissimo, “costretto” a un continuo, massacrante confronto con una montagna da scalare: suo padre, Fabrizio».
A parte gli ex, parliamo di Fabio, il suo attuale compagno. Un amore sbocciato a 60 anni.
«Sì a 60 anni mi sono innamorata, una scintilla scoccata su un treno. Ero una donna appagata, serena. Pensavo sarei invecchiata da sola, e invece... Ora abbiamo un rapporto simbiotico e ho paura che possa finire».
Cosa c’è di diverso rispetto alle passioni passate?
«Che questa è diventata una costruzione. Fabio fa una vita normale, ha un figlio di cui si occupa, una madre di cui si occupa. Siamo entrati uno nella vita dell’altro».
Per lui è difficile «stare con la Parietti»?
«All’inizio sì, lui è così riservato. Ora non più. Io soprattutto cerco di non mettermi sempre al centro e di non essere troppo ingombrante per lui e la sua famiglia. Lui ha grande attenzione verso di me».
Fabio è più giovane di lei eppure è un po’ paterno?
«Quando sono morti i miei genitori ho pensato che non avrei più avuto persone che si sarebbero presi cura di me, invece con Fabio ho avuto e ho le stesse attenzioni».
Invecchierete insieme, presumibilmente?
«Stiamo lavorando per quello. Spesso gli dico: “Spingerai tu la carrozzella”».
La verità è che lei è una splendida 63enne in forma.
«Non depongo le armi e non mi faccio dire da nessuno come invecchiare. Certo non sfido le ventenni: io le donne le amo tutte. Quando una donna vince, ce l’ho fatta un po’ anche io. La battaglia del tempo che passa è con me stessa. Io che pensavo di sentirmi vecchia molto prima dei 60, ora mi sento giovane».
Si vede che ha un rapporto sano con il suo corpo e che si piace ancora.
«È proprio così, sono soddisfatta. Non mi sono stravolta, ho mantenuto un aspetto quasi simile a prima e ho sempre dichiarato tutto quello che ho rifatto. E se vedo una bella “anziana”, se vedo Jane Fonda non mi viene da dire “ma ha fatto il lifting”, piuttosto resto estasiata dalla sua bellezza e questo mi aiuta a invecchiare meglio».
Opinionista il giovedì in prima serata su Rai3, nel programma «Donne sull’orlo di una crisi di nervi» di Piero Chiambretti.
«Mi ha fatto piacere che Piero mi abbia chiamato: abbiamo cominciato insieme, giovanissimi, a GRP, tv di Torino. Ricordo che la direttrice della radio ci licenziò entrambi perché diceva che eravamo negati e dovevamo cambiare mestiere. Ora siamo di nuovo insieme e mi sento protetta da lui. Mi sto divertendo molto».
Monologhi provocatori.
«Sì il primo era sul fatto che negli anni ho spesso mostrato il culo ma solo perché mi piaceva farlo, non per altro; e l’altro monologo contro gli haters vigliacchi che non ci mettono la faccia, ti insultano poi magari ti incontrano e ti chiedono l’autografo».
Al netto di tutto è soddisfatta di sé stessa?
«Sì, se mi guardassi da fuori sarei benevola con me stessa. Penso di essere una donna che tutta la vita ha lottato per essere libera e non ha mai voluto compiacere gli altri. Ho sempre scelto di essere me stessa, anche se sbagliavo».
Desidera diventare nonna?
«Sì. Tutte le mie amiche sono nonne e ho una invidia benevola verso di loro».
Francesco, suo figlio, non ci pensa?
«Avrebbe voglia, ma si vede sempre giovincello e rimanda. Li annuncia ma non li fa, per ora ho visto solo gatti».
Ha pagato molto lo scotto di essere il figlio di Alba Parietti?
«Sì direi di sì. È un bravissimo cronista sportivo, molto competente che sta facendo la sua strada da solo. Penso sia sottovalutato, ma non mi preoccupo perché è un ragazzo felice, non ha frustrazioni, è un ragazzo risolto che ama la sua vita semplice».
La sua grande amica Paola Ferrari è sempre sua grande amica? Siete così diverse...
«Siamo profondamente diverse, ma siamo state due sorelle tutta la vita e abbiamo litigato come tutte le sorelle. Sono felice di aver segnato il destino di Paola, combinando la cena tra lei e Marco De Benedetti, diventato poi suo marito. Dico sempre ai loro due figli: “Ricordatevi che se siete così, belli e ricchi, è tutto merito mio”. Paola è una donna molto generosa nel lavoro, mi ha sempre dato una mano. E non è mai stata invidiosa di me, anche quando io ero famosissima».
Lei ha tante amiche. L’hanno mai delusa?
«Io con le amiche sono molto fortunata, ho avuto solo una grande delusione ma non voglio parlarne. È stato tremendo perché dopo 40 anni di amicizia ho capito che lei mi aveva sempre odiata e invidiata».
Ha perdonato?
«Io sono una grande perdonatrice, un po’ per manifesta superiorità, un po’ perché penso non sia sempre facile starmi vicino. Concedo molte attenuanti, ma c’è un limite».
Di lei si ha una immagine sempre molto glamour, mondana, tutta feste e paillettes. Esiste un’Alba casalinga?
«La mia vita non è solo mondanità. Se mi vedessero quando scarico il carrello della spesa... Io amo molto anche stare a casa in pigiama. E mai bevuto un goccio d’alcool perché sono astemia».
Donna di sinistra da sempre. Oggi politicamente a che punto è?
«Non ho più una visione politica, nessuno mi rappresenta come io vorrei. La mia figura era Enrico Berlinguer, il vero politico. È commovente nel suo ultimo discorso».
Tutti questi anni, senza riferimenti, come ha fatto?
«Mi sono sforzata. Uno dei politici che stimo di più oggi è Zaia che parla di fine vita come uno di sinistra. Oggi si ragiona solo in termini di cosa mi conviene e si vive solo sperando che l’avversario faccia un errore. Un Paese che vive solo sulle disgrazie altrui non va lontano».
Cosa spera per la sua vita?
«Me la sono mangiata la vita e ho fatto le indigestioni. Ora vorrei solo che la vita mi lasciasse quello che ho. Vorrei che nulla cambiasse, vorrei cristallizzare questa felicità».
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