la Repubblica, 23 settembre 2024
Biografia di Robert Gentz, il co-ceo di Zalando
A metà degli anni Duemila, in Germania, tutti stavano su StudiVZ. Er a un social network tedesco che si ispir ava a Facebook, diventato estremamente popolare tr a gli studenti universitari. Aveva diversi milioni di utenti. All’inizio del 2007, StudiVZ è stato venduto al gruppo editoriale tedesco Holtzbrinck per 85 milioni di euro. Per l’Europa è stata una delle prime acquisizioni significative di una piattaforma social. Tale da suscitare un notevole interesse in molti aspir anti imprenditori.
Tra questi c’era Robert Gentz, l’attuale co-Ceo di Zalando, che all’epoca aveva 23 anni ed era in vacanza in Guatemala. Il ragazzo non riusciva a crederci: “Com’è possibile che un sito venga pagato così tanto? Qual è il suo valore?”. Ma ancor a prima di trovare le risposte, aveva già deciso: ci avrebbe provato anche lui. Gentz, nato nel 1983 a Düsseldorf, er a fresco di laurea conseguita presso la WHU – Otto Beisheim S chool of Management, una prestigiosa scuola privata di economia aziendale situata a Vallendar, in G ermania. In quel periodo, la seconda metà degli anni Duemila, G entz cercava l’occasione giusta per mettere a frutto quanto appreso all’università e nel corso di due stage presso Boston Consulting Group e Morgan Stanley.
Avviare un social gli er a sembr ata subito una buona idea. E così, insieme a un suo compagno di università, David S chneider, ha fondato una star tup chiamata Unibicate a Monterrey, in Messico. Il progetto, complice l’amore di G entz per l’America Latina, er a bizzarro: avrebbero creato un social network per le università in Argentina, Messico e Cile. Non funzionò. Nel 2008 quella star tup chiuse e i due fondatori si sono ritrovati per otto lunghi mesi senza stipendio. Dovevano trovare un’altr a idea, un ser vizio “più scalabile”. E una volta tornati a casa, in G ermania, hanno puntato sull’e-commerce. Ispir andosi a Zappos, uno store online nato nel 1999 che all’epoca vendeva principalmente scarpe, G entz e S chneider nel 2008 hanno fondato Zalando. Anche la loro star tup, con quar tier gener ale a Berlino, puntava unicamente sulle calzature. “All’inizio abbiamo affrontato condizioni incredibilmente difficili – ha r accontato G entz –. Vendere scarpe online dur ante una delle peggiori crisi finanziarie sembr ava un’idea folle. Nonostante ciò, lo abbiamo visto come un’enorme oppor tunità per fare le cose in modo diverso e non abbiamo mollato”. La persever anza ha por tato risultati str aordinari: Zalando oggi ha un valore di mercato di 5,6 miliardi di euro, ser ve circa 50 milioni di utenti attivi in 25 Paesi e ha registr ato ricavi per 10 miliardi di euro nel 2023. Negli anni la sua offer ta è cambiata: oltre alle scarpe, sulla piattaforma si possono acquistare anche capi d’abbigliamento, accessori e cosmetici. “Nel costruire Zalando, io e David abbiamo seguito fin dall’inizio un principio fondamentale: creare un’esperienza che sia pr atica – ha r accontato G entz –. Ci chiediamo costantemente cosa possiamo miglior are, dove possiamo risolvere i problemi dei nostri clienti e come possiamo creare il miglior percorso per loro”.
La soluzione ai problemi, per Zalando, è sempre stata la tecnologia. Fin dall’inizio. Oggi – nell’epoca dell’intelligenza ar tificiale – lo è ancor a di più. Per miglior are, Zalando ha puntato sui dati e sulla loro analisi, ovviamente gr azie a specifici algoritmi. In questo modo viene ottimizzato ogni processo, dall’acquisto dei prodotti dai br and par tner alla consegna degli ar ticoli ai clienti. L’azienda tedesca, recentemente, ha anche lanciato un “camerino vir tuale”, una funzione della app di Zalando che consente agli utenti di creare il proprio avatar in 3D per nonsbagliare taglia. S er vono solo due foto scattate con lo smar tphone.
“Su Zalando ci sono 1,4 milioni di ar ticoli diversi – ha detto G entz a Business Of Fashion – È un’enorme selezione. E poi ci sono 48 milioni di clienti. Utilizzare la tecnologia e i dati per por tare il cliente giusto alla merce o la merce giusta al cliente è impor tante perché, con 1,4 milioni di scelte, come si fa a essere sicuri che una persona trovi un ar ticolo? Si tr atta del problema del ‘matchmaking’: come si abbinano i prodotti ai clienti?”. La risposta, ovviamente, è l’IA. “C’è un software in esecuzione, un algoritmo che consiglia gli acquisti basandosi sugli ar ticoli che hai acquistato in passato. L’algoritmo combina ar ticoli adatti per creare un outfit, basandosi su ciò che abbiamo impar ato osser vando il modo in cui le persone combinano scarpe e vestiti. Quando si osser vano i tassi di click-through e i tassi di acquisto, capiamo che gli outfit che produciamo incontr ano ciò che i clienti desider ano”.