la Repubblica, 23 settembre 2024
Bandecchi, l’università come bancomat
Stefano Bandecchi prestava a sé stesso i soldi dell’Ateneo che coordinava. E poi spendeva centinaia di migliaia di euro in lussuose vacanze a bordo di barche da sogno. Viaggiava insieme alla famiglia con aerei privati per cui era disposto a spendere milioni di euro per raggiungere la Russia o il Canada, o perché no: le Bahamas e l’Islanda.
Le macchine, le telefonate, le squadre di calcio, i bonifici e i prestiti che ruotano intorno alla galassia di società sono la prova, per gli investigatori, che «le partecipazioni societarie detenute da Unicusano sono gestite con modalità operative e gestionali tipiche dell’attività commerciale». La Guardia di finanza lo scrive chiaramente mentre spiega i motivi per cui l’università gestita da Stefano Bandecchi, neo alleato del centrodestra, non poteva godere di un regime fiscale agevolato, quello concesso solitamente agli atenei. In altre parole avrebbe dovuto pagare più tasse, molte più tasse: circa 20 milioni di euro.
C’è un motivo dunque se sulla testa del sindaco di Terni pende un’indagine per evasione fiscale, se i finanzieri sospettano che abbia commesso anche un’appropriazione indebita e se le Fiamme gialle hanno già sequestratooltre venti milioni dieuro.
Del resto, leggendo le fatture presenti nelle informative depositate quando l’indagine è stata conclusa, è difficile coniugare certe spese e alcuni acquisti con scopi didattici o relativi all’università. Tra il 15 e il 29 agosto 2020 ad esempio Unicusano ha affittato l’Agape Rosa, uno yacht di lusso con 12 cabine (alcune da 24 metri quadri) dotate di bagno privato, aria condizionata, tv e altri comfort. Difficile capire come mai Bandecchi lo abbia noleggiato, visto che come lui stesso lamenta, non è mai stato sentito dagli investigatori. Una cosa è certa: per quella vacanza ha speso 90 mila euro.
Nulla in confronto alla ricapitalizzazione di un’altra azienda della galassia, la società immobiliare Investimento Uno, a cui sono arrivati in 4 anni oltre 30milioni di euro.
Quello che i finanzieri hanno scoperto è un legame forte anche tra l’ateneo e l’azienda agricola russa di Bandecchi. La vocazione è internazionale, almeno a giudicare dai bonifici che Unicusano ha effettuato in direzione Emirati Arabi: 630 mila euro sul conto del titolare della società Alm Emirates.
La finanza parla di «maxi operazione Bandecchi» e di «distrazione dei fondi». E dice che l’indagato «abusando delle relazioni di ufficio e della sua posizione di amministratore della suddetta università e di dominus della società che la sovvenziona, Società delle Scienze Umane SRL, procurandosi un ingiusto profitto si appropriava delle somme ricavate dalle fatture emesse dalle società fornitrici in favore dell’università, utilizzandole per ragioni estranee alle finalità istituzionali perseguite dall’ateneo».
Tra queste ci sono spese in gioiellerie (27 mila euro), «distribuzione carburante, cui pure si sommano alcune operazioni ricorrenti di importo singolo mensile pari a 900 euro di natura dubbia in favore di Anyavolkov». E poi Ferrari e Rolls Royce. Nell’informativa c’è spazio anche per «i ricavi e i costi derivanti dall’elicottero di famiglia». Viene evidenziato anche il legame con la Ternana Calcio, visto che la Unicusano premiava i calciatori promossi in Serie B: 1 milione di euro. La galassia ai piedi dell’ateneo è importante: va dalla Mangia&mangia alla Ping Pong Srl passando per la Ririricchi. E di questo, a breve, gli investigatori potrebbero chiedere chiarimenti a Bandecchi.