Corriere della Sera, 22 settembre 2024
Islanda, panico (e pallottole) per un orso: era arrivato dalla Groenlandia su un iceberg
Ancora non si può parlare di una «famosa invasione degli orsi bianchi in Islanda», ma gli abitanti dell’isola cominciano ad avere paura. L’orso è arrivato a bordo di una lastra di ghiaccio, uno di quegli iceberg che sempre più di frequente si staccano dai ghiacciai della Groenlandia a causa del cambiamento climatico. Ha viaggiato così, alla deriva, da solo, per un migliaio di chilometri, in chissà quanti giorni. E quando finalmente è sbarcato in quel remoto villaggio sulla costa di Hofdastrond, nell’estremità nord-occidentale dell’Islanda, aveva fame. L’animale – un giovane esemplare di 150-200 kg – si è avvicinato alle case rosse, che probabilmente non aveva mai visto in vita sua, e si è messo a rovistare tra i rifiuti seguendo l’odore di cibo. Un’anziana signora l’ha visto dalla finestra, si è barricata al piano superiore e ha chiamato la figlia a Reykjavik, che ha subito dato l’allarme. L’intervento dell’Agenzia islandese per l’ambiente è stato senza appello. L’orso bianco, specie in via d’estinzione, è stato ucciso dai tiratori scelti della polizia perché considerato una minaccia. «Non è una cosa che ci piace fare. In questo caso... l’orso era molto vicino ad una casa di vacanza estiva. C’era una donna anziana lì» ha dichiarato il capo della polizia dei Fiordi occidentali, Helgi Jensson.
A differenza della bellissima e «famosa invasione degli orsi in Sicilia» scritta da Dino Buzzati, qui la favola non ha lieto fine. L’orso che si era perso nei mari gelidi non torna alla sua casa e alla sua natura, abbandonando per sempre il mondo corrotto degli uomini. Ma forse la storia non è neppure conclusa davvero. Gli orsi bianchi sono feroci predatori, il cui habitat e terreno di caccia, nel Circolo Polare Artico, si sta riducendo drasticamente a causa dello scioglimento delle calotte polari. Non sono autoctoni dell’Islanda – l’ultimo avvistamento risale al 2016 – tuttavia, come spiegano le autorità locali, è noto che occasionalmente raggiungono le coste dell’isola galleggiando sui banchi di ghiaccio provenienti dalla Groenlandia. Un fenomeno raro, che rischia di diventare «normale» a causa del riscaldamento del pianeta, che raggiunge il suo picco proprio nelle zone polari.
Nelle ultime settimane, la costa settentrionale dell’Islanda ha registrato una presenza considerevole di iceberg provenienti dall’estremo Nord e, secondo uno studio pubblicato nel 2017 dal Wildlife Society Bulletin, la perdita di ghiaccio marino dovuta alla crisi climatica ha spinto più orsi polari affamati ad avventurarsi verso la terraferma in cerca di cibo, moltiplicando il rischio di un conflitto con gli essere umani. Dei 73 attacchi registrati tra il 1870 e il 2014, ben 15 sono avvenuti negli ultimi cinque anni di quel periodo.
L’orso ucciso è stata trasferito all’Istituto islandese di storia naturale dove gli scienziati sottoporranno il suo corpo ad una serie di esami, tra cui l’analisi della percentuale di grasso corporeo per valutare l’effettivo stato nutrizionale dell’animale e le condizioni di vita precedenti alla sua prima e letale interazione con l’essere umano.