Corriere della Sera, 22 settembre 2024
Per Starmer dopo 80 giorni è record di impopolarità
Londra. Ci aveva impiegato 80 giorni Phileas Fogg per fare il giro del mondo: e nello stesso tempo Keir Starmer è riuscito a fare un giro della fortuna che lo ha visto diventare più impopolare perfino di Boris Johnson e Rishi Sunak. Il livello di approvazione del primo ministro laburista è crollato di 26 punti dalle elezioni del 4 luglio e ormai il 53% degli elettori pensa che stia facendo un cattivo lavoro come capo del governo.
Sono «sondaggi calamità», come li ha definiti ieri il Daily Mail, che fanno seguito a giorni in cui le notizie in Gran Bretagna sono state dominate dallo scandalo degli omaggi ricevuti dalla leadership laburista. È emerso che nel corso degli ultimi 5 anni Starmer si è messo in tasca oltre centomila sterline (circa 120 mila euro) in regali, che andavano dai vestiti agli occhiali, dai biglietti per concerti di Taylor Swift a partite dell’Arsenal, fino a hotel e viaggi. Una munificenza di cui ha beneficiato anche sua moglie e che in alcuni casi il leader aveva omesso di dichiarare.
Ma non è tutto: perché anche i principali ministri del governo, a partire dalla vicepremier Angela Rayner e dalla Cancelliera dello Scacchiere Rachel Reeves, si sono rifatti il guardaroba e sono andati in giro per il mondo grazie alla generosità dei finanziatori del partito. È stato calcolato dai giornali inglesi che i laburisti hanno goduto in totale di omaggi che ammontano a 350 mila euro: non si era mai visto prima un tale governo di arraffoni.
Una generosità che ha richiesto un contraccambio: e infatti il principale donatore, Lord Waheed Alli, ha ottenuto un pass di libero accesso a Downing Street e perfino la possibilità di mettere becco nelle nomine del governo.
Starmer prima si è difeso dicendo che tutto era stato fatto secondo le regole, poi ha annunciato che lui ei suoi non avrebbero più accettato vestiti omaggio: ma se è sbagliato adesso, perché non era sbagliato prima? Anche nelle file laburiste cresce il disagio per tanta disinvoltura da parte di chi aveva annunciato di voler mettere fine agli scandali e al malaffare che avevano contraddistinto i conservatori.
Come ha scritto il Financial Times, il rischio per laburisti è di sprofondare nel ridicolo: e se ti rendi ridicolo, nessuno ti dà più credito. Perché, come ha confidato un anonimo ministro al Times, Downing Street è diventata «un circo totale». Ma c’è poco da ridere: a furia di dire che la situazione del Paese è brutta, i laburisti hanno fatto crollare la fiducia dei consumatori e rischiano di strangolare quella ripresa che aveva visto nei primi sei mesi dell’anno la Gran Bretagna crescere più di tutti nel G7. Dopo le elezioni, la crescita si è invece arrestata: con la credibilità al tappeto, come farà il governo a risollevare la situazione?