la Repubblica, 22 settembre 2024
Biografia di Natalia Estrada
Dai programmi tv più popolari degli anni Novanta a un ranch nel Basso Monferrato, dove vive quasi nell’anonimato. A Natalia Estrada ormai basta l’amore per i cavalli e la famiglia. Il resto non conta. E dire che a lungo è stata la spagnola più famosa d’Italia. Tutt’ora molto ricercata.
«Amadeus mi voleva a Sanremo». Ma è irremovibile: «In tv non tornerò».
Estrada, ha litigato con la tv?
«Assolutamente no. A un certo punto ho deciso di cambiare vita. Ho chiuso una porta e ne ho aperto un’altra».
Ora sussurra ai cavalli come nel film con Robert Redford.
«Ero in ospedale per una caduta da cavallo. Molti avrebbero mollato ma per caso ho visto il film su Buck Brannaman: quella era la mia vita. Poi ho incontrato l’attuale compagno, Drew Mischianti, istruttore di equitazione americana e campione di roping. È stata un’intesa naturale, selvatica e intensa. Abbiamo conosciuto Buck e ora siamo l’unica accademia d’equitazione in Europa che porta avanti i suoi principi».
Come è arrivato il colpo di fulmine per i cavalli?
«Grazie a Claudio Lippi. Nel 2002 stavamo facendo insieme La sai l’ultima?.
Mi portò da un suo amico che aveva i cavalli. Ero con mia figlia, Tali, che aveva 6 anni. Per entrambe,c’è stato un folle innamoramento».
Rispetto ai ritmi frenetici degli studi tv qual è la sua vita oggi?
«Mi sveglio all’alba. E visto che qua in campagna l’inverno è freddo, mi metto ai fornelli. Poi ogni giorno è diverso. Si va dall’educazione dei puledri al raffinare le manovre e le tecniche di lavoro con cavalli adulti, radunare e controllare la mandrie».
Nasce a Gijón nelle Asturie, nord della Spagna.
«Mamma molto giovane e casalinga, papà portuale, pescatore e marinaio.
Ho un fratello più piccolo di 8 anni, José, che è rimasto in Spagna. Non c’erano cantanti, attori o ballerini. Ma da bambina ballavo sempre».
Poi la danza si fa una cosa seria.
«Dopo l’accademia Karel in Asturias, ottengo una borsa di studio al Conservatorio di Arte drammatica e danza di Madrid. Per otto anni la mia vita è stata fatta di specchi, nacchere, scarpette da punta, libri e tutù».
Quando arriva l’occasione in tv?
«Una casualità. Da ballerina mi propongono per La quinta marcha,un programma musicale per giovani di Telecinco. Era il primo anno della tv privata spagnola. Penélope Cruz lascia per passare al cinema e prendo il suo posto. Avevo 18 anni».
Nell’estate del 1993 presenta “Bellezze al bagno” in Italia.
«Era una coproduzione a Pinarella, in Romagna. Lì c’è Giorgio Mastrota, presentatore dell’edizione italiana».
Un amore travolgente.
«Sì. Ci conosciamo a giugno e ci sposiamo a dicembre. E inizia la mia vita da pendolare. Sia in Italia sia in Spagna presento Il gioco delle coppie.
Nel 1996, vista la grande popolarità, decido di restare in Italia».
Il matrimonio poi finisce.
«È stata una pagina importante. Un amore intenso consumato in sei anni. Ma avevo appena 19 anni. È stato tutto veloce, ero in un vortice. Poi si cresce, si capiscono meglio le cose, conosci di più le persone e te stesso. E comprendi che è meglio dividere le strade prima che sia troppo tardi».
Vi sentite ancora?
«Per farci gli auguri e adempiere al nostro ruolo di genitori e nonni. Non siamo di quelle ex coppie che fanno le vacanze insieme ma è rimasto il rispetto, anche per garantire serenità a nostra figlia e ai nipotini».
Un altro compagno è stato Paolo Berlusconi, fratello di Silvio.
«È stato bello, un amore elegante, quasi di un’altra epoca. L’ho amato intensamente e senza paura, con purezza».
Negli anni televisivi ha lavorato con tanti, per esempio Amadeus.
«Super simpatico, uno che aveva sempre voglia di divertirsi e trasmettere energia positiva».
La voleva a Sanremo.
«Ma è arrivato troppo tardi, avevo già chiuso la porta».
Fabio Fazio.
«Le trasmissioni con lui erano divertenti ma a volte non capivo bene le battute, quel sarcasmo sottile».
Gigi Sabani.
«Oh, Gigi! Era una persona meravigliosa, classico romanaccio simpatico. Avevamo tempi di lavoro diversissimi. Lui ritardatario, io puntuale. E questa cosa era diventata una gag tra noi anche in tv».
Nel 1997 col “Ciclone” sbanca il botteghino al cinema.
«Il cicloneha travolto tutti. Eravamo in un frullatore perché nessuno si aspettava quel successo, nemmeno Pieraccioni. Sono arrivate mille richieste, pubblicità, qualsiasi cosa».
All’epoca ha fatto un calendario.
Che rapporto ha con la bellezza?
«Non ho più l’età per pensare a quel tipo di bellezza fisica, ma ci tengo al mio “involucro”. Il calendario perPanorama l’ho rivisto da poco».
Come mai?
«Avevo un box per i cavalli pieno di scatoloni con i calendari, i ritagli delle pubblicità, gli articoli di gossip.
Mi son detta: “Però, ne hai fatte di cose”. Ho buttato via tutto. Se oggi facessi un calendario o i balletti sexy sarei ridicola, sono una nonna convinta e contenta».
Ma c’è qualcosa che potrebbe farla tornare in tv?
«No, no e no. E di tentazioni ce ne sono state. Sanremo la più grossa e per ben due volte. Poi mi aveva chiamato Alessia Marcuzzi per Boomerissima, isole, grandi fratelli, ospitate ai talent show, opinionista di calcio, cuoca. Ma la scelta è questa».