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 2024  settembre 22 Domenica calendario

Ex Ilva, quindici gruppi in corsa per l’acciaieria

ROMA – Per l’ex Ilva ci sono quindici potenziali acquirenti. A manifestare interesse per il complesso siderurgico gestito da Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria sono multinazionali e aziende italiane. Altre, a cominciare dalla giapponese Nippon Steel, potrebbero provare a inserirsi nella fase successiva, quando andranno presentate le offerte vincolanti. Le quindici proposte, fa sapere il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, al termine della fase preliminare delle procedura di vendita, conclusasi alla mezzanotte di venerdì, sono di contenuto diverso. C’è chi, come gli indiani Vulcan Steel e Steel Mont, il gruppo ucraino Metainvest, quello canadese Stelco, recentemente rilevato dagli statunitensi di Cleveland Cliffs, e Baku Steel (Azerbaijan) punta a rilevare tutti gli asset dell’ex Ilva, comprese le società che si occupano di servizi marittimi, con la gestione della flotta navale, e di energia. Altri, come i gruppi italiani Marcegaglia eSideralba, hanno già dichiarato di essere interessati soltanto ad alcune attività, concentrate nel Nord Italia. Nella partita sono pronti ad entrare, per aggiudicarsi alcuni siti, anche Amenduni Steel, Eusider di Lecco, Trans Isole e Industria metalli Cardinale. Alla possibile acquisizione di singoli asset guardano il gruppo svizzero Profilmec, i turchi di Mitmetal, gli austriaci di Charbones Holding. Sulle attività marittime c’è pure l’interesse dei cinesi di Zheshang Development. Il quadro sarà più chiaro dalla prossima settimana.
L’obiettivo del governo è la cessione in blocco, evitando, per quanto possibile, uno “spezzatino”. Scenario che non vedono di buon occhio nemmeno i sindacati: «Rimaniamo convinti che ogni stabilimento abbia bisogno e sia legato agli altri e una vendita a pezzi significherebbe rendere vulnerabili tutti i siti, decretandone la chiusura, a partire da Taranto», avverte Rocco Palombella, segretario della Uilm.
Fino a novembre, quando andranno presentate le offerte vincolanti, potrebbero prendere corpo cordate anche con il coinvolgimento di aziende che non hanno partecipato alla fase preliminare. Già a partire dai prossimi giorni, i commissari di Acciaierie d’Italia, Giancarlo Quaranta, Giovanni Fiori e Davide Tabarelli, cominceranno a esaminare il contenuto delle manifestazioni. Fino alla presentazione delle offerte vincolanti i gruppi candidati metteranno a punto i piani industriali, finanziari, ambientali e occupazionali. La “nuova” Ilva sarà green: escluse le offerte che non prevedano la decarbonizzazione. Dalla vendita del complesso siderurgico i commissari puntano a ricavare almeno un miliardo e mezzo.
In attesa di portare a termine l’operazione, il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, esprime soddisfazione. «Abbiamo preso in mano il destino di quello che è il più grande polo siderurgico italiano a fine febbraio, quando vi erano appena materie prime di approvvigionamento per 4 giorni – dice – in appena 6 mesi i commissari sono riusciti a risistemare la piena funzionalità di quell’altoforno e a programmare l’apertura di un se condo altoforno ad ottobre e del terzo il prossimo anno. Nel contempo in questi 6 mesi abbiamo creato le condizioni, anche con il prestito ponte dell’Ue, per una gara internazionale».