la Repubblica, 22 settembre 2024
Svolta nel giallo di Verona, è stata la madre a sparare al figlio
Il giallo di Verona è stato risolto, i carabinieri hanno chiarito i contorni della tragedia di Lavagno, dove venerdì pomeriggio era stata trovata una donna di 58 anni senza vita in casa con accanto il figlio quindicenne moribondo. La prova dello stub non ha lasciato dubbi: Alessandra Spiazzi ha sparato al figlio minorenne e poi si è tolta la vita. Ecco dunque l’abisso che si celava dietro l’apparente normalità: lei impiegata in un call center, il marito Luciano Feltre vigile del fuoco e il ragazzo adolescente studente modello al liceo.
A scoprire ciò che era successo nella villetta di via Galilei, frazione di Vago, è stato il marito di Alessandra Spiazzi. Si trovava in casa ma al piano superiore. Quando ha sentito i due colpi di pistola si è precipitato in cucina, trovandosi davanti uno scenario difficile anche solo da immaginare. Disperato ha telefonato al 118, poi al 112. Il quindicenne ora è ricoverato in fin di vita all’ospedale di Borgo Trento. «Dopo la notte le condizioni del paziente permangono gravissime», spiega il professor Leonardo Gottin, direttore della Neurorianimazione. «È sostenuto farmacologicamente e meccanicamente in tutte le funzioni vitali».
«Al momento l’ipotesi indiziaria più accreditata è quella del tentato omicidio compiuto dalla madre che poi si è suicidata: la donna da tempo aveva problemi sanitari», conferma Raffaele Tito, procuratore di Verona, lasciando intendere a una patologia di natura psichiatrica.
I vicini raccontano di litigi sempre più accesi tra madre e figlio, soprattutto negli ultimi giorni. Le indagini dei carabinieri hanno chiarito anche l’aspetto riguardante la pistola, visto che da una prima verifica non risultavano armi in quella casa. Non ufficialmente. È stata infatti trovata e sequestrata una vecchia pistola, che apparteneva al padre defunto di Alessandra Spiazzi.
Dopo l’attività tecnica e i rilievi in casa gli investigatori hanno sentito parenti, amici e vicini di casa, in modo da ricostruire il quadro familiare complessivo. E anche Luciano Feltre avrebbe confermato il momento di difficoltà vissuto dalla moglie. Da tempo era seguita per i problemi di natura psicologica. Ultimamente però, riferiscono fonti qualificate, non assumeva più i suoi farmaci e pare avesse saltato anche gli ultimi appuntamenti con gli specialisti.
Una realtà molto diversa da quella rappresentata con le foto sui social network, ma più un generale dalla sua dimensione pubblica. Alessandra Spiazzi era impegnata nel sociale con l’associazione “Mamme volenterose di Lavagno”, che si occupa di volontariato e contrasto alla violenza.