Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2024  settembre 22 Domenica calendario

Il G7 di Lollobrigida

SIRACUSA —Alla fine del veloce giro tra i vicoli di Ortigia e gli stand dell’Expo Divinazione, con il volto contratto per la tensione, il ministro Francesco Lollobrigida tira un sospiro di sollievo: «È andato tutto bene». La premier, ed ex cognata, Giorgia Meloni prima di partire alla volta di New York per l’assemblea generale dell’Onu, ha voluto presenziare all’inaugurazione dell’Expo che di fatto apre il G7 Agricoltura. E dopo un breve discorso in piazza Duomo e una corsa tra i gazebo, a domanda sul ministro risponde: «Ha fatto un buon lavoro, sono molto contenta, devo ammetterlo. Lo scriva eh, mi raccomando». Poche parole, ma che valgono molto dopo le voci ricorrenti di una rottura famigliare, ancor prima che politica, a seguito dell’annuncio della sorella Arianna Meloni della separazione da Lollobrigida.
Meloni ha voluto esserci a Siracusa per dare un segnale non solo all’esterno, ma anche dentro i Fratelli d’Italia, dove molti dirigenti sussurrano la fine ormai del potere di Lollobrigida. Dal canto suo il cognato d’Italia sapeva di giocarsi l’osso del collo in questo evento e ha fatto le cose in grande. Ha preso l’intera isola di Ortigia per trasformarla in una grande fiera dell’agroalimentare italiano dove fin dall’arrivo dalla città nuova di Siracusa, appena attraversato il ponte Umbertino che fa da ingresso all’isola, si capisce subito chi comanda oggi al ministero ed è arrivato in soccorso del ministro: ovunque bandiere di Coldiretti, palloncini di Coldiretti, stand di Coldiretti e del ramo finanziario- economico, quella Bonifiche Ferraresi che il duo Meloni-Lollobrigida ha portato in Libia ed Egitto per fare investimenti miliardari.
«Stupiremo il mondo», dice, sempre con la solita modestia, il ministro dell’Agricoltura all’apertura dell’evento, poco prima dell’arrivo della premier. Ma è la sua ex cognata che vuole stupire. In piedi ha messo una grande fiera con 200 stand e oltre 600 realtà del mondo imprenditoriale presenti, facendo pagare l’allestimento a Regioni e privati per non creare polemiche di budget nel suo ministero. Ha coinvolto i grandi amici Coldiretti e il suo amico Marco Mezzaroma presente con postazioni di Sport e salute e vari eventi sportivi nella cinque giorni del G7. Affidando la parte organizzativa a un dirigente esperto e affidabile, come Marco Lupo. Lollobrigida sapeva di giocarsi l’ossodel collo.
Una giornata quindi con il volto teso, poi l’arrivo nel pomeriggio della presidente del Consiglio, che sale sul palchetto dello stand del ministero nella scenografica piazza Duomo. Tra i due pochi convenevoli, lei prende la parola e subito si rivolge all’ex cognato per dare il senso della sua presenza qui, unica partecipazione della premier a un G7 tematico: «Trovo molto intelligente e molto bella l’iniziativa del ministro Lollobrigida per raccontare la straordinaria capacità dei nostri produttori: il made in Italy agroalimentare da solo oggi vale 70 miliardi di euro».
Lollo però non riesce ancora a sorridere. Fa strada alla presidentedel Consiglio e la accompagna nei vari stand: Confagricoltura, Legacoop, e poi vigili del fuoco, dogane, produttori vari, da Barilla ad Amadori. Ma ancora non riesce davvero a sciogliersi, la tensione traspare dai suoi occhi. «Ministro è contento della presenza della premier?», gli chiedono. E lui, serio: «Penso a lavorare». Nel frattempo Meloni si ferma per fare foto, stringere mani. Alla fine della passeggiata alla marina, prima di salire sulle auto blu diretta all’aeroporto di Catania per volare alla volta degli Usa, dice: «Sono soddisfatta del lavoro fatto, complimenti». Lollobrigida può tirareun sospiro di sollievo. Il segnale che attendeva, verso l’esterno soprattutto, è arrivato.
C’è però un’altra sfumatura che molti dei peones di Fratelli d’Italia al seguito del corteo presidenziale tra gli stand e le stradine di Ortigia, sindaci, deputati nazionali, arrivati qui per farsi vedere dalla leader, sussurrano a denti stretti. Ad Ortigia nessun bagno di folla, nessuna accoglienza da stadio. Solo in piazza Duomo si sentono a un tratto applausi scroscianti e urla di festa. «È arrivata Meloni», dice una signora. «No, no, è uscita la sposa dalla chiesa, gli applausi erano per lei», le rispondono. Altri applausi non ce ne saranno nel breve tour della premier nella fiera “stupor Lollo”.